Bari Archivi - Cultura Canale del sito Biografieonline.it Sun, 07 Mar 2021 09:30:51 +0000 it-IT hourly 1 Lolita Lobosco, numeri da record per l’esordio in tv della fiction con Luisa Ranieri https://cultura.biografieonline.it/lolita-lobosco-luisa-ranieri-numeri-record/ https://cultura.biografieonline.it/lolita-lobosco-luisa-ranieri-numeri-record/#respond Mon, 22 Feb 2021 11:09:18 +0000 https://cultura.biografieonline.it/?p=32845 Una prima puntata da record, quella trasmessa ieri in prima serata su Rai Uno. La fiction “Lolita Lobosco”, interpretata dall’attrice Luisa Ranieri che veste i panni di un vicequestore donna che svolge servizio a Bari, ha raggiunto uno share del 31,8%, battendo la concorrenza di altri programmi televisivi trasmessi nella medesima fascia oraria.

Sono stati 7.535.000 i telespettatori che hanno guardato la nuova serie tv girata in Puglia e diretta da Luca Miniero.

Non manca però qualche polemica, che arriva proprio dai baresi. La cadenza con cui la protagonista parla sembra forzata e finta, e alcuni abitanti del capoluogo pugliese ci tengono a puntualizzare: “Noi non parliamo così”. A quanto pare, la trasposizione dialettale barese non ha convinto il pubblico che ha mostrato disappunto attraverso i social.

Nulla da eccepire, invece, sul fronte della fotografia e scenografia: nella fiction Bari viene fuori, a giusta ragione, come una delle città più belle della Puglia e d’Italia.

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La ferocia, libro di Nicola Lagioia https://cultura.biografieonline.it/la-ferocia/ https://cultura.biografieonline.it/la-ferocia/#respond Fri, 19 Feb 2016 19:57:17 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=16900 non credo ci sia nulla che possa scrivere sul romanzo di nicolalagioia la ferocia, einaudi, 2014, vincitore del premio strega 2015 che non sia già stato scritto.
ci sono state mille mila recensioni, normale dato anche l’ambitissimo riconoscimento. alcune molto positive, alcune decisamente negative, che hanno cercato di esplorare questo libro ambientato in una Bari ben diversa da quella di carofiglio, a cui mi sono pure un po’ abituata.

La ferocia - libro
La ferocia, il libro di Nicola Lagioia ha vinto il premio Strega 2015

nicola lagioia parte da una ragazza morta e dicono suicidio, esplora la famiglia, i lati oscuri di questa e di tutto il sistema della città che la circonda – e di cui è parte integrante; fa capire che le cose non sono proprio come sembrano a volte, e così via. a raccontare la trama sembra quasi uno di quei noir che mi piacciono tantassai, ma non è così, non è un noir, anche se di nero ha molto. il nero della notte in cui clara cammina, la cappa nera intorno alla sua famiglia, il nero che entra come il fumo nelle crepe di una città che io sono sicura, è bellissima.

questo libro mi è piaciuto tanto e mi è piaciuto poco. per i miei gusti, troppe parole. troppe nelle descrizioni e nel racconto. io avrei detto nico’, taglia, taglia tutto. ma credo che parte del libro sia anche questo. sì, mi sono un po’ noiata.
però quando non ci sono gli sproloqui – che è una parola che sembra offensiva ma mica intendo così – mi è piaciuto molto perché scava nel dolore e nel marcio delle cose. tutti hanno del marcio o del dolore ma nicola lagioia ci sa scavare bene e lo sa riportare a galla mostrandolo come una scoperta archeologica, con delicatezza. anche se ci accorgiamo che è tutto marcio.

Nicola Lagioia
Nicola Lagioia

la ferocia è attuale. non perché sia stato scritto l’altranno ma perché parla di cose che succedono, ovunque e non solo a bari, e che sono difficili da vedere, però esistono. parla non solo di “quelle cose che si sentono al tiggì” ma di tutto il backstage e di come spesso decisioni prese da qualcuno travolgano la famiglia e non solo.

ogni personaggio della famiglia che lagioia mette in scena vive un dolore diverso ma tutti han sorgente nel capofamiglia. ma come puoi per puro interesse trascinare in un pozzo persone che dovrebbero esserti care? i raggi che partono da lui – moglie e tre figli ormai adulti – sono binari a senso unico per farsi male e solo michele riesce a spezzare il suo a caro, carissimo prezzo.

