Batman Archivi - Cultura Canale del sito Biografieonline.it Mon, 06 May 2019 15:10:42 +0000 it-IT hourly 1 Francesco Bordi, intervista all’autore del romanzo “Non è tutta colpa del pipistrello” https://cultura.biografieonline.it/francesco-bordi/ https://cultura.biografieonline.it/francesco-bordi/#respond Sat, 14 May 2016 14:06:13 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=18454 Francesco Bordi ama definirsi un novelliere fantasma, perché la penna l’ha spesso messa al servizio delle idee degli altri senza mai farsi vedere. Quelli come lui li chiamano ghost writer, in realtà sono scrittori a tutti gli effetti, e l’urgenza di venire allo scoperto a un certo punto deve averlo convinto a scrivere finalmente una sua storia. Così Francesco Bordi, oggi direttore editoriale della rivista Culturalismi.com, dopo un master in editoria ed una laurea in lingue orientali con tanto di tesi preparata a Parigi, firma la sua opera prima “Non è tutta colpa del pipistrello” e decide di farlo con lo pseudonimo di Fabien C. Droscor, l’anagramma del nome e cognome con cui ha scelto di farsi conoscere ai lettori.

Francesco Bordi
Francesco Bordi, ha firmato il suo romanzo di esordio con lo pseudonimo Fabien C. Droscor

Hai alle spalle un lungo cammino da ghost writer. Com’è venire allo scoperto?

Diciamo che sono venuto “parzialmente” allo scoperto, visto che ho deciso di utilizzare come pseudonimo l’anagramma del mio nome e cognome.
In realtà, nella bandella laterale dedicata alle notizie sull’autore viene rivelata la mia identità e quindi si tratta solamente di un piccolo, primissimo e sottile filtro, che però ha contribuito a rendere sufficientemente “soffice” l’uscita sul mercato del mio romanzo.

La sensazione è piuttosto piacevole, anche perché i riscontri sono davvero positivi tanto da aver ricevuto numerose richieste di un seguito da più livelli, ma rimane in me la convinzione che questa sia l’unica via con cui potevo presentarmi al pubblico dei lettori. Altre strade più “dirette”, benché siano state prese in considerazione, non suscitavano in me né entusiasmo, né euforica curiosità.

Perché la decisione di usare uno pseudonimo?

Le ragioni sono diverse. Per farla breve posso dire che se già ti cercano come ghost writer senza che tu non abbia mai fatto uscire un titolo letterario che porti la tua firma, la presenza di un romanzo di circa trecento pagine con il tuo nome e cognome tende con buona dose di probabilità ad incentivare ulteriormente quel tipo di prassi che per quanto (a volte) sia ben pagata, non rende mai davvero soddisfatti del proprio lavoro. E’ un figlio che avrà sempre un falso padre o, tutto al più, un padre parziale.

Non è tutta colpa del pipistrello - Romanzo
Non è tutta colpa del pipistrello (2016) – la copertina del romanzo

Sotto quale urgenza hai scritto il romanzo “Non è tutta colpa del pipistrello” ?

Dopo 39 anni ho finalmente avuto un’ottima ispirazione. L’idea mi è venuta osservando la morbosa passione di una mia amica verso l’attore Christian Bale, protagonista della trilogia di Batman realizzata dal buon Christopher Nolan.

Sulla base di questa maniacale fissazione, che io ho estremizzato ed oltremodo esasperato, ho costruito una vicenda piuttosto imprevedibile che includesse anche luoghi, caratteri ed elementi d’atmosfera a me molto cari.

Dal punto di vista pratico, invece, ho considerato che le entrate, piccole o grandi che fossero, derivanti dalla vendita di “Non è tutta colpa del pipistrello” avrebbero potuto aiutare la mia neonata casa editrice, che occupandosi unicamente di e-book, fatica a decollare. Il libro elettronico ha ancora molta strada da percorrere nei paesi “neolatini”.

A chi lo hai fatto leggere per primo?

Nessuno ha letto il mio manoscritto se non i pochi editori a cui l’ho spedito. Ho avuto pareri lusinghieri, ma la Robin Edizioni è stata, senza dubbio, la più convincente.

Potremmo definire questo racconto un “noir del precariato culturale” ?

In realtà è una definizione che viene dai ragazzi di Radio Radicale, che mi hanno intervistato pochi giorni dopo l’uscita del romanzo. Molti colleghi della comunicazione l’hanno poi mutuata e giustamente apprezzata. Direi che la fatica a portare avanti i propri “bi-sogni” letterari, che non devono sempre essere percepiti come sogni di serie B, è in un certo senso l’arteria del racconto.

Leggendo poi la vicenda si può appurare che sono molti altri gli aspetti presenti nel testo e ancora si può verificare che lo stesso “precariato culturale” assuma tonalità e sfumature divertenti, passionali e soprattutto internazionali… ma sostanzialmente credo che sia una buona definizione.

