benessere Archivi - Cultura Canale del sito Biografieonline.it Sun, 17 Mar 2024 15:10:09 +0000 it-IT hourly 1 Art-Therapy (o arte terapia): che cos’è e quali sono i benefici https://cultura.biografieonline.it/art-therapy/ https://cultura.biografieonline.it/art-therapy/#comments Sun, 17 Mar 2024 14:03:06 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=15924 In questo articolo parleremo di arte terapia, in inglese Art-Therapy. Ma prima facciamo una breve premessa. Disegnare e colorare sono attività semplici, elementari, che sperimentiamo fin da piccoli e di cui quasi non ci accorgiamo una volta diventati adulti.

Antiche culture hanno invece fatto del disegno una vera e propria forma di contemplazione ed erano consapevoli degli effetti benefici che questa attività aveva sulla mente.

Basti pensare ai Mandala, disegni elaborati della pratica buddista, costruiti su forme elementari come triangolo, cerchio e quadrato. Il primo studioso che sperimentò l’arte di colorare come una tecnica di rilassamento è stato Carl Jung. Colorare un Mandala è da considerarsi una forma di meditazione a tutti gli effetti.

Art-Therapy, arte terapia
Art-Therapy (arte terapia)

La coordinazione necessaria tra la testa e le mani permette infatti di dare sfogo agli istinti più reconditi, liberando l’inconscio e visualizzando le emozioni più vere.

Colorare forme predefinite consente inoltre di mettere in pratica un antico (e sempre attuale) insegnamento: quello di sviluppare la creatività imparando però a rispettare le forme e le linee, con dedizione e pazienza.

Tale pratica rientra nella teoria della Mindfullness (consapevolezza).

Si tratta di una modalità di prestare attenzione, momento per momento, a ciò che succede “qui ed ora”, in modo consapevole, intenzionale e non giudicante. L’obiettivo è quello di raggiungere un’accettazione di sé attraverso una maggiore consapevolezza della propria esperienza.

Un po’ di storia

Anticamente alcune civiltà come gli Egizi e i Greci utilizzavano l’arte come mezzo per sperimentare la “catarsi”, ossia liberare le emozioni represse e sentirsi in equilibrio con il mondo circostante.

L’art-therapy come la intendiamo noi oggi si è sviluppata principalmente in Usa e in Gran Bretagna a cavallo tra gli anni ’40 e gli anni ’50, come modalità per curare i traumi di guerra dei reduci.

Art Therapy - arte terapia

I primi ad occuparsi di tale disciplina applicata alla psicanalisi sono stati Freud e Jung. Con il passare del tempo l’arte terapia ha ampliato il campo di applicazione strutturandosi come una disciplina del tutto autonoma, utile per prevenire e intervenire nella guarigione di disturbi di tipo psicologico e sociale.

L’arte terapia affonda le sue radici negli studi sull’arte e la creatività, ma anche in quelli psicodinamici. In America è considerata la fondatrice dell’Arte terapia una psicanalista seguace di Sigmund Freud, il suo nome è Margaret Naumburg.

I benefici dell’Art-Therapy

L’arte terapia arreca numerosi benefici psico-fisici.

Non ci sono limiti di età per praticarla. Disegnare e colorare sono attività che mantengono la mene in forma poiché vanno a stimolare sia la parte razionale che emotiva del cervello.

Trattandosi di azioni che implicano una certa precisione e attenzione, viene particolarmente attivata la corteccia cerebrale legata al senso di visione e alle abilità motorie raffinate.

Ciascuno di noi può iniziare, anche da domani: basta procurarsi un album da colorare e il gioco è fatto. Molti studiosi paragonano l’arte del colorare al fare la maglia: entrambi sono gesti ripetitivi, quasi ipnotici che però procurano un grande senso di rilassamento psico-fisico. Quando tiriamo fuori le matite è come se la nostra mente faccia un salto nel passato, a quando eravamo bambini.

Pastelli colorati
Matite colorate

Il semplice gesto di temperare una matita e annusare il profumo del legno ci fa sentire improvvisamente a casa, in un ambiente protetto e familiare. Osservare come un disegno in bianco e nero prende vita attraverso i colori è un’esperienza che induce un senso di pace totalizzante. L’unico suono che si percepisce mentre si colora è quello della matita che sfrega delicatamente sulla carta: in questo modo la mente si rilassa e dimentica i pensieri negativi e le tensioni.

Gli psicologi sono tutti concordi nel sostenere che l’Art-Therapy è una tecnica che serve a combattere lo stress.

Non a caso, infatti, i libri da colorare per adulti stanno diventando dei veri e propri best seller. Il successo editoriale di questi volumi è partito da Gran Bretagna e Francia, dove i quaderni da colorare sono più venduti di quelli di cucina.

Quello realizzato da Johanna Basford, ad esempio, ha venduto fino ad ora oltre 350mila copie. Si tratta di una collezione di disegni in bianco e nero da riempire a piacimento. Di solito i motivi sono floreali, geometrici, oppure rappresentano volti di personaggi famosi.

Johanna Basford - libro - La foresta incantata - Enchanted Forest - book
Il best-seller di Johanna Basford “La foresta incantata” (Enchanted Forest, 2015) è un libro da colorare perfetto per l’Art-Therapy.

Bastano venti minuti al giorno di matite e pastelli per rilassarsi, accendere la fantasia e diventare più consapevoli dell’ambiente circostante. Ogni volta che ci dedichiamo a questo tipo di attività abbassiamo l’azione dell’amigdala, una parte fondamentale del cervello che controlla le emozioni che così fluiscono, mentre lo stress diminuisce.

Disegni e album da colorare
Disegni e album da colorare

Ambiti di applicazione dell’arte terapia

L’arte-terapia interviene efficacemente nei programmi riabilitativi intrapresi nei confronti di soggetti portatori di handicap e disturbi psichici come l’autismo e la schizofrenia. Può essere inoltre utilizzata con bambini, adolescenti e anziani come esperienza ludica a tutti gli effetti, affinché i destinatari vengano guidati in un percorso di maggiore consapevolezza di se stessi e delle proprie capacità relazionali.

Le tecniche espressive dell’arte-terapia si rivelano utili anche in un’ottica preventiva ed educativa, attraverso la realizzazione, ad esempio, di laboratori artistici.

