alimentazione Archivi - Cultura Canale del sito Biografieonline.it Sun, 08 Jan 2023 13:46:49 +0000 it-IT hourly 1 Perché le ostriche si mangiano solo nei mesi con la “R”? https://cultura.biografieonline.it/ostriche-nei-mesi-senza-r/ https://cultura.biografieonline.it/ostriche-nei-mesi-senza-r/#respond Wed, 20 Apr 2022 05:30:20 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=9417 Secondo la tradizione, è buon uso e salutare non mangiare le ostriche nei mesi che non contengono nel loro nome la letteraR”. L’antico detto viene usato, infatti, per ricordare a tutti il periodo in cui può essere dannoso cibarsi di molluschi crudi.

Spiegazione

Secondo la tradizione, i mesi senza la “r” nella lingua francese, così come in quella inglese, sono:

  • maggio,
  • giugno,
  • luglio,
  • agosto.
Ostriche
Ostriche

Ma il vero problema è essenzialmente il seguente: durante i periodi caldi, è molto più facile che i molluschi vengano a contatto con temperature elevate che possono renderli nocivi per la nostra salute, visto che le ostriche si consumano abitualmente crude.

Qualche secolo fa

Nei tempi indietro, più esattamente nel 1752, furono emesse le prime ordinanze che vietavano, in Francia, il commercio di ostriche durante i periodi più caldi. La prima ordinanza fu emessa dalla Polizia di Parigi.

Da lì in poi, si è diffusa la buona usanza che vieta di cibarsi di ostriche nei mesi senza la erre, nonostante si trovino in tutti i mesi dell’anno. La tradizione è arrivata ed è in uso anche ai giorni nostri, nonostante l’introduzione dei moderni sistemi di refrigerazione che permettono alle nostre ostriche di non deteriorarsi e di conservarsi sempre in ottimo stato.

Altri motivi

Tra gli altri motivi per cui è preferibile evitare di mangiare ostriche nei mesi estivi, vi è quello strettamente legato alle alghe che si sviluppano e propagano nelle acque marine, soprattutto durante l’estate e che hanno la tendenza a rilasciare in acqua tossine, facilmente assorbibili dai prelibati frutti di mare.

Sono note a tutti le proprietà afrodisiache del mollusco che contiene zinco, produttore di testosterone, e dopamina, un neurotrasmettitore che interviene sul desiderio sessuale.

Per gli amanti, ricordiamo che le ostriche si possono gustare in molti modi:

  • crude,
  • bollite,
  • stufate,
  • al vapore,
  • appena aperte, con un po’ di limone.
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Differenza tra zampone e cotechino https://cultura.biografieonline.it/zampone-cotechino-differenze/ https://cultura.biografieonline.it/zampone-cotechino-differenze/#comments Fri, 31 Dec 2021 14:33:45 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=10924 Ogni volta che ci avviciniamo al fatidico cenone di Capodanno, ci assalgono dei dubbi su cosa mangeremo con le lenticchie.

Cotechino o zampone?

Il contenuto dello zampone e del cotechino sono sostanzialmente identici: si tratta infatti di parti del maiale (muscoli di spalla, cotenna, lardo, musetto, orecchie) macinate, con aggiunta di condimenti e spezie (sale, pepe, noce moscata, cannella, salnitro).

Valori nutritivi

Il valore nutritivo è piuttosto elevato:

  • 42% di grasso;
  • 17% di proteine.
Zampone e cotechino
Zampone e cotechino

Differenze

La differenza sostanziale è rappresentata dall’involucro.

Zampone

Lo zampone è un insaccato italiano di puro suino, costituito da un involucro, la pelle dell’arto anteriore dell’animale, da cui deriva appunto il termine zampone. È prodotto con un impasto di carni suine, avvolto dall’involucro formato dalla zampa di un maiale. Ha una consistenza soda ed uniforme ed un colore rosa brillante tendente al rosso. Le calorie variano intorno alle 350 ogni 100 grammi.

Si narra che lo zampone sia nato a Mirandola, in provincia di Modena, nel 1515, durante l’assedio di Papa Giulio II. Per non lasciare alle truppe nemiche la possibilità di nutrirsi con i maiali, un cuoco ebbe l’idea di insaccarne la carne trita dentro la pelle delle zampe anteriori dell’animale, in modo da poterla conservare a lungo e cuocerla al momento opportuno.

