atletica Archivi - Cultura Canale del sito Biografieonline.it Mon, 13 Mar 2023 19:11:15 +0000 it-IT hourly 1 Dick Fosbury e il salto in alto https://cultura.biografieonline.it/dick-fosbury-e-il-salto-in-alto/ https://cultura.biografieonline.it/dick-fosbury-e-il-salto-in-alto/#comments Mon, 13 Mar 2023 15:20:26 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=3259 Richard Douglas Fosbury, detto Dick, nasce il 6 marzo 1947 a Portland (USA).

L’invenzione di Fosbury

A lui si deve l’invenzione della tecnica moderna del salto in alto, il cosiddetto Fosbury Flop: un modo di saltare l’ostacolo, mostrato al mondo per la prima volta nel 1968, attraverso cui l’atleta rovescia all’indietro il corpo per scavalcare l’asticella, e cade sulla schiena.

Il Fosbury Flop, chiamato anche salto dorsale, al giorno d’oggi è impiegato universalmente, ma nel momento in cui venne mostrato dal giovane di Portland alle Olimpiadi del 1968 a Città del Messico suscitò stupore.

Dick Fosbury
Atletica leggera, salto in alto: Dick Fosbury immortalato nel gesto atletico che porta il suo nome

In cosa consisteva l’innovazione apportata da Fosbury?

Dopo aver compiuto una rincorsa curvilinea (fatto che – già da solo – rappresentava una novità rispetto agli stili precedenti, che prevedevano una traiettoria lineare), nel momento del salto eseguiva una rotazione sul piede di stacco, sorvolando l’ostacolo dopo avergli dato le spalle e curvando all’indietro il corpo. La tecnica messa in pratica da Dick Fosbury rappresentò il risultato di un certosino lavoro di ricerche e studi di biomeccanica applicata, svolti dall’atleta alla Oregon State University.

Alla base del salto dorsale, infatti, c’è la forza centrifuga prodotta dalla rincorsa curvilinea, che permette di aumentare la velocità del saltatore nel momento dello stacco (e quindi della spinta); di conseguenza, viene aumentata anche la sua elevazione, mentre il corpo – in virtù della posizione dorsale incurvata – viene mantenuto sopra la traiettoria del cosiddetto centro di massa, situato sotto l’asticella.

Le fasi del salto in alto alla Fosbury
Le fasi del salto in alto alla Fosbury

L’innovazione di Fosbury peraltro riguardava anche i materiali utilizzati per l’atterraggio: non più trucioli di legno o sabbia, ma schiuma sintetica (i materassi che vediamo ancora oggi), che proteggeva la schiena dell’atleta e in generale assicurava un atterraggio più morbido. Fosbury, applicando la sua nuova tecnica, ottenne un vantaggio competitivo evidente: mentre i rivali Gavrilov e Caruthers fondavano il proprio valore sulla potenza fisica di cui necessitava la tecnica ventrale, lo scavalcamento dorsale richiedeva unicamente velocità, e un dominio – per così dire – acrobatico delle braccia e del resto del corpo nel momento del salto.

Il record

Dick Fosbury, così, riuscì a vincere la medaglia d’oro olimpica, stabilendo anche il nuovo record a cinque cerchi, con un salto di 2,24 metri.

La tecnica rivoluzionaria era stata proposta da Fosbury prima durante il campionato Ncaa, e poi durante i trials, cioè le gare di qualificazione nazionali alle Olimpiadi. Dopo essere diventato famoso negli Stati Uniti, tuttavia, Fosbury venne “protetto”: i filmati e le immagini dei trials statunitensi, infatti, non vennero diffusi per evitare che atleti di altre nazioni venissero a conoscenza del nuovo stile dorsale (in un’epoca in cui – ovviamente – non c’era la disponibilità di immagini permessa oggi dalla televisione e da Internet).