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L’arancia. Proprietà e benefici https://cultura.biografieonline.it/proprieta-benefiche-arancia/ https://cultura.biografieonline.it/proprieta-benefiche-arancia/#comments Wed, 18 Jan 2023 15:36:29 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=4939 Tipicamente invernale, l’arancia è un frutto formato da una scorza esterna (zeste, pericarpo) leggermente ruvida, e dalla parte interna, che è divisa in spicchi succosi, di colore rossastro o arancione. Dal sapore gradevole, dolce ma leggermente aspro, l’arancia è un agrume ricco di vitamina C ed altre sostanze nutrienti per l’organismo; inoltre contiene pochissime calorie.

Arance
Arance

L’arancia è il frutto dell’arancio (Citrus aurantium), un albero originario del Giappone e della Cina, alto circa dodici metri, con foglie grandi dalla forma allungata e fiori candidi e profumati. In genere un albero adulto è in grado di produrre circa 500 frutti ogni anno. Ci sono due tipologie di arance: l’arancia amara, coltivata in Sicilia e nei Paesi arabi agli inizi dell’undicesimo secolo, e l’arancia dolce, originaria della Cina, ma conosciuta anche dagli antichi Romani.

In base al colore, le arance si suddividono in due varietà principali: bionde (naveline, valencia, ovale) e pigmentate (moro, tarocco, sanguinello). Tra queste la varietà più pregiata è il Tarocco, senza semi, che si utilizza sia per le spremute che da servire a tavola. Le arance sono disponibili da Novembre ad Aprile.

Proprietà dell’arancia

Il frutto dell’arancia può essere utilizzato in diversi ambiti, per le sue innumerevoli proprietà. Da questo agrume si ricavano tre oli essenziali: dai fiori un olio denominato “Neroli”; dai rametti un olio chiamato “Petit-grain”, dalla buccia si ottiene un olio essenziale con un procedimento di spremitura a freddo e centrifugazione. Dalla varietà amara si ricava l’olio “Biograde”, mentre dalla distillazione dei fiori viene fuori l’olio dal nome “Neroli bigarade”.

Dalle arance si ricavano anche le essenze per i profumi. Il succo di arancia, che è un concentrato di vitamina C, è anche un tonico per il viso. Dopo aver lavato il viso con acqua fredda, si applica il succo nelle zone più delicate. La pelle diventa più elastica, liscia, luminosa. L’arancia è anche un efficace anti-rughe.

Le arance contengono magnesio, selenio, potassio: si tratta di sali minerali indispensabili per il benessere dell’organismo, che apportano benefici sia al corpo che alla mente. La buccia dell’arancia è a base di peptina, una sostanza che aiuta a tenere sotto controllo la fame, soprattutto se si sta seguendo una dieta ipocalorica. Bere il succo di arancia a colazione è una sferzata di energia e vitalità che fa bene a tutti, in qualunque stagione dell’anno (in particolare durante i mesi invernali, per combattere i tipici malanni come febbre e raffreddore).

arance benefici e proprietà
Arance: benefici e proprietà

Arancia in cucina

Le arance sono utili in cucina per la preparazione di gelatine e marmellate. Il succo dell’agrume viene utilizzato anche per aromatizzare e insaporire carne, pesce, volatili. In particolare, le zeste (scorze) di arancia sono utilizzate per decorare, profumare e insaporire i cibi, sia dolci che salati. Per ottenere la buccia di arancia candita il procedimento richiede due giorni di ammollo e mezz’ora di cottura nel forno. E’ preferibile scegliere arance dalla buccia opaca e non trattate. Ingredienti: zucchero, scorze di arancia.

Preparazione: lavare accuratamente le arance, tagliare le scorze in piccole strisce sottili, lasciare a bagno le scorze per due giorni, cambiare l’acqua per 2/3 volte durante il giorno. Dopo averle asciugate, riporre le bucce in un contenitore, con lo zucchero. Cuocere a fuoco lento, fino a completo assorbimento dello zucchero. Una volta ultimata la cottura, passare le scorze nello zucchero semolato quando saranno tiepide.

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Che cos’è la Meditazione https://cultura.biografieonline.it/meditazione/ https://cultura.biografieonline.it/meditazione/#comments Wed, 08 Dec 2021 12:09:58 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=15518 Diventare padroni della propria mente e governare i pensieri che si affollano continuamente nella testa è il desiderio di molti, soprattutto oggi, che la maggior parte di noi conduce una vita movimentata e frenetica. Con il termine “meditazione” che discende dal verbo latino “mederi” (misurare, pensare, meditare), si intende una pratica che consente di diventare consapevoli del “qui” ed “ora” attraverso l’utilizzo di tecniche di concentrazione mentale.

Meditazione

La meditazione è una pratica molto antica, che già gli antichi conoscevano e applicavano, che consente di mettersi in contatto con la parte più intima di se stessi, con il Sé più profondo, quello che tendiamo a trascurare perché troppo presi dagli impegni e le incombenze di ogni giorno. Meditare è un atto di consapevolezza, e se si è alle prime armi non è necessario seguire rituali o assumere posizioni specifiche. Piuttosto è importante ritirarsi in un luogo isolato e silenzioso per concentrarsi meglio su quello che si sta facendo.

La meditazione si pone un unico obiettivo: essere nell’istante presente. Agli inizi della pratica si può avvertire l’esigenza di essere seguiti da qualcuno per avere qualche schema da seguire, quindi potrebbe essere utile frequentare un corso che insegni i principi di base del meditare.

“Una volta una donna anziana chiese al Buddha come potesse meditare. Lui le rispose di stare attenta a ogni movimento che faceva con le mani mentre prendeva l’acqua dal pozzo, sapendo che se l’avesse fatto, presto si sarebbe trovata in quello stato di calma attenta e spaziosa che è la meditazione”.

Le tecniche di meditazione

I modi per raggiungere lo stato di quiete e calma sono tanti e diversi. Le principali religioni del mondo, tra cui il Buddismo, utilizzano tecniche per accrescere consapevolezza e spiritualità. Nel Buddismo la meditazione è lo strumento che aiuta gli uomini a liberarsi dalla sofferenza e a raggiungere l’Illuminazione. Oggi, riprendendo gli antichi insegnamenti buddisti, in ambito psicologico si parla di “Mindfulness”, che essenzialmente vuol dire “consapevolezza dei pensieri, delle motivazioni e delle azioni”.

