arti marziali Archivi - Cultura Canale del sito Biografieonline.it Sat, 02 May 2020 20:54:29 +0000 it-IT hourly 1 Krav Maga https://cultura.biografieonline.it/krav-maga/ https://cultura.biografieonline.it/krav-maga/#respond Thu, 18 Feb 2016 10:07:53 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=16783 Nella lingua ebraica moderna l’espressione “Krav Maga” significa combattimento con contatto oppure combattimento a corta distanza. Si tratta di un metodo di autodifesa personale messo a punto in Israele nella prima metà del Novecento e poi diffusosi nell’Europa centro-orientale, soprattutto negli ambienti ebraici.

Krav Maga - difesa personale
La disciplina del Krav Maga è essenzialmente una tecnica di difesa personale

Il Krav Maga è stato inventato da Imi Lichtenfeld, ufficiale dell’esercito israeliano, con l’obiettivo di addestrare le forze speciali israeliane con un metodo che fosse efficace ma al tempo stesso facile da apprendere. Lichtenfeld era un abile ginnasta, campione di lotta libera e pugile, ma è stata l’esperienza fatta in strada in gioventù ad influenzare lo stile e i principi del Krav Maga da lui elaborato.

Imi Lichtenfeld
Imi Lichtenfeld fu l’inventore del Krav Maga. Nacque a Budapest (Ungheria) il 26 maggio 1910 e morì a Netanya (Israele) il 9 gennaio 1998 all’età di 87 anni.

Tale metodo di autodifesa si caratterizza per la rapidità dei movimenti che puntano a neutralizzare il nemico in modo definitivo prima che possa attaccare e rendersi pericoloso. Il Krav Maga si basa su un mix di tecniche di tipo militare che comprendono calci, proiezioni e leve articolari. A differenza di ciò che accade negli sport di contatto, il Krav Maga mira a colpire zone vitali del corpo quali ad esempio gli occhi e i genitali.

Per la stessa ragione non può essere considerato uno sport da combattimento e quindi non si può praticare in forma sportiva. Ormai oggi questo metodo è conosciuto e diffuso in tutto il mondo, e sono tante le scuole sorte per insegnare la tecnica a chiunque, non solo ai corpi di polizia e alle forze armate.

Krav Maga
Krav Maga

In cosa consiste il Krav Maga

Il Krav Maga non è un’arte marziale come il judo o il karate. E’ adatta piuttosto ad essere utilizzata in contesto di guerra poiché si basa su un approccio offensivo e non si regge su principi filosofici o spirituali. Nell’ambito della difesa personale tale metodo deve essere insegnato da esperti, i quali consigliano di utilizzarlo solo in casi estremi (risse per strada, tentativi di violenza, aggressioni a mano armata).

Il Krav Maga è ideale per tutte le situazioni in cui è necessario salvaguardare la propria incolumità personale. Questa disciplina, però, può essere utilizzata anche per altri scopi e finalità: ad esempio, per migliorare la tonicità dei muscoli e la flessibilità delle articolazioni, per acquisire il controllo delle emozioni e mantenere la lucidità nei momenti più difficili della vita.

Ad esempio, pare che una assidua praticante di Krav Maga sia l’ex velina ed attrice Elisabetta Canalis, che è tornata perfettamente in forma dopo aver partorito la sua primogenita proprio dedicandosi con regolarità a tale disciplina.

Per praticare il Krav Maga non bisogna avere particolari capacità fisiche o atletiche, non serve neppure conoscere le arti marziali. La pratica costante del Krav Maga permette di ottenere risultati in tempi brevi, a differenza di ciò che accade con le arti marziali, dove serve un maggiore allenamento e impegno fisico.

I principi base del Krav Maga

La pratica del Krav Maga si basa su alcuni principi (per la precisione 7), che conviene conoscere per evitare di trovarsi in situazioni pericolose.

  1. Il Krav Maga è basato sui Riflessi;
  2. è consigliabile evitare situazioni a rischio; ad esempio è meglio non dare passaggi agli sconosciuti che chiedono l’autostop oppure avvicinare persone sospette;
  3. tenendo conto della situazione, dell’avversario e del pericolo, è auspicabile scoraggiare l’attacco altrui stimolando piuttosto il dialogo e il confronto;
  4. vanno privilegiati i metodi che comportano il minimo rischio personale;
  5. per avere un controllo maggiore sull’avversario bisogna colpire le zone vitali del corpo;
  6. quando ci si trova in pericolo di vita non vi sono regole, limiti o proibizioni: tutto è ammesso per salvaguardare la propria vita;
  7. è preferibile utilizzare le armi “naturali” di cui dispone il nostro corpo e gli oggetti che troviamo a portata di mano.

Il Krav Maga, pur basandosi su questi principi, è da considerarsi un sistema aperto che può essere modificato e aggiornato sulla base di ogni singola esperienza.