Tra l’altro, nella gara che lo fece conoscere al mondo, Fosbury indossò due scarpe di colore differente: non si trattò di una scelta di marketing, ma di una decisione dovuta unicamente a motivi di spinta, visto che la scarpa destra scelta gli forniva una spinta superiore rispetto alla scarpa destra che faceva il paio con la sinistra.

Non fu il primo, anche se porta il suo nome

È bene sottolineare, tuttavia, che Dick Fosbury non fu il primo a usare la tecnica del salto dorsale, ma semplicemente quello che la fece conoscere al mondo. Questo tipo di salto, infatti, era stato usato anche dalla canadese Debbie Brill nel 1966, quando aveva solo 13 anni, e – in precedenza – anche da Bruce Quande, un ragazzone del Montana, nel 1963.

Nel 1981 è entrato a far parte della National Track & Field Hall of Fame.

Dick Fosbury si è spento all’età di 76 anni nella sua città natale, il 12 marzo 2023.

]]>
https://cultura.biografieonline.it/dick-fosbury-e-il-salto-in-alto/feed/ 2
La distanza della maratona https://cultura.biografieonline.it/la-distanza-della-maratona/ https://cultura.biografieonline.it/la-distanza-della-maratona/#comments Tue, 07 Feb 2012 20:49:55 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=506 La distanza della maratona come disciplina sportiva moderna è fissata a 42 chilometri e 195 metri. Tale distanza è stata assunta in modo canonico a partire dai Giochi Olimpici del 1924 (ottava Olimpiade) svoltisi a Parigi, in Francia.

La maratona olimpica di Londra nel 1908 - Dorando Pietri, stremato, viene accompagnato al traguardo
Londra, 24 luglio 1908 • Dorando Pietri, stremato, viene accompagnato al traguardo negli ultimi metri

Tuttavia la prima edizione in cui si è corsa la distanza di 42.195 metri è stata l’Olimpiade di Londra, nel giorno 24 luglio 1908. La gara è rimasta nella storia dello sport però non solo per la speciale distanza, ma anche per essere stata caratterizzata da un epico epilogo: la vicenda è quella che vede l’italiano Dorando Pietri squalificato per non essere riuscito, stremato fino al limite, a concludere gli ultimi pochi metri del percorso con le sue sole forze, bensì con l’aiuto di altri giudici di gara che l’hanno sorretto e accompagnato.

Fino alla maratona olimpica del 1924 la misura della distanza ha avuto diverse variazioni, tutte comunque comprese tra i 40.000 e i 42.750 metri. La misura era (ed è) di circa 40 chilometri perché questa è la distanza approssimata tra le città greche di Maratona ed Atene, ed ha origine dalla leggenda di Fidippide (il contesto storico è quello della battaglia di Maratona).

La maratona olimpica di Londra del 1908 in origine sarebbe dovuta partire dal Castello di Windsor e finire allo Stadio Olimpico, coprendo un percorso di 26 miglia esatte (pari a circa 41.843 metri); gli organizzatori aggiunsero però alla fine 385 iarde (che corrispondono a circa 352 metri) per far sì che la linea di arrivo finisse in corrispondenza del palco reale. La distanza complessiva risultante divenne così quella di 42,195 km.

Dopo le Olimpiadi del 1912 di Stoccolma e dopo le Olimpiadi del 1920 di Anversa, tale distanza venne ufficializzata (nel 1921) dalla Federazione Mondiale di Atletica; divenne ufficialmente applicata in ambito olimpico a partire dai successivi Giochi di Parigi del 1924.

Fuori dall’ambito olimpico le gare dove possono partecipare maratoneti di diversi livelli di abilità ed esperienza sono numerosissime, in ogni parte del mondo. La più famosa e partecipata è quella di New York, che si corre ogni anno la prima domenica del mese di novembre. La più antica è invece quella di Boston, che si corre ogni anno il terzo lunedì del mese di aprile.

]]>
https://cultura.biografieonline.it/la-distanza-della-maratona/feed/ 13