Come definiresti il tuo libro se dovessi usare tre aggettivi?

Divertente, interpersonale, inaspettato.

A quale pubblico si rivolge?

Si rivolge a tutti coloro che vogliono pretendere di condurre un’esistenza che vada al di là di ciò che il quotidiano propone.

A chi lo dedichi?

Sicuramente ai miei affetti più cari, ma voglio essere ancora più banale: lo dedico a mia nonna che avrebbe certamente gioito di questo piccolo traguardo. Purtroppo non ha fatto in tempo a vederlo.

Chi sono i personaggi di “Non è tutta colpa del pipistrello” ?

Semplificando: una mentalmente devastata, una sognatrice, un caparbio inde(fesso), una francesina decisamente avvenente e… Porto, una ragazza il cui soprannome altro non è se non l’abbreviazione di “Scaricatrice di porto”. Lascio immaginarne indole e carattere!

A chi pensavi mentre creavi i protagonisti del tuo romanzo?

Vorrei mantenere ancora delle amicizie…

I tuoi modelli?

Non ho mai avuto modelli, né quando ho scritto le mie recensioni su varie riviste (incluso il mio sito editoriale) né quando mi sono ritrovato a fare il ghost writer. Tuttavia mentre scrivevo sul pipistrello mi sono accorto che la fluidità fra un capitolo e l’altro era sostanzialmente fornita da una tecnica che avevo riscontrato principalmente nelle mie letture italiane più recenti; quindi l’arte di chiudere ed aprire ogni capitolo con la stessa “chiave” semantica è probabilmente ispirata dall’ottimo Andrea Vitali.

Sin dal titolo è evidente un riferimento al Batman cinematografico. Cosa c’entra l’uomo pipistrello con il tuo libro?

Il Batman cinematografico della trilogia di Nolan interpretato da Christian Bale è l’Ossessione della protagonista, nonché della sopracitata amica. Doveva necessariamente essere presente nel titolo e ha anche un richiamo in copertina.

Hai mai pensato di scrivere per il grande schermo?

In realtà è già successo, ma l’entourage dei registi purtroppo spesso costruisce un muro eccessivo intorno ai Maestri della cinepresa. Non sono sicuro che questa situazione sia voluta dagli stessi cineasti e non credo che sia una prassi. Così può accadere che tu scriva un soggetto, lo presenti ad un regista e che poi quella sorta di pre-sceneggiatura rimanga dichiaratamente e incontrovertibilmente a chi? … Al suo staff, ma senza che tu riceva risposta alcuna.

A quale regista l’affideresti?

In realtà a fine aprile ho cercato di contattare Gabriele Mainetti per mail e attraverso un messaggio privato su Facebook presentandogli il mio lavoro.
Ho visto la sua fatica artistica proprio quando stava per uscire il mio libro. Mentre ero in sala ho avuto la netta sensazione che avrebbe potuto fare un lavoro grandioso con il mio titolo, soprattutto nella prima parte ambientata a Roma.

Purtroppo per me, ma per sua sacrosanta e doverosa fortuna perché meritata, il suo “Lo chiamavano Jeeg Robot” ha trionfato ai David di Donatello e quindi il buon Gabriele Mainetti avrà ben altre e più altisonanti richieste della mia e probabilmente non mi risponderà mai. Ma non mi arrendo, tenterò con altre cineprese.

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Il cavaliere oscuro – Il ritorno https://cultura.biografieonline.it/il-cavaliere-oscuro-il-ritorno/ https://cultura.biografieonline.it/il-cavaliere-oscuro-il-ritorno/#comments Tue, 04 Sep 2012 08:57:44 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=3658 Il cavaliere oscuro, il ritorno” (Titolo originale: The Dark Knight Rises) è uscito nelle sale italiane il 29 agosto del 2012. Si tratta del film conclusivo della trilogia su Batman. La regia è di Christopher Nolan che ha diretto anche gli altri due film. “Batman Begins” del 2005 e “Il cavaliere oscuro” del 2008.

Batman: Il cavaliere oscuro - Il ritorno (2012)
Batman: Il cavaliere oscuro – Il ritorno (2012)

Il film nella prima parte è un po’ lento, con dialoghi poco brillanti e un’atmosfera deprimente; nella seconda parte il ritmo accelera e la capacità del regista di dirigere spettacolari scene d’azione  rende più interessante la visione. La realizzazione del film è stata lunga e a volte sembra, infatti, che le scene siano un po’ slegate fra loro: sicuramente c’è troppa carne sul fuoco. Tuttavia l’interpretazione degli attori protagonisti, Christian Bale nel ruolo di Batman e del suo alter ego il milionario Bruce Wayne, Anne Hathaway nel ruolo convincente di Catwoman, Marion Cotillar, Michael Caine, Gary Oldman e Morgan Freeman migliora la qualità del film. Anche i doppiatori hanno fatto un buon lavoro a parte Filippo Timi che doppia Bane, il cattivo di turno, e che usa troppa enfasi espressiva regalandoci un personaggio un po’ pedante e incolore.