Le tecniche di Mindfulness, che si rifanno alla tradizione orientale, sono state riconosciute dalla Società italiana di terapia comportamentale e cognitiva.

Meditazione all'alba

Le tecniche meditative si dividono in tre categorie:

  1. prima tecnica: meditazione visiva
    è basata sulle visualizzazioni;
  2. seconda tecnica: meditazione mantrica
    è basata sulla ripetizione di frasi, canti, parole, invocazioni, preghiere o lodi;
  3. terza tecnica: meditazione che attua la fusione tra cuore e mente
    da questa tipologia discende la capacità di veggenza.

Una meditazione originaria dell’India e parecchio diffusa anche in Occidente è quella “trascendentale”, che si basa sull’antica tradizione vedica religiosa. In India questo tipo di azione meditativa veniva praticata soprattutto dagli Illuminati.

La meditazione è l’unico tempio in cui, quando entri, sei davvero all’interno di un tempio.

[Osho, da “L’immortalità dell’anima“]

I benefici psico-fisici della meditazione

Orami è scientificamente provato: meditare fa bene alla salute del corpo e alla psiche. Chi pratica questa disciplina in modo regolare e costante può verificarne fin da subito gli effetti positivi. Ecco quali sono.

  • E’ un rimedio per l’influenza e i malanni stagionali: la pratica regolare, unita ad una costante attività fisica, è in grado di prevenire l’influenza, evitando quindi il ricorso al vaccino antinfluenzale;
  • E’ un rimedio che permette di combattere ansia e depressione. Gli scienziati ritengono che basterebbero 30 minuti al giorno per ottenere ottimi risultati nella cura per stati ansiosi e depressione, sostituendo i farmaci antidepressivi;
  • E’ un ottimo strumento per migliorare la concentrazione e la memoria. Praticando le tecniche di meditazione per 8 settimane provoca positivi effetti sull’empatia e la memoria. Come tutte le tecniche di rilassamento, anche la meditazione donano una lucidità maggiore alle funzioni cerebrali;
  • E’ un modo per ridurre il dolore fisico. Le pratiche di concentrazione sul respiro, in particolare, permettono di diminuire la percezione del dolore aiutando a ritrovare il benessere;
  • Meditare allevia lo stress, riducendo la concentrazione del cortisolo (l’ormone dello stress) e aumentando la resistenza dei praticanti alle pressioni provenienti dall’esterno, ossia dall’ambiente lavorativo;
  • E’ un ottimo modo per aumentare la produttività sul lavoro, poiché gli effetti della meditazione si ripercuotono sulle onde cerebrali, che passano da uno stato di tipologia beta ad una tipologia delta e theta.
meditazione all'aperto
E’ possibile meditare anche all’aperto

Frasi sulla meditazione

Puoi continuare la lettura sul nostro sito amico Aforismi.meglio.it, dove trovi un elenco interessante: le frasi sulla meditazione.

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Amsterdam è la città più felice e sana al mondo: ecco perché https://cultura.biografieonline.it/amsterdam-citta-felice-sana/ https://cultura.biografieonline.it/amsterdam-citta-felice-sana/#respond Mon, 15 Feb 2021 17:01:45 +0000 https://cultura.biografieonline.it/?p=32758 Un recente studio svolto di recente ha eletto Amsterdam come “capitale mondiale del benessere”. La città olandese dei canali è la più felice e sana al mondo, seguita da Sidney, Vienna, Stoccolma e Copenaghen. Nella classifica elaborata dalla società Lenstore, che ha provveduto ad immagazzinare ed esaminare una grande mole di dati, contano alcuni precisi parametri.

Quali sono gli elementi presi in considerazione? L’aspettativa di vita, il costo di una bottiglietta di acqua, l’indice di obesità, il costo di un mese di palestra.

Ma secondo gli studiosi, come si misura la felicità di una città rispetto ad un’altra? Contano sicuramente gli spazi verdi, la capacità di far convivere popolazioni diverse e giovani e anziani negli stessi spazi, le infrastrutture sportive.

Cosa incide di più sul futuro? Sicuramente la rete di piste ciclabili, per esempio. A Milano si sta puntando proprio in questa direzione.

Sono migliaia gli italiani che hanno scelto di vivere in Olanda, e ad Amsterdam in particolare. Pur di vivere nella capitale olandese pagano un prezzo altissimo per la casa, ma non cambierebbero mai il loro stile di vita, improntato a salute e benessere.

Il nostro Paese ha sicuramente tanto da imparare da Amsterdam, visto che è una di quelle città del mondo che ha sempre gli occhi puntati sul futuro.

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Omeopatia: le regole e i principi di base https://cultura.biografieonline.it/omeopatia-principi/ https://cultura.biografieonline.it/omeopatia-principi/#comments Wed, 01 Aug 2018 07:40:15 +0000 https://cultura.biografieonline.it/?p=25075 Il termine “omeopatia” deriva dall’unione di due parole greche: “omoios” che significa “simile”, e “pathos” ossia “sofferenza”. Si tratta di una cura naturale che sfrutta l’utilizzo di rimedi preparati con sostanze ricavate dal mondo minerale, animale o vegetale, seguendo un particolare procedimento. L’omeopatia si basa su alcuni solidi principi di base: per utilizzarla al meglio conviene conoscerli bene e applicare alcune semplici regole per ottenere benefici. Fondata da Samuel Hahnemann, un medico tedesco deluso dalla medicina convenzionale dell’epoca, l’omeopatia ha visto la luce alla fine del Settecento.

Omeopatia

Ricerca di un nuovo equilibrio

Secondo questa disciplina, l’organismo umano è un tutt’uno, governato dal principio vitale. La malattia riflette il tentativo, da parte dell’organismo stesso, di ripristinare un equilibrio alterato: in questo senso ha un’accezione positiva. Lo scopo dell’omeopatia è di aiutare il corpo a riequilibrare da sé questo principio vitale; ciò in modo da stimolare il meccanismo di autoregolazione e ristabilire lo stato di salute. In pratica, il rimedio omeopatico è mirato a risvegliare l’energia vitale del malato, inducendolo alla autoguarigione.