Come praticare il Krav Maga

Le singole federazioni hanno sviluppato metodi diversi che si adattano ad ogni persona che vuole imparare ad autodifendersi (i corsi sono rivolti anche alle donne e ai giovani con una corporatura esile ma agile). Una caratteristica importante di questa tecnica è l’improvvisazione: bisogna cioè essere pronti a reagire prontamente ad ogni situazione di pericolo che si presenta. Il Krav Maga richiede cioè di utilizzare al meglio sia il corpo che la mente.

Krav Maga - lezione di gruppo
Lezione di gruppo di Krav Maga

Con la pratica e l’addestramento questa disciplina aiuta a tenere sotto controllo lo stress e a mantenersi lucidi e razionali dinanzi a situazioni rischiose. I principianti, in genere, praticano il Krav Maga una volta alla settimana.

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Le lezioni hanno una durata di due ore. Chi pratica da più tempo e ha acquisito gradi avanzati può allenarsi anche fino a tre volte alla settimana. Ogni lezione prevede una fase di stretching e riscaldamento muscolare per preparare il corpo, poi si procede con il potenziamento della fascia addominale, delle gambe, delle spalle e dei pettorali.

La tecnica di combattimento vera e propria si pratica in un circuito. Ogni partecipante alla lezione si dispone in un cerchio. Un allievo si pone al centro mentre, a turno, gli altri lo attaccano con prontezza e velocità.

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Tai Chi: che cos’è e quali sono i benefici https://cultura.biografieonline.it/tai-chi/ https://cultura.biografieonline.it/tai-chi/#comments Fri, 04 Dec 2015 18:16:53 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=15838 Del Tai Chi (detto anche Tai-Chi Chuan) non è facile fornire una definizione unica. Si tratta di una “ginnastica particolare” caratterizzata da movimenti lenti e morbidi, molto simile ad una danza. Da alcuni viene anche definito “Yoga cinese” e considerato una sorta di meditazione in movimento. D’altro canto, c’è chi lo assimila ad un’arte marziale perché i movimenti eseguiti sono simili a quelli che si praticano durante lo svolgimento di una pratica di questo tipo.

Tai Chi
Quando possibile è bene praticare il Tai-Chi all’aperto

Il Tai Chi è un’antica disciplina nata in Cina all’incirca mille anni fa e consiste in un insieme di gesti lenti, fluidi, ampi, che servono a migliorare e potenziare il Qi (energia vitale) presente in ognuno di noi.

L’energia vitale viene fatta circolare attraverso i singoli movimenti abbinati ad una corretta respirazione addominale: ne deriva, oltre ad una sensazione di rilassamento e calma interiore, anche una maggiore concentrazione ed uno scioglimento delle contratture provocate dallo stress.

La respirazione

Praticando regolarmente il Tai Chi è possibile sviluppare una respirazione controllata e più lenta che va ad ossigenare la parte bassa dei polmoni che in genere tende ad essere poco coinvolta dal processo respiratorio. Presi dalla vita frenetica, solo pochi di noi prestano davvero attenzione al respiro durante la giornata. Questa respirazione richiede un esercizio costante, ma i benefici sono immediati e duraturi ed influiscono sull’intero stato di salute dell’organismo.

In cosa consiste il Tai-Chi

Inizialmente nacque come sistema di autodifesa, in seguito il Tai Chi (il cui significato letterale è “suprema arte di combattimento”) è diventato sempre di più una forma di esercizio adatta a tutti e che mira al raggiungimento della salute e del benessere.

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La tecnica del Tai Chi presuppone la pratica della cosiddetta “Forma”, una serie di movimenti circolari e svolti con lentezza che mimano una danza e che vanno eseguiti silenziosamente e senza alcuna interruzione. Tali esercizi possono essere svolti anche con l’ausilio di armi specifiche oppure in coppia.

Tai-Chi - ragazze asiatiche

La pratica costante della “Forma” agisce sulla postura del corpo, rendendolo più morbido ed armonioso ed eliminando contratture e rigidità. Inoltre questi movimenti lenti, circolari e delicati hanno un effetto benefico sulla circolazione sanguigna e sull’intero sistema nervoso. La Forma stimola il fluire dell’energia vitale e quindi contribuisce a ristabilire l’equilibrio tra il corpo e la mente. In questo senso appunto il Tai Chi è da considerarsi a tutti gli effetti una disciplina olistica.

I principi del Tai Chi

Il Tai Chi è regolato da una vera e propria filosofia, poiché si basa sui principi base della longevità e della salute. In particolare, la longevità è considerata un valore universale che vale per tutti, e non solo per le persone anziane. L’obiettivo di vivere in buona salute e a lungo deve essere perseguito da tutti, anche dai bambini in tenera età. Per conseguire tali risultati secondo gli antichi Cinesi, fautori di tale disciplina, è importante che i bambini siano istruiti fin da piccoli a questa e altre pratiche benefiche.

