Bashar Al-Assad Archivi - Cultura Canale del sito Biografieonline.it Wed, 13 Feb 2019 11:39:36 +0000 it-IT hourly 1 La guerra in Siria: cause e conseguenze della crisi siriana https://cultura.biografieonline.it/siria-guerra-crisi/ https://cultura.biografieonline.it/siria-guerra-crisi/#comments Thu, 19 Jul 2012 12:09:48 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=3265 La crisi in Siria, iniziata nel marzo del 2011, pone diversi interrogativi sulle sue cause e i suoi effetti. La Siria, governata dal presidente Bashar Al-Assad, un dittatore autoritario che ha ereditato la carica dal padre, Hafiz Al-Assad il quale ha guidato la Siria per trent’anni soffocando ogni opposizione, sta affrontando la crisi politica più pericolosa e potenzialmente deflagrante da quando il partito Ba’th, unico partito di governo, controlla il Paese; cioè dal colpo di Stato del 1963 che lo ha portato al potere.

La crisi in Siria
La crisi in Siria

La causa principale di questa crisi è di natura politica: l’opposizione, che ha ricevuto alcune assicurazioni, negli ultimi anni, dal regime su riforme e cambiamenti strutturali nella forma dello Stato, ha chiesto maggiori libertà e la possibilità di avere libere elezioni ma le risposte del regime sono state insufficienti.

Perché sono iniziate le proteste?

Le prime proteste sono avvenute nella città di Dar’a nella Siria meridionale dopo che 14 ragazzi sono stati arrestati e torturati per aver scritto su un muro uno slogan che ha accompagnato spesso le rivoluzioni della Primavera araba: “The people want the downfall of the regime”.

Le proteste sono iniziate a metà marzo del 2011 e mentre aumentavano di numero, moltiplicandosi nel paese, gli oppositori aggiungevano altre richieste tra cui maggiore libertà,  più democrazia e le dimissioni del presidente Assad. Le forze di polizia e l’esercito, facendo leva sul divieto di manifestazioni pubbliche in vigore dal 1963, ha represso duramente le manifestazioni ferendo e uccidendo centinaia di persone.

Il presidente Assad ha rifiutato di dimettersi preferendo una resistenza ad oltranza, mentre assicurava riforme strutturali e cambiamenti radicali nella forma istituzionale e nel limitato e repressivo corpo legislativo dello Stato.

Bashar Al-Assad
Bashar Al-Assad

Quali sono gli scenari?

Questa crisi ripropone a livello internazionale un problema politico che attraversa l’area territoriale al centro della quale c’èla Siria.Infatti, i sommovimenti popolari sono diventati in poco tempo un problema di carattere regionale e internazionale coinvolgendo non solo l’Unione Europea,la LegaAraba e l’ONU ma anche i Paesi confinanti come Israele che vede una destabilizzazione della Siria potenzialmente pericolosa anche per i suoi confini.

La crisi siriana, inoltre, ripropone tre questioni preesistenti:

  1. la possibilità che con questa crisi si rafforzino le monarchie sunnite che controllano il mercato del petrolio eliminando  i governi dell’Iran e della Siria che si pongono in contrasto a tale politica;
  2. la possibilità che si rafforzi l’influenza americana sul territorio, progetto iniziato con l’invasione dell’Iraq nel 2003 e che vorrebbe concludersi con l’abbattimento del regime siriano e iraniano. Ovviamente questa strategia è osteggiata dai governi russo e cinese che vogliono mantenere una situazione di stallo nella regione continuando a dialogare diplomaticamente e commercialmente con i due regimi;
  3. la possibilità di un attacco israeliano contro gli impianti nucleari iraniani.

Rispetto a ciò che è avvenuto negli altri Paesi arabi: Tunisia, Egitto e Libia è molto probabile che questa crisi venga risolta senza che ne paghi le conseguenze il presidente Bashar al-Asad, il quale appartiene ad una setta sciita molto importante benché minoritaria che però ha un forte radicamento nel Paese e che non ha mai contestato Asad.

Inoltre il regime ha un forte apparato organizzativo nelle due principali città siriane: Damasco, la capitale, e Aleppo dove il regime gode ancora dell’appoggio di gran parte della popolazione e delle istituzioni. Anche il leader libico Gheddafi proveniva da una tribù forte e radicata sul territorio ma già prima della crisi ne aveva perso l’appoggio, anzi proprio le tribù del territorio montagnoso ne avevano decretato la fine.

Mappa della Siria
Mappa della Siria

Quali sono gli scenari militari di questa crisi?

Le tre ipotesi sopra citate sono quelle che prevedono un ampliamento del conflitto con il coinvolgimento di altri stati come il Libano, la Giordania, l’Iraq, la Turchia e Israele fino a coinvolgere le monarchie del Golfo Persico. Per questo motivo la comunità internazionale ha cercato una mediazione che evitasse l’invasione militare da parte di altri Stati.

Siccome le cause della crisi sono di carattere politico e prevedono una trasformazione interna della forma di governo del Paese è chiaro che una soluzione interna è auspicabile in modo tale da evitare un contagio che destabilizzi ancora di più il Libano, anche perché i gruppi etnici che compongono la popolazione sono in larga parte ancora a favore del regime, in particolare i sunniti e gli alawiti sostengono il governo di Damasco, mentre sembra che i cristiani, in forte minoranza, siano dalla parte dell’opposizione.

La composizione etnica e religiosa della Siria la rende, apparentemente, immune ad un intervento esterno che creerebbe una condizione ancora più destabilizzante perché porrebbe in contrapposizione cristiani, minoranze (sciiti, druidi e ismaeliti) contro gli estremisti sunniti sviluppando una pericolosa guerra civile. Insomma il regime fa comodo a tutti quindi il tentativo più logico è quello di conservarlo. Ma fino a quando?

 

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