La legge della Similitudine

Uno dei principi fondamentali sui quali si regge la disciplina omeopatica è la legge della similitudine, secondo cui “il simile cura il simile”. Il suo obiettivo è di indurre l’organismo a manifestare i sintomi che possono risultare curativi rispetto alle malattie descritte dalla persona. Secondo l’omeopatia, la sostanza che a certe dosi provoca un particolare sintomo in una persona sana, se viene diluita seguendo una determinata preparazione, dinamizzata e somministrata in diverse diluizioni, è in grado di curare quel medesimo disturbo in una persona malata. L’omeopatia deve, quindi, andare alla ricerca di quella sostanza che dà sintomi simili a quelli presenti nel paziente.

Il principio della Globalità

L’omeopatia non pone l’attenzione solo ai sintomi propri della malattia, ma anche s tutti i segnali descritti dalla persona. Del resto, secondo tale disciplina, i disturbi fisici e psicologici sono sempre espressione di un equilibrio alterato; e il linguaggio attraverso cui il corpo parla sono quindi preziosi per individuare la cura più adatta al singolo caso. Inoltre, l’omeopatia attribuisce grande importanza al carattere, alla personalità, alla struttura fisica, alle reazioni del paziente agli agenti atmosferici e all’ambiente che lo circonda, alle reazioni fisiche ed emotive, alle malattie della persona. Questo spiega perché la cura omeopatica non è mai generalizzata.

Il medico studia accuratamente la situazione e prescrive una cura che sia il più possibile mirata e individualizzata. Per fare un esempio, l’omeopata non cura il dolore prescrivendo a tutti lo stesso analgesico, ma pone al centro della visita la persona, che ha un modo specifico di manifestare la propria sofferenza. La base di partenza di ogni percorso omeopatico è quindi costituita da un lungo colloquio tra medico e paziente. Attraverso l’analisi delle problematiche e caratteristiche della persona e i sintomo provocati dalla sostanza somministrata ad un individuo sano, il medico può scegliere i rimedi più adatti per il caso specifico.

 

Samuel Hahnemann
Samuel Hahnemann, fondatore dell’Omeopatia

Le dosi minime

L’ultimo fondamentale principio dell’omeopatia è quello della “diluzione infinitesimale”. Occorre sapere che, una volta raccolte, le materie prime vengono triturate e macerate in una soluzione idro-alcolica per ottenere la tintura madre, che poi viene poi progressivamente diluita in acqua o alcol, secondo una scala che di solito è decimale o centesimale. Tra una diluizione e l’altra le soluzioni vengono agitate in maniera vigorosa (a mano o in modo meccanico) secondo una tecnica particolare che imprime loro una certa forza. Questo processo (chiamato dinamizzazione o succussione) mira ad aumentare la potenza e l’efficacia del rimedio. Le diluizioni omeopatiche così ottenute si impiegano per impregnare globuli e granuli, che sono le forme in cui si trovano in commercio i medicinali omeopatici. Ci sono inoltre altre forme come gel, pomate, compresse, sciroppi, gocce, colliri, ovuli e supposte.

Come funziona l’omeopatia

I meccanismi d’azione dell’omeopatia non sono ben noti. La teoria più accreditata sostiene che dando alla persona la sostanza scelta alle giuste dosi si provoca una risposta del tutto simile a quella scatenata dalla malattia naturale. Di conseguenza, si va a stimolare una reazione più efficace e rapida del sistema di difesa dell’organismo: esso interviene favorendo e accelerando la guarigione o, comunque, migliorando i sintomi. A differenza di quanto avviene nella medicina convenzionale, nella quale si punta ad eliminare velocemente i disturbi, in questo caso si cerca di ottenere una guarigione più profonda. L’organismo ne risulta così irrobustito; secondo le ipotesi più recenti, è probabile che i rimedi omeopatici esercitino anche un’azione di tipo fisico, influenzando i processi biologici.

I falsi miti sull’omeopatia

Tra i falsi miti che circolano intorno a questa disciplina, ve ne sono due particolarmente diffusi e duri da smantellare. Il primo riguarda l’eventuale manipolazione del rimedio, che ne inibirebbe l’efficacia. In realtà i medicinali omeopatici prodotti da laboratori qualificati sono sottoposti ad un procedimento tale da garantire un’altissima qualità e da renderli insensibili a qualsiasi manipolazione: quindi toccare i granuli o i globuli con le mani, o con il cucchiaio, non comporta alcuna alterazione della qualità ed efficacia di tali rimedi. Un altro falso mito riguarda la definizione di omeopatia come medicina “alternativa”. Il medico omeopata deve affermare con sempre maggiore autorevolezza che l’omeopatia non è una medicina alternativa, ma bensì una medicina “integrata” e complementare a quella accademica, che si basa sulla conoscenza ed esperienza del medico. E’ invece considerata una medicina alternativa la cura con i Fiori di Bach.

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Sofrologia: cos’è, a cosa serve https://cultura.biografieonline.it/sofrologia/ https://cultura.biografieonline.it/sofrologia/#respond Tue, 14 Nov 2017 11:25:04 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=23580 Una disciplina poco conosciuta ma molto efficace. E’ la Sofrologia, che consente di raggiungere un benessere psico-fisico attraverso la pratica regolare.

E’ una disciplina poco conosciuta, creata nell’arco di 30 anni dal medico psichiatra Alfonso Caycedo (per questo la denominazione completa è “sofrologia caycediana”). Il termine Sofrologia deriva da tre parole greche: Sos (armonia), Fren (mente, coscienza), Logos (discorso). L’obiettivo principale della sofrologia caycediana è di aiutare gli individui a vivere meglio, con entusiasmo, serenità e ottimismo, raggiungendo una piena armonia tra mente e corpo.

Un momento tratto da una lezione di sofrologia di gruppo
Un momento tratto da una lezione di sofrologia di gruppo

La sofrologia raggruppa tecniche di rilassamento che derivano più meno esplicitamente dal training autogeno e dall’ipnosi.