Cotechino

Per quanto riguarda invece il cotechino, esso deve il suo nome alla cotica, la cotenna di maiale. Prende nomi locali a seconda della zona in cui viene prodotto.

La differenza sostanziale dal suo compagno zampone, sta nell’involucro costituito dal budello, che un tempo era naturale ed oggi può essere anche sintetico, quindi non commestibile.

Le calorie per il cotechino sono di 342 per 100 grammi; questi numeri possono variare nel caso in cui si tratti di prodotti artigianali o di quelli industriali precotti che troviamo normalmente in vendita al supermercato.

IGP

Il Cotechino Modena e lo Zampone Modena hanno avuto dall’Unione Europea il marchio IGP (Indicazione Geografica Protetta).

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Congelare e surgelare: siete sicuri di conoscere le differenze? https://cultura.biografieonline.it/congelare-surgelare-differenze/ https://cultura.biografieonline.it/congelare-surgelare-differenze/#respond Fri, 12 Nov 2021 04:52:05 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=11736 Quali sono le differenze fra surgelare e congelare? Scopriamolo assieme nell’articolo che segue, in cui andremo ad analizzare sinteticamente le caratteristiche principali della surgelazione e della congelazione.

Cibo congelato e cibo surgelato. Nella foto: frutti di bosco conservati in surgelazione
Frutti di bosco surgelati

Surgelare: la surgelazione

Per surgelazione si indica un trattamento di tipo industriale che consente di conservare gli alimenti, i cibi e le pietanze alimentari per un lungo periodo, portando la temperatura a valori molto bassi, che vanno dai -18 °C fino ai -80 °C. La surgelazione è regolata da una legge (Decreto Legislativo n.110 del 27 gennaio 1992), poiché riguarda i prodotti alimentari industriali.

Il prodotto surgelato, opportunamente confezionato, deve:

  • essere integro;
  • contenere le indicazioni relative ai modi e ai tempi di conservazione, le istruzioni per il consumo e lo scongelamento;
  • essere aperto solo dal consumatore.

Surgelare, in ogni modo, rallenta i processi di deterioramento del cibo, e stoppa il proliferare di microorganismi e batteri, potenzialmente nocivi. Il processo si ottiene in tempi rapidi e a temperature basse; i cristalli di ghiaccio che si vengono a formare sono di piccolissime dimensioni.

I cibi più frequenti in “versione” surgelata sono: pesce e verdure.

Quando invece si impacchetta del cibo e lo si conserva appositamente nel freezer (o congelatore – che nelle case funziona in combinazione con il frigorifero), il prodotto è congelato.

Congelare: la congelazione

Per congelare un prodotto non è necessario attenersi a normative, ma solo seguire attentamente qualche norma igienica che permette di salvaguardare la salute e conservare al meglio i prodotti e le loro sostanze nutritive.

La congelazione è un processo casalingo che si ottiene a temperature anche di pochi gradi sotto lo zero e necessita, per questo motivo, di tempi più lunghi. Durante il procedimento si evidenzia la formazione di cristalli di ghiaccio più grandi all’interno del prodotto; essi portano alla conseguente rottura delle strutture cellulari e a una maggiore perdita d’acqua e di sostanze nutritive.

In generale è possibile congelare di tutto e di più, ma è buona norma tenere in mente che ogni alimento presenta un limite di tempo di conservazione completamente diverso l’uno dall’altro. Un prodotto congelato risulta meno compatto rispetto a quello surgelato; quest’ultimo una volta portato a una temperatura ambiente, è simile o pressoché identico al prodotto fresco.

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Anoressia e Bulimia: differenze, caratteristiche e conseguenze https://cultura.biografieonline.it/anoressia-bulimia-differenze/ https://cultura.biografieonline.it/anoressia-bulimia-differenze/#comments Thu, 30 Apr 2020 08:06:30 +0000 https://cultura.biografieonline.it/?p=28621 Pur classificati entrambi come disturbi del comportamento alimentare (DCA), anoressia e bulimia presentano caratteristiche peculiari e diverse. Questi due termini si sentono nominare, anche in riferimento alle passerelle di moda, in cui molte volte sfilano modelle dalla magrezza impressionante.

Anoressia e Bulimia, differenze - DCA (Disturbi del Comportamento Alimentare)
Anoressia e Bulimia sono classificate come DCA: Disturbi del Comportamento Alimentare

Secondo stime recenti, in Italia soffrono di anoressia e bulimia circa tre milioni di persone [fonte: agi.it, aprile 2018], la maggior parte di queste ha un’età piuttosto giovane. Le due patologie spesso sono facce di una stessa medaglia: i soggetti predisposti, infatti, tendono ad oscillare tra anoressia e bulimia, in un’altalena che – se non fermata e curata in tempo – può portare a conseguenze gravi oppure estreme.

