Apollo 11 Archivi - Cultura Canale del sito Biografieonline.it Mon, 30 Oct 2017 20:53:42 +0000 it-IT hourly 1 La missione spaziale Apollo 12 https://cultura.biografieonline.it/la-missione-spaziale-apollo-12/ https://cultura.biografieonline.it/la-missione-spaziale-apollo-12/#comments Fri, 20 Jul 2012 15:12:00 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=3059 La missione spaziale Apollo 12 fa parte di quel programma spaziale americano diretto dalla NASA, che ha portato l’uomo a compiere i primi passi sulla Luna. Il nostro satellite, distante mediamente 384.400 Km da noi, era considerato da Pitagora un pianeta e nel Medioevo una sfera perfettamente liscia, ipotesi sostenuta dalla teoria aristotelica; varie culture antiche sostenevano che morisse ogni notte ed inseguisse il Sole e che fosse inoltre composto di oceani. Tutt’oggi, le regioni più scure della superficie lunare sono designate con il termine di mare. E’ nel 1609 che Galileo Galilei, puntando il suo telescopio sulla Luna, svela che la superficie non è liscia, ma composta di vallate, monti e crateri.

L'equipaggio della missione Apollo 12
L’equipaggio della missione Apollo 12. Da sinistra: il comandante Pete Conrad, il pilota del CSM Richard F. Gordon, Jr., e il Pilota del LM Alan L. Bean

Con la missione precedente Apollo 11 gli astronauti Neil Armstrong e Buzz Aldrin sono i primi esseri umani a camminare su di un altro corpo celeste, poggiando i piedi sul suolo lunare il 20 luglio 1969. Michael Collins, nella stessa missione, rimane in orbita lunare. Apollo 12 è, nell’ambito del programma Apollo, la missione successiva, cioè la sesta, intrapresa a soli quattro mesi dalla prima storica missione. Dell’equipaggio fanno parte: Charles “Pete” Conrad Jr., comandante; Richard Francis Gordon Jr., pilota del modulo di comando e di servizio “Yankee Clipper”; Alan LaVern Bean, pilota del modulo lunare “Intrepid”.

Il John F. Kennedy Space Center a Cape Canaveral in Florida, è la struttura da cui, il 14 novembre 1969, decolla l’Apollo 12, lanciato e messo in orbita dal razzo lunare Saturn V. La missione però, sembra avere un inizio sfavorevole, quando il razzo, lanciato durante un temporale, dopo pochi secondi dal lancio viene colpito da un fulmine mentre attraversa l’atmosfera: nonostante l’iniziale off-line degli strumenti del modulo di comando, con la conseguente interruzione dell’energia elettrica a bordo e delle comunicazioni con la Terra, la missione prosegue in quanto le principali apparecchiature risultano successivamente funzionanti.

Apollo 12: l'allunaggio
Apollo 12: l’allunaggio

L’allunaggio, dimostratosi molto preciso per quanto riguarda l’area prevista per l’atterraggio, ha inizio il 19 novembre 1969 nella zona che prende il nome di Oceano delle Tempeste: Charles Conrad è il terzo uomo nella storia a compiere la passeggiata lunare, Alan Bean è il quarto. Ne effettuano entrambi due, di quasi 4 ore ciascuna. L’atterraggio del modulo lunare avviene in prossimità del Surveyor 3, il lander lunare lanciato nell’aprile 1967 con lo scopo di raccogliere informazioni ambientali per le future missioni Apollo.

La telecamera a colori portata a bordo dell’Apollo 12, per permettere trasmissioni televisive delle immagini lunari, viene purtroppo danneggiata irreparabilmente: la versione ufficiale spiega che Bean, inavvertitamente, la punta verso la luce diretta del Sole. Gli esperimenti scientifici che vengono fatti durante la missione riguardano la sismicità lunare, il vento solare ed il campo magnetico. Vengono raccolte molte rocce lunari, mentre Gordon, rimasto in orbita lunare, scatta fotografie multispettrali della superficie lunare.

La missione dura 10 giorni, 4 ore, 36 minuti e 24 secondi. L’ammaraggio avviene il 24 novembre 1969 nell’Oceano Pacifico: la portaerei americana USS Hornet recupera il modulo di comando e l’equipaggio. Conrad nel momento in cui posa piede sulla Luna pronuncia queste parole: “Whoopie! Quello sarà stato piccolo per Neil, ma è un gran passo per me”, riferendosi alla storica citazione di Neil Armstrong: “Questo è un piccolo passo per un uomo, ma un grande passo per l’umanità”.

Ed a questa frase è legata la nostra connazionale Oriana Fallaci: la giornalista e scrittrice fiorentina, partita per seguire da vicino le vicende della missione Apollo 12, intervista astronauti e tecnici; dopo aver affrontato con Conrad il discorso della famosa frase pronunciata da Neil Armstrong nel momento di posare piede sul suolo lunare, decidono di scommettere 500 dollari dell’epoca riguardo la frase che Conrad avrebbe detto appena sbarcato sulla Luna, e che infatti pronuncia, ironizzando sulla sua bassa statura.

L’uomo, da sempre affascinato ed attratto dal satellite naturale della Terra, illuminato dalla sua luce riflessa, realizza due volte nello stesso anno il sogno di sbarcarvi e di conoscere meglio i suoi misteri.