La Forma breve

I benefici del Tai Chi

Si può praticare il Tai-Chi a tutte le età, non vi sono controindicazioni, a condizione che si versi in un stato di salute complessivamente buono. La pratica del Tai Chi può essere integrata con altre tecniche della medicina tradizionale cinese per la cura di alcune patologie.

Per ottenere i benefici del Tai Chi bisogna però “avere disciplina, pazienza e perseveranza”: queste le qualità che insegnano i maestri ai loro allievi. Per salvaguardare il benessere psicofisico può essere utile, ad esempio, abbinare la pratica costante e regolare del Tai-Chi ad altre tecniche come il massaggio e l’agopuntura, anch’esse in grado di sbloccare eventuali blocchi energetici (che sono la causa di problemi sia fisici che psicologici).
Per chi si trova in un periodo difficile la pratica del Tai Chi può essere di aiuto ad aprirsi agli altri e al mondo circostante.

Gli esercizi di Tai-Chi rafforzano il cervello e rischiarano la mente, spesso ottenebrata da troppi pensieri inutili e negativi. I maggiori benefici di questa pratica si hanno sul sistema nervoso e su quello cardiovascolare (per la prevenzione di patologie cardiache e cardiovascolari).

Dove praticare il Tai Chi

In alcune città è frequente incontrare nei parchi o in altri luoghi all’aria aperta gruppi di persone che praticano il Tai Chi. Di sicuro la pratica all’aria aperta è consigliata, anche se durante l’inverno è inevitabile proseguire l’allenamento in palestra o centri specifici.

Michelle Obama - Tai Chi
Anche la first lady USA Michelle Obama è attratta dalla pratica del Tai-Chi

In Cina questa disciplina è molto diffusa, sia tra i giovani che tra gli anziani. In Italia esistono diverse scuole e centri di ricerca, a Nord e Sud Italia, cui rivolgersi per poter frequentare un corso guidato da un Maestro esperto della disciplina.

Se si è alle prime armi, meglio affidarsi ad un centro che sia collaudato e che sia affidabile. Anche procurarsi un buon manuale illustrato può essere un ottimo modo per cominciare a praticare, seguendo gli esercizi anche senza la guida di un Maestro.

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Judo e karate: differenza tra le discipline https://cultura.biografieonline.it/judo-karate-differenze/ https://cultura.biografieonline.it/judo-karate-differenze/#comments Thu, 10 Apr 2014 16:14:14 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=10503 Nell’ambito delle varie discipline delle arti marziali, esistono delle sostanziali differenze. In particolare tra le due in assoluto più frequentate e conosciute, ovvero judo e karate. Il judo è un’arte marziale che nasce nel 1882, in Giappone, con la fondazione del Kodokan ad opera del Professor Jigoro Kano. Si tratta di un metodo di difesa personale e di uno sport da combattimento.

Judo
Judo

Con il termine judo si intende “via della cedevolezza”. Si è alla ricerca di un progressivo annullamento dell’ego per ottenere quell’armonia tra uomo e cosmo, uniti in una sola essenza. Si studiano i punti di squilibrio dell’avversario per farlo cadere al suolo, ma vengono eliminate le tecniche considerate pericolose. Sono possibili, ai danni dell’avversario, lanci o ribaltamenti, colpi di braccio o gamba su punti di leva ben precisi, controllo in piedi e al suolo, prese, sbilanciamenti, immobilizzazione al suolo. Nel judo è evidente il contatto con l’avversario.

Chi fa judo, usa vestirsi con il kimono bianco bloccato da una cintura, di diverso colore a seconda dei gradi del praticante. Le cinture del judo sono le medesime cinture utilizzate dal karate: cintura bianca, gialla, arancio, verde, blu, marrone, nera 1° Dan, nera 2° Dan, 3° Dan, 4° Dan e 5° Dan. Dal 6° Dan in su, la cintura diventa di colore bianco rossa e il livello degli atleti è il massimo raggiungibile.

Karate
Due giovani bambini che praticano il Karate (in giapponese “mano vuota”)

Per quanto riguarda invece il karate, è un’arte marziale sviluppata nelle Isole Ryukyu, oggi Okinawa, in Giappone, che si differenzia dal judo in quanto vengono praticate le tecniche di pugno e di calcio, attraverso successioni di movimenti (kihon) e di esercizi prestabiliti (kata).

È sia uno sport di difesa che di attacco. È necessario essere in possesso ed indossare il karategi (il tradizionale kimono bianco di cotone) per poterlo praticare. I principali stili di karate sono: shotokan, goju ryu e shito ryu. Il colore delle cinture è il medesimo che per il judo. Il karate è diventato, anche da noi in occidente, una filosofia di vita, un impegno costante di ricerca del proprio equilibrio, un insegnamento a “combattere senza combattere“.

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