Sofrologia e Consapevolezza

La disciplina messa a punto dal dottor Caycedo è formata da 12 gradi di Rilassamento dinamico e da molte “tecniche froniche specifiche”, ciascuna diretta a risolvere situazioni specifiche (il termine “fronico” significa “ancorato alla corporalità”). Praticando regolarmente i 12 gradi del Rilassamento dinamico si diventa consapevoli di se stessi al 100%

  1. del proprio corpo – iniziando a volergli bene e ad ascoltarlo;
  2. della propria mente – imparando ad osservare i propri pensieri senza esserne vittima;
  3. delle proprie emozioni in generale – non si è più travolti dalla rabbia, paure, sconforto e tristezza;
  4. del proprio valore;
  5. dei principi che si vogliono condividere con gli altri.

Insegna ad essere più felici

Per la sofrologia l’essere umano possiede una dignità innata, in quanto è una “persona” unica. La sua forza risiede nella possibilità di riuscire a mantenere una profonda armonia interiore davanti alle difficoltà, guardando la realtà con lucidità, trovando le soluzioni migliori, accettando le situazioni che non si possono cambiare, anzi cogliendone il lato positivo. Non sempre, infatti, si riesce a farlo: l’attitudine ad essere sereni, e magari felici, è una consapevolezza da acquisire.

Sofrologia - posizione
Sofrologia: una posizione

Valorizza il potenziale positivo

La pratica della sofrologia insegna ad apprezzare anche il passato, senza però che possa condizionare il presente o il futuro. Si percepisce che la nostra dignità si trova nell’essere, e non nell’avere o nel fare. Ciò passa attraverso la capacità di sviluppare il potenziale positivo, ascoltando la propria voce interiore, valorizzando e sviluppando il più possibile intuizione, creatività, resilienza, audacia, coraggio. Con le tecniche sofrologiche l’individuo comincia a “vedere” e “sentire” se stessa, scopre chi è davvero e la propria grandezza di essere umano.

A chi è utile

La sofrologia serve praticamente a tutti. Può servire per prepararsi ad un intervento chirurgico, recuperare dopo un’operazione, cambiare vita dopo aver avuto un infarto, prepararsi al momento del parto. E’ un supporto importante anche nelle cure per i disturbi del comportamento alimentare, come bulimia o anoressia.

Sofrologia
Sofrologia

Chiunque può avvicinarsi a questa disciplina: bambini, giovani, adulti e anziani. Non occorrono condizioni fisiche particolari. Per la pratica basta ritagliarsi un momento tutto per sé in una stanza tranquilla, indossare abiti comodi, procurarsi una luce non troppo forte che si irradia nella stanza, ed una sedia.

Come si svolge un incontro

In sofrologia gli incontri-sessioni avvengono ogni settimana. La prima volta funziona così: nella prima ora e mezza avviene il colloquio conoscitivo, ovvero la persona si racconta. Il sofrologo ascolta e interviene per capire come accompagnarla nel cammino verso il raggiungimento del benessere. L’ultima mezz’ora è dedicata alla pratica della tecnica della settimana. Il giorno stesso viene inviato il file audio in modo da poter praticare a casa la tecnica per tutta la settimana.

Occorre allenarsi ogni giorno, per 15-20 minuti. E ogni giorno l’assistito invia al sofrologo una breve e-mail o un messaggio vocale, per ricevere un aiuto costante. Nelle settimane successive alla prima, durante l’incontro si cambia la tecnica, fino a raggiungere l’obiettivo finale. Le tecniche sofrologiche si possono applicare con successo in ambito sportivo, aziendale ed educativo.

A chi rivolgersi

Migliaia di professionisti si sono formati in questa disciplina, dal 1960 ad oggi. Conviene rivolgersi a personale esperto per raggiungere risultati concreti o per imparare la Sofrologia autentica elaborata dal Dr. Alfonso Caycedo.

Alfonso Caycedo
Alfonso Caycedo

A Milano c’è la Scuola di Sofrologia Caycediana, che organizza corsi di formazione e Master di vario livello per chi vuole praticare questa interessante disciplina olistica. Il sito ufficiale della Scuola milanese cui fare riferimento per informazioni ed iscrizioni è www.sofrologiaonline.com. Presso la Scuola si possono frequentare sia i corsi che le sessioni individuali per chi ha esigenze particolari.

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Che cos’è il ritmo circadiano https://cultura.biografieonline.it/ritmo-circadiano/ https://cultura.biografieonline.it/ritmo-circadiano/#comments Thu, 26 Oct 2017 06:51:22 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=23532 Noi tutti possediamo un “orologio interno” che dovremmo sempre rispettare per mantenere un equilibrio psico-fisico: ecco cos’è il ritmo circadiano.

Essere più attivi durante il giorno e aver bisogno di dormire quando fa buio, provare appetito in certi momenti della giornata: ciò che regola le manifestazioni del nostro corpo nell’arco delle 24 ore non sono tanto le abitudini, quanto un meccanismo interno alquanto “complicato”: il ritmo circadiano. Di cosa si tratta? E’ perché è così importante?

Ritmo circadiano

Gli studi sull’orologio interno

Da tempo si conosce l’esistenza di una specie di “orologio” che regola i ritmi vitali. Già nel Settecento lo scienziato De Marain studiò le piante di Mimosa pudica, che si aprivano di giorno, con il sole, e si chiudevano di notte. Spostando la pianta al buio, lo studioso si accorse che le foglie seguivano il medesimo ritmo: segno che la pianta ne aveva uno tutto suo.

mimosa pudica
La sensitiva (Mimosa pudica) deve il nome alla sua capacità di rispondere a stimoli tattili richiudendo le foglie su se stesse. Non è la mimosa simbolo dell’8 marzo.

Lo stesso avviene per l’uomo: anche in assenza di alternanza luce-buio e senza punti di riferimento ha appetito, sonno, è attivo oppure stanco. Tutto ciò è merito del ritmo circadiano, scoperto da tre ricercatori americani Jeffrey C. Hall, Michael Rosbash e Michael W. Young. La scoperta del nostro “orologio biologico” (e del suo meccanismo) è valsa a questi scienziati il premio Nobel per la medicina 2017.

E’ una questione di proteine

Gli studiosi hanno isolato alcuni geni che controllano il ritmo biologico quotidiano. Questi sono, per esempio, il gene Per o “period” (periodo9, Tim o “timeless” (senza tempo), e Doub “doubletime” (doppio tempo9, che codificano determinate proteine che vengono accumulate o disperse nell’organismo nei vari momenti della giornata e riescono, attraverso complessi meccanismi biochimici, a influenzare il ritmo sonno-veglia, il metabolismo, il senso di sazietà e l’appetito, la temperatura del corpo, i valori della pressione arteriosa e altro ancora.