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Men in Black 3 – Recensione, trama e trailer https://cultura.biografieonline.it/men-in-black-3/ https://cultura.biografieonline.it/men-in-black-3/#respond Thu, 07 Jun 2012 14:13:57 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=2439 Men in Black III è uscito nelle sale italiane il 25 maggio del 2012. Terzo film della saga dei Men in Black vede come protagonisti Will Smith nella parte dell’Agente J e Tommy Lee Jones nella parte dell’Agente K. Il tema principale del film è il viaggio nel tempo e le sue paradossali conseguenze. Il film è ben sceneggiato e regala un cortocircuito spazio temporale che non sempre convince ma che non delude gli appassionati del genere e i fan dei Men in Black.

Locandina e poster di "Men in Black 3"
Locandina e poster di "Men in Black 3"

Il gioco del paradosso temporale è un ingrediente che i film di fantascienza hanno utilizzato in più occasioni. Non sempre è un espediente che funziona ma quando la trama si incastra bene nel gioco della narrazione allora ci si diverte. Men in Black III, grazie ad un buon team di sceneggiatori, utilizza il viaggio nel tempo e il paradosso di due periodi storici che si intersecano per raccontare una storia di amicizia fra inseguimenti, alieni e scoperte inaspettate.

Trailer di Men in Black III

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Trama completa del film

Boris è un alieno orrendo nascosto da un corpo umano altrettanto brutto. E’ rinchiuso in una prigione sulla Luna. E’ stato arrestato nel 1969 dall’Agente K il quale in uno scontro gli ha disintegrato un braccio.

Il film si apre con J e K che investigano sulla caduta di un astronave a New York, ma la loro discussione è incentrata sul fatto che K è sempre più lugubre e inespressivo e J vuole capire perché si comporta così.  Mentre investigano sulla navicella finiscono in un ristorante cinese dove un gruppo di alieni li attacca. Lo scontro a fuoco si conclude a favore dei due agenti ma K capisce che Boris è scappato dalla prigione e che deve essere ripreso al più presto. Tuttavia Boris riesce, grazie ad un apparecchio altamente tecnologico a tornare indietro nel tempo, al 1969 quando fu arrestato da K e ad ucciderlo facendolo scomparire l’Agente dei Man in Black dal presente.

L'agente J (Will Smith) in una scena di "Men in Black 3"
L'agente J (Will Smith) in una scena di "Men in Black 3"

J non vedendo più K e osservando la sua realtà cambiare cerca di scoprire cosa gli è accaduto e aiutato dall’Agente O che dirige l’ufficio dei Men in Black capisce che deve tornare anche lui nel 1969 per impedire l’uccisione del suo amico. Una volta effettuato il viaggio nel tempo trova un K giovane e più loquace con il quale intrattiene un rapporto professionale e amichevole. Insieme, dopo che J ha spiegato al suo giovane amico perché si trova lì, cercano di rintracciare i due Boris: quello che è tornato indietro nel tempo e quello giovane che K aveva arrestato ma che in quel frangente temporale non ha ancora catturato. Nel cercarlo vengono aiutati da un alieno che riesce a vedere su piani diversi i vari futuri che si intersecano fra loro, riuscendo a volte ad intuire i successivi accadimenti. L’alieno si chiama Griffin e ha con se un dispositivo spaziale che permetterebbe alla terra di costruire un sistema difensivo che la proteggerà da un futuro attacco del popolo di Boris.

Una scena di "Men in Black 3"
Una scena di "Men in Black 3"

Griffin dà il dispositivo a J e K e li convince a metterlo sul razzo spaziale Apollo 11 che partirà da lì a poco per andare sulla luna. I tre si dirigono a Cape Canaveral da cui deve partire la missione perla Luna. Lìvengono arrestati da un colonnello di colore che gli impedisce l’accesso alla rampa di lancio. Ma Griffin lo convince a lasciarli passare. Anche Boris si trova lì, anzi i due Boris, e ingaggiano un combattimento con i Man in Black. Il giovane K combatte con il giovane Boris e gli disintegra un braccio usando una tubatura che contiene azoto liquido mentre K riesce a buttare giù da una delle rampe del razzo, il Boris più vecchio uccidendolo.

Il razzo decolla e il dispositivo si aziona nello spazio costruendo un sistema difensivo impenetrabile intorno alla Terra. I due agenti si allontanano dalla zona di lancio e si separano. Ma mentre K insieme al colonnello, che li aveva fatti passare, osserva  la partenza dell’Apollo 11 il giovane Boris esce da un passaggio segreto e uccide il colonnello; K, invece, si salva e disintegra l’alieno. J assiste alla scena da lontano e vede un bambino uscire dalla macchina del colonnello in cerca del papà. Il bimbo si avvicina a K e gli mostra un orologio, lo stesso che J ha sempre avuto con sé in ricordo del padre. A questo punto tutto diventa chiaro, J capisce che K lo aveva adottato perché il padre, il colonnello dell’esercito morto per colpa di Boris, gli aveva salvato la vita mettendosi fra lui e l’alieno. Tornato avanti nel tempo J ritrova il vecchio K e la loro amicizia acquisisce un significato ancora più forte.

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