Le principali differenze

A determinare la differenza tra una condizione di anoressia e di bulimia è il peso.

Anoressia

Chi soffre di anoressia tende a non mangiare, a privarsi del cibo e quindi a perdere peso oltre i limiti del normale. Gli anoressici hanno il terrore di ingrassare, e questo è indice di una scarsa autostima.

Tenendo sotto controllo l’alimentazione e di conseguenza il peso, il soggetto anoressico crede (erroneamente) di acquisire una maggiore fiducia in sé stesso.

Bulimia

La bulimia, invece, comporta una modalità di ingerimento del cibo compulsiva, vorace, come se si volesse trattenere maggiore quantità di cibo per compensare alcune mancanze nella propria vita.

I comportamenti

In entrambi i disturbi è presente una richiesta di aiuto. La persona che soffre di bulimia percepisce i sintomi legati al suo disturbo come particolarmente fastidiosi e in genere chiede aiuto per potersene liberare.

Chi soffre di anoressia, invece, si rallegra della sua continua e progressiva perdita di peso, e quindi non crede di dover essere aiutata in questa spirale auto-distruttiva.

La persona bulimica, spesso in sovrappeso, si cimenta in lunghe ed estenuanti sedute di palestra oppure esercizi fisici prolungati; fa anche uso di lassativi perché crede, in questo modo, di alleggerirsi dai chili di troppo accumulati con le abbuffate di cibo.

Per eliminare ciò che ha ingerito, il bulimico ricorre al vomito auto-indotto – cosa che invece è più rara nella persona anoressica.

Conseguenze

Chi soffre di anoressia e/o bulimia va incontro a conseguenze pesanti legate alla malnutrizione. Succede spesso ad anoressici e bulimici di avere problemi a livello cardio-circolatorio (ad esempio frequenti aritmie), di avere problemi nella concentrazione e nella resistenza fisica.

Il vomito autoindotto, a lungo andare, crea problemi alla cavità orale e alla salute dei denti.

Dinanzi ad un soggetto che mostri sintomi dell’uno, dell’altro disturbo o di entrambi, è necessario chiedere l’intervento integrato di più professionisti esperti: un medico, uno psicologo ed un nutrizionista.

Anoressia e Bulimia: serve essere seguiti da esperti: medici, psicologi e nutrizionisti
Serve essere seguiti da esperti: medici, psicologi e nutrizionisti

Corpo e mente…

Non è possibile trattare questi disturbi come puramente medici o comportamentali: corpo e mente sono strettamente legati, quindi occorre un approccio che consideri tali parti come costituenti un unicuum.

Nella maggior parte dei casi bisogna intervenire a modificare l’idea che il soggetto ha del corpo e che lo conduce a voler essere diverso da ciò che è.

Le donne anoressiche sono quasi sempre vittime di un ideale di perfezione e di bellezza che si sforzano di perseguire nonostante tutto.

Le donne soffrono anche di anoressia nervosa, una particolare forma del disturbo alimentare che di solito segue ad una delusione d’amore.

Alcune recenti scoperte scientifiche hanno rilevato che la cura più efficace per questo tipo di anoressia (la cui frequenza è più alta tra gli adolescenti) è l’ossitocina, l’ormone dell’amore. Pare che la somministrazione di tale sostanza riesca a distrarre il soggetto dal cibo e dall’accumulo del grasso nelle varie parti del corpo.

Tra corpo e anima vige un rapporto materia-forma, come se l’anima fosse la vera forma del corpo. Chiedersi se corpo e anima siano la stessa cosa è una domanda priva di senso: è come domandarsi se sono la stessa cosa la cera e la forma della candela.

ARISTOTELE. Tratta da: Frasi sull’anima

…E l’anima

Anoressia e bulimia sono problemi dell’anima, e come tali vanno curati. Rispettando al massimo la sensibilità delle persone che ne soffrono e assecondando il loro desiderio di essere ascoltate e comprese.

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Crêpes e pancake, differenze https://cultura.biografieonline.it/crepes-pancake-differenza/ https://cultura.biografieonline.it/crepes-pancake-differenza/#comments Mon, 01 Jan 2018 21:02:03 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=23850 Crêpes e pancake