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Intervista a Leonardo Palmisano https://cultura.biografieonline.it/intervista-a-leonardo-palmisano/ https://cultura.biografieonline.it/intervista-a-leonardo-palmisano/#respond Fri, 03 Feb 2012 18:38:40 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=464 Leonardo Palmisano. Sociologo ed etnografo, assegnista di ricerca, è autore di numerose inchieste e pubblicazioni, fra le quali: “Quale laicità nella scuola pubblica italiana?” (2009) e il romanzo “Trentaquattro” (2010). Si è formato lavorando sul traffico di migranti in Nord Africa, sviluppando inchieste sul campo apparse anche sul quotidiano “Il Manifesto”.

Collabora con la cattedra di Sociologia della Facoltà di Lettere dell’Università di Bari e, come consulente, con la Cgil Puglia. Nel 2011, la casa editrice CaratteriMobili gli ha pubblicato un’inchiesta molto interessante, che mette sul piatto della bilancia 55 interviste sul campo, interamente rilevate nel mondo sommerso (ma nemmeno poi tanto) della prostituzione. Emblematico il titolo: “La città del sesso. Dominazioni e prostituzioni tra immagine e corpo”.

Prendendo in esame una città-tipo come Bari, l’autore racconta la vicenda delle escort, delle donne di strada, dei clienti e dei cosiddetti “papponi”. Oltre ad altre situazioni estreme, come la droga e il giro di soldi connesso, nel quale marcia la criminalità non solo pugliese. Nel vorticare di queste testimonianze dirette, prende vita anche l’analisi del sociologo Palmisano. In un’intervista, alcune considerazioni su questo ultimo, importante lavoro.

Alla fine del tuo lavoro d’inchiesta relativo alla “Città del sesso”, qual è stato l’elemento più sorprendente rilevato rispetto all’idea che avevi inizialmente di questo fenomeno? E quale, invece, la conferma riscontrata?

La cosa più sorprendente è l’arroganza, il cinismo dei maschi. Non si tratta di malati o di deviati, ma di comunissimi padri di famiglia, per lo più cinquantenni, che usano queste donne per farne merce da comprare, corpi da martoriare. Tutto questo è intollerabile, alla luce di quanto sta avvenendo: una guerra del maschio contro la donna. La conferma è stata banale: la riduzione in schiavitù delle donne rende molto al crimine organizzato pugliese.

Qual è stato il modus operandi della tua inchiesta: hai avuto dei problemi? Sei incorso in alcuni pericoli? Come ti sei mosso in questo mondo nemmeno poi tanto sommerso? Reticenze?

Il mio modus operandi è quello dell’inchiesta etnografica. Ho recuperato dei clienti in alcune palestre e discoteche, poi mi sono fatto condurre nelle zone grigie del mercato del sesso. Con molta discrezione, grazie all’aiuto dei miei informatori, ho raggiunto i diversi attori. Ho fatto quello che dovrebbe fare ogni tanto anche la stampa.

Elegia nigeriana ed elegia rumena, prendendo in considerazione i primi due capitoli del tuo lavoro. Quali sono le differenze tra questi due mondi? E, anche, non c’è il rischio, con un lavoro simile, di incorrere in eccessive classificazioni (pur nella naturale buona fede del sociologo, il cui rischio ricorrente è sempre questo, infondo)?

Le classificazioni servono a capire perché, provenendo da mondi diversi, queste donne convergono nel girone dell’inferno prostituzionale. Le modalità di assoggettamento sono differenti, e ovviamente questa scoperta è utile per comprendere i dispositivi della dominazione e del nuovo maschilismo italiano. Dispositivi aberranti e feroci, che danno l’immagine di un pericoloso esercito in ritirata.

Come reagiscono, o hanno reagito, le donne cosiddette “libere” al suo lavoro?

Reagiscono come dovrebbero reagire gli uomini: adontandosi e prendendo una netta posizione contro questa terribile pratica di usare dei corpi per farci sesso e denaro.

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