Ad ogni ora la giusta attività

  • Alle sei del mattino avviene il rilascio di cortisolo e adrenalina, gli ormoni che ci rimettono in moto.
  • Fino a mezzogiorno, si è al massimo della vigilanza.
  • Nel primo pomeriggio si è invece soggetti ad una migliore coordinazione dei movimenti e si hanno tempi di reazione più brevi.
  • A metà pomeriggio la temperatura corporea sale e la pressione è più elevata.
  • Verso sera l’organismo produce melatonina, l’ormone che predispone al rilassamento.
  • Tra mezzanotte e le prime ore del mattino si svolgono le varie fasi del sonno e la temperatura corporea scende al minimo.

Non sempre i ritmi circadiani corrispondono ai ritmi della vita di oggi. Questo sfasamento, che genera malessere con sintomi veri (mal di testa, nervosismo) si avverte di più quando si viaggia spostandosi di diversi fusi orari: occorre tempo per adattarsi ai nuovi ritmi esterni.

Gufi, allodole e piante

Il ritmo circadiano non è uguale per tutti: il 60% delle persone è soggetto ad un’alternanza sonno-veglia che coincide con quella luce-buio. I “gufi” (che rappresentano il 30%) hanno il ritmo circadiano spostato in avanti rispetto ai fattori esterni. Producono cortisolo e adrenalina più tardi al mattino e hanno un calo di attenzione e di pressione più tardi, quindi sono attivi anche a tarda sera.

Le “allodole”, cioè il 10%, sono attive già all’alba, rendono ancora bene nelle ore centrali del giorno, ma nel pomeriggio avvertono sonnolenza e hanno bisogno di andare a letto presto.

Il ritmo circadiano ha un effetto anche sulle piante, che sono particolarmente sensibili ai cambiamenti di luce e temperatura, permettendo lo svolgimento della fotosintesi e di conseguenza favorendo la crescita e lo sviluppo delle stesse.

I disturbi del ritmo circadiano

Nei mammiferi, come nell’uomo, vi è una zona del cervello che ha la precisa funzione di regolare alcuni ritmi biologici come il sonno. L’attività di questa zona cerebrale viene influenzata dalle luci che filtrano attraverso la retina durante il giorno, e dalla produzione di melatonina da parte dell’ipofisi nelle ore serali. Se tali condizioni vengono alterate per qualche causa esterna, l’orologio esogeno e quello endogeno dell’organismo si sfasano allontanandosi di un range di qualche ora.

Se il “pace-maker” posizionato all’interno dell’ipotalamo non riesce a far fronte a tale sfasatura si originano i disturbi del ritmo circadiano, che provocano diverse conseguenze sulla vita sociale e di relazione. Tra questi: difficoltà di concentrazione, problemi nel prendere sonno o continui risvegli notturni, stanchezza fisica, scarso rendimento scolastico o professionale.

Tra i tipici disturbi del ritmo circadiano rientrano quelli comuni da jet lag o da turnismo. Chi svolge turni di notte o è costretto a prendere varie volte l’aereo per lavoro, corre il rischio, ad esempio, di avere una pressione arteriosa più alta rispetto ad altri. Questo può avere ripercussioni sulla salute a lungo termine.

Ritmo circadiano e oncologia

Rispettare il proprio ritmo circadiano è di fondamentale importanza per un miglior benessere psico-fisico. Recenti studi hanno dimostrato che alcuni tipi di tumore si sviluppano maggiormente nei soggetti che non rispettano tale ritmo. Inoltre anche le cure oncologiche andrebbero effettuate in base all’orologio biologico dei singoli individui. Per ottenere un miglior effetto della terapia antitumorale i farmaci andrebbero somministrati in determinati orari.

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Che cos’è il NIA (Neuromuscular Integrative Action) https://cultura.biografieonline.it/nia-neuromuscular-integrative-action/ https://cultura.biografieonline.it/nia-neuromuscular-integrative-action/#respond Tue, 30 May 2017 11:47:00 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=22530

Una disciplina che unisce danza, yoga e arti marziali: si chiama NIA ed ha origini americane. Ecco in cosa consiste e quali sono i benefici

In origine l’acronimo NIA stava per “Non Impact Aerobic”, tecnica di movimento ideata da due trainer americani, Debbie e Carlos Rosas. Con il tempo, poi, Nia è passata ad indicare la “Neuromuscular Integrative Action” (azione interattiva neuromuscolare), per sottolineare il collegamento tra l’attivazione del sistema neuromuscolare e quella del sistema motorio.

Oggi con il suffisso“NIA” ci si riferisce ad un allenamento “olistico” che riunisce in sé in maniera armonica lo yoga, la danza e le arti marziali. Serve a potenziare i muscoli e a stimolare la creatività.

I benefici dell’allenamento Nia

Le lezioni di Nia sono tenute da istruttori esperti che hanno seguito corsi di preparazione specifici e si sviluppano in diverse fasi. Il Nia è una tecnica che attribuisce un senso al movimento, poiché aiuta a riscoprire ogni area del corpo e la sua mobilità. Ogni esercizio è accompagnato dalla musica, che spazia dalla new age al jazz, passando per i ritmi latini e l’hip hop, prediligendo in alcuni momenti le melodie tribali.

La disciplina è piuttosto varia e non ci si annoia mai, poiché si sviluppa attraverso movimenti giocosi e l’uso della voce e la creatività. Il Nia garantisce almeno tre vantaggi fondamentali a chi lo pratica:

  1. aiuta a tonificare e rafforzare la muscolatura di tutto il corpo, senza escludere alcuna parte;
  2. agevola il rilassamento;
  3. soprattutto durante la fase centrale dell’attività si consumano calorie e, quindi, praticando regolarmente, si può ottenere un dimagrimento, oltre ad avere un beneficio a livello cardiaco e respiratorio.

Le tre fasi Nia

In generale, una seduta di Nia ha la durata di 60 minuti, e si svolge in tre fasi ben distinte: il riscaldamento, la tonificazione e il rilassamento. Analizziamole singolarmente.