Trama

Gotham City vive un periodo di calma. Non c’è criminalità organizzata e la microcriminalità è tenuta a bada dalle forze dell’ordine anche grazie al decreto di Harvey Dent, nemico di Batman che si faceva chiamare Doppia faccia ma che era anche un procuratore distrettuale e che ha promosso una legge grazie alla quale il commissario Gordon ha messo fine alla criminalità di Gotham. Il suo decreto, infatti, ha dato ampi poteri alla polizia e adesso che è morto e la colpa della sua morte è stata data a Batman facendolo passare il procuratore per un martire, la città sembra essere in una sorta di caos calmo.

Solo il commissario James Gordon è all’erta e non smette di fare con zelo il suo lavoro. Lui sa la verità sul fatto che Dent era un criminale e che Batman ha dovuto ucciderlo per salvare il figlio di Gordon ma non riesce a raccontarlo.

Nel frattempo Batman è scomparso e il suo alter ego Wayne si è ritirato a vita privata. La città però non è tranquilla come molti pensano, Gordon infatti durante un’operazione di polizia per liberare un deputato rapito da Catwoman finisce casualmente nelle mani di Bane, un criminale che indossa una maschera e sta preparando un attacco alla città, il commissario sfugge ai criminali e nomina un poliziotto giovane e brillante, John Blake suo braccio destro mentre lui è in ospedale.

Nel frattempo Wayne comincia a progettare il suo rientro nel mondo e forse ad immaginare la rinascita di Batman anche se questo lo mette contro il suo maggiordomo Alfred che lo vorrebbe vedere accasato e felice. La sua azienda però sta affrontando un momento difficile, tutte le risorse sono state impiegate per realizzare un reattore che dovrebbe produrre energia pulita ma che potrebbe anche diventare una bomba atomica.

Contemporaneamente Bane non perde tempo e dà inizio al suo piano delinquenziale: la prima mossa consiste nel derubare la Borsa valori dove, grazie alle impronte digitali rubate a Wayne, riesce a speculare a suo nome e a portare le Wayne industries sull’orlo della banca rotta. Poi mette a capo del Consiglio di amministrazione delle società un suo fantoccio, Baggett, che viene contrastato da Amanda Tate, amica e amante di Bruce ma anche ideatrice del reattore. Bane a questo punto uccide Baggett perché non gli serve più.

Batman  si convince a tornare e chiede a Catwoman di aiutarlo a trovare Bane. Lei lo porta sotto la città e lo fa cadere in una trappola. Batman si scontra in un corpo a corpo con Bane e ne esce sconfitto. Viene portato in un paese straniero e desertico e lì imprigionato dentro ad un pozzo immenso fatto di celle. Da lì nessuno è mai fuggito. Forse è scappato un bambino, si narra. Sembra che fosse  il figlio di Ra’s al Ghul ex capo della Setta delle ombre ora governata da Bane.

Mentre Wayne è imprigionato e piegato nel fisico e nella mente Bane porta avanti il suo piano di distruzione. Riesce, infatti, ad intrappolare i poliziotti della città nei sotterranei e a liberare tutti i criminali dalle prigioni. E’ l’anarchia e il caos. La città viene espropriata e le classi agiate spogliate dei loro beni e dei loro diritti. Vige il governo della tirannide. La città viene isolata dal mondo e il reattore convertito in una bomba atomica. Nessuno può scappare e un tribunale del popolo decide le condanne e le pene.

Parte finale

Dopo cinque mesi Bruce Wayne è guarito e con l’aiuto dei prigionieri si è rimesso in forma. Riesce a scappare dal pozzo e ritorna a Gotham. Lì cerca l’aiuto di Catwoman con la quale libera i poliziotti mentre il commissario Gordon e John Blake cercano di intercettare il camion in cui è nascosto il reattore.

I poliziotti si scontrano con i criminali e nella bolgia Batman si scontra con Bane e avendo la meglio sul criminale ma prima di farlo arrestare viene accoltellato da Miranda Tate che gli confessa di essere la figlia di Ra’s al Ghul e fu lei, non un bambino, a scappare dalla prigione sotterranea molti anni prima.

Miranda scappa inseguita da Batman e da Catwoman che cercano di fermarla mentre lei vuole azionare la bomba. Il commissario Gordon nel frattempo disinnesca il detonatore ma la bomba può esplodere  lo stesso. Batman intercetta il camion lo blocca e con il suo Bat-aereo trasporta il reattore lontano dalla città. Un fungo atomico compare all’orizzonte.

Batman è morto? La città ha perso il suo eroe?

No, semplicemente Wayne si è ritirato ad una vita più tranquilla con Catwoman. Black però ha scoperto la Bat-caverna e ha rivelato che il suo nome è Robin…

 

 

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