Fase 1: il riscaldamento

Questa fase, lenta e graduale, ha l’obiettivo di risvegliare e sensibilizzare tutti i muscoli del corpo, ed è fondamentale prima di passare all’allenamento vero e proprio. I partecipanti alla lezione vengono guidati dalla voce dell’istruttore nella riscoperta del corpo e delle singole parti.

L’insegnante di Nia evoca immagini della natura o sensazioni di benessere, mentre invita a rilassare le gambe, le braccia, il tronco, la schiena. Dopo aver assunto la posizione supina, l’istruttore chiede di sentirsi come se si fosse distesi su un parto di erba, di immaginare foglie e rami che si muovono, di abbandonare le tensioni mentre il corpo si rilassa, di allungare gli arti il più possibile, lentamente ma in maniera decisa.

Fase 2: la tonificazione

Dopo il riscaldamento si resta seduti, a gambe incrociate, eseguendo movimenti intensi e mantenendo posizioni che coinvolgono la muscolatura, rafforzandola. Braccia e mani si muovono seguendo il ritmo della musica. Da seduti si passa in posizione da quadrupede, a quattro zampe, come se si gattonasse, ma in modo rallentato, senza sforzi estremi, agendo su tutto il corpo.

Spesso vengono eseguiti esercizi in piedi, saltando o camminando, e poi si passa alla danza. L’istruttore suggerisce i gesti, ma è fondamentale provare sensazioni di liberà e benessere, utilizzando il ritmo come una forma di liberazione da stress, blocchi muscolari e tossine.

Fase 3: il rilassamento

Nella fase finale, il Nia prende spunti dal metodo Feldenkrais, per rilassare la colonna vertebrale. Qui entrano in gioco anche i movimenti ampi del Tai Chi, la tecnica cinese, e alcune sequenze dello yoga che favoriscono l’allungamento muscolare. La respirazione svolge un ruolo fondamentale, poiché aiuta a rallentare il ritmo e a ritrovare rilassamento ed equilibrio.

Viene guidata dall’istruttore durante tutte le fasi di stretching e di movimento, che sono rallentate al massimo, quindi anche se ricordano certe arti marziali non richiedono sforzi specifici o una preparazione tecnica particolare. Spesso la seduta si conclude in posizione fetale.

Tai Chi
Posizioni del Tai Chi

I livelli Nia

Forse a causa dell’influenza delle discipline orientali, anche il Nia prevede diversi livelli di preparazione e apprendimento, cui corrispondono altrettante “cinture”, che si conquistano attraverso allenamenti e studio costante.

Il primo livello, che porta alla cintura bianca, prevede l’acquisizione dei principi base della tecnica, con lo studio dei rapporti esistenti tra corpo e mente. Il secondo livello (cintura verde e blu): si basa sull’acquisizione di una profonda coscienza e conoscenza del rapporto mente-corpo, e prevede che si diventi “padroni” di movimenti fisici e sensazioni. Il terzo stadio, della cintura marrone, punta al potenziamento dell’energia interiore e, quindi, ha un’aura spirituale. In ogni caso, basta anche solo seguire delle classi in palestra per sentirsi in forma.

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Ortoterapia: che cos’è e quali sono i benefici https://cultura.biografieonline.it/ortoterapia-benefici/ https://cultura.biografieonline.it/ortoterapia-benefici/#comments Sat, 13 May 2017 08:35:07 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=22534 Prendersi cura di un orto fa bene al corpo e alla mente: i benefici dell’ortoterapia sono dimostrati scientificamente: ecco quali sono nel dettaglio.

Nata nei Paesi angolosassoni, l’ortoterapia è ormai diffusa in tutto il mondo. Nel corso degli anni è diventata una cura alternativa per migliorare il benessere psicofisico, la cui efficacia è provata empiricamente. Il connubio natura-salute è molto antico.

Ortoterapia - Orto - giardino - piante
Ortoterapia

Già Aristotele diceva: Il medico cura, la natura guarisce. Anche Hermann Hesse, premio Nobel per la letteratura, sosteneva che occuparsi della terra e delle piante può conferire all’anima una liberazione e una quiete simile a quella della meditazione.

I vantaggi personali dell’ortoterapia

I benefici della cura del verde si riflettono sulla qualità della vita. Occuparsi con costanza e dedizione ad un orto aiuta a scaricare lo stress, diminuendo ansia ed irritabilità. Inoltre consente di mettersi in sintonia con la natura, poiché i cicli delle piante insegnano il senso del tempo e delle stagioni. Per raccogliere i prodotti dell’orto bisogna aspettare i tempi delle varie fasi di crescita, quindi coltivarlo aiuta a sviluppare la pazienza e la costanza.

Infine, c’è una cosa da non sottovalutare assolutamente: seminare, potare e occuparsi di un terreno favorisce l’attività motoria e quindi aiuta a mantenersi in forma.

Come dice la stessa etimologia della parola, l’ortoterapia è la coltivazione di un orto utilizzata come cura. E’ un metodo riabilitativo utile in parecchi casi, in particolare per anziani, disabili e malati di Alzheimer. Impegnarsi nella gestione di un orto migliora la condizione fisica e psicologica di ogni persona, regalando benefici al corpo e allo spirito grazie al contatto con la natura. Tutti, infatti, soffriamo per le tensioni quotidiane, che il tempo trascorso attivamente nel verde può rallentare.

Orto - insalata

I vantaggi sociali dell’ortoterapia

Le attività di ortoterapia sono svolte in gruppo, per favorire la socializzazione. Tutti i partecipanti svolgono un ruolo attivo in un lavoro di cui poi potranno godere i frutti. Il lavoro svolto con altre persone che partecipano al medesimo progetto sviluppa le capacità di interazione e di partecipazione. Si rafforza l’autostima, perché è orientata alla cura di organismi viventi quali le piante, che dipendono da noi.

Per questo motivo, l’ortoterapia è utilizzata in alcuni programmi di assistenza sociosanitaria rivolti a soggetti con disturbi psichiatrici e con difficoltà psicofisiche, giovani con problematiche sociali, disagio psicosociale (come i carcerati e i senzatetto), anziani, malati di Alzheimer e demenza senile, persone che soffrono di ansia e depressione, malati che hanno bisogno di riabilitazione fisica.

Cosa sono gli “healing gardens”

I giardini terapeutici (healing gardens) sono spazi verdi che fanno parte di ospedali o strutture socio-assistenziali, progettati per migliorare il benessere e la qualità della vita dei malati, dei parenti e del personale.

Essendo luoghi di armonia e relax, questi giardini terapeutici sono un complemento alle cure mediche, riducono lo stress e stimolano piacevolmente i sensi.

Ortoterapia

Anche in Italia, tante strutture sanitarie hanno adibito spazi alla “ricreazione verde”. Qualche esempio? All’Istituto dei tumori di Milano è stata realizzata una terrazza terapeutica. All’hospice dell’ospedale Niguarda è stato ideato il Giardino del vento e della luce. Nell’ospedale pediatrico Meyer di Firenze i piccoli ricoverati possono favorire la guarigione prendendosi cura di una pianta. Alla Casa di riposo Città di Asti uno spazio apposito è destinato all’orto.

Alcuni siti utili sull’ortoterapia

Questo è un elenco di siti Internet utili per conoscere o approfondire l’argomento.

  • Assiort.it (www.assiort.it) è il portale dell’Associazione italiana ortoterapia, nata nel 2014. Costituita da professionisti che sviluppano i vari aspetti dell’utilizzo di pratiche orticolturali e di giardinaggio, come strumenti terapeutico-riabilitativi e psicopedagogici.
  • Ortididattici.org (www.ortididattici.org) è il sito di un’associazione di promozione sociale, accreditata dal Comune di Milano. Promuove iniziative e progetti orientati alla residenzialità e all’inclusione sociale e lavorativa per persone con disabilità.
  • Monzaflora.it (www.monzaflora.it) è il sito della Scuola agraria del Parco di Monza che propone, tra gli altri, anche corsi professionali di ortoterapia.
  • Fondazionevillaghigi.it (www.fondazionevillaghigi.it) è il sito dell’omonima fondazione, con sede a Bologna. Ha avviato collaborazioni su questa tematica con strutture sanitarie, cooperative e associazioni. Propone annualmente un corso di formazione per operatori del settore.
  • Infine Serafico.org (www.serafico.org) il sito realizzato dall’Istituto Serafico di Assisi. Ha attivato il progetto “VerdeVita”, rivolto ai bambini e ragazzi con disabilità fisiche e psichiche.
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Alimenti diuretici e drenanti, differenze https://cultura.biografieonline.it/diuretico-e-drenante-differenze/ https://cultura.biografieonline.it/diuretico-e-drenante-differenze/#comments Tue, 02 May 2017 22:34:24 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=22450 In questo articolo parliamo di alcune sostanze che possono essere utili all’organismo. In particolare evidenzieremo la differenza che esiste tra due termini: drenante e diuretico. I drenanti sono delle sostanze che permettono di depurare l’organismo. Parlando di depurazione si intende l’eliminazione delle tossine. Con le sostanze drenanti si permette ai liquidi che normalmente vengono accumulati nei tessuti muscolari, di rientrare nella circolazione sanguigna. Tali liquidi vengono poi eliminati tramite la sudorazione o tramite le vie urinarie.

Alimenti diuretici e drenanti, differenze: una tisana
Una tisana drenante

Drenanti

Le sostanze drenanti posso essere erbe, piante o farmaci. Esse ci permettono di mantenere un buon stato di salute, proprio eliminando le sostanze dannose per l’organismo. Le sostanze drenanti permettono, inoltre, di combattere numerose problematiche. Tra queste si annoverano: le smagliature, le gambe gonfie, la cattiva circolazione, la ritenzione idrica. Un altro aiuto è quello di combattere gli inestetismi della cellulite, favorendo la naturale espulsione dei liquidi in eccesso.

Per combattere la ritenzione idrica è consigliato bere molta acqua
Per combattere la ritenzione idrica è consigliato bere molta acqua, meglio se oligominerale o minimamente mineralizzata.

Questo processo aiuta anche ad eliminare scorie e tossine dall’organismo. Tra queste vi sono: azoto, cloruri, acidi urici, fosfati e ossalati.

Chiari esempi di sostanze e alimenti drenanti sono:

  • le tisane
  • bevande come il tè verde, che ha ottime proprietà benefiche per la nostra salute grazie alla presenza di acido cloro genico;
  • l’ananas, utile per combattere anche gli inestetismi della cellulite;
  • i finocchi, che migliorano l’eliminazione dei liquidi in eccesso)
  • l’aloe vera, che favorisce l’eliminazione delle tossine.

Finocchi crudi
Finocchi crudi

Questo elenco è solamente esemplificativo e non esaustivo. Questi sono solo alcuni esempi di drenanti, ai quali non dobbiamo dimenticare di aggiungere tutti i farmaci e le erbe officinali in commercio.

Inoltre, se vogliamo drenare il nostro organismo, è importante considerare anche alcuni semplici ma necessari accorgimenti. Serve praticare una costante attività fisica quotidiana, bere molta acqua ogni giorno e consumare alimenti freschi.

Diuretici

Sono invece considerate diuretiche le sostanze naturali – o i farmaci – che permettono di depurare l’organismo permettendo l’eliminazione dei liquidi attraverso l’urina. Il processo di eliminazione dell’urina si chiama proprio diuresi.

I diuretici sono utilizzati principalmente in due ambiti: per curare l’ipertensione e per la cura dell’insufficienza cardiaca.

Le sostanze diuretiche sono utili perché permettono di ridurre il volume del sangue e la pressione che questo esercita sulle pareti vascolari. Esistono diversi diuretici quali per esempio:

  • la radice di finocchio;
  • il ciliegio;
  • l’olmaria;
  • la radice di asparago;
  • il tarassaco;
  • la betulla;
  • l’equiseto

Tali sostanze aumentano la necessità di urinare favorendo l’aumento di concentrazione di sodio e di altri sali nelle urine.

In ogni caso, i diuretici, anche quelli naturali, devono essere usati con moderazione. E’ importante chiedere sempre il parere e seguire le indicazioni del medico di fiducia. Soprattutto serve seguire le informazioni dei medici riguardanti la modalità di assunzione e di somministrazione della sostanza diuretica, per non rendere vano il trattamento che si vuole seguire. Evitando così di  incorrere in ripercussioni sul bilancio idrico dell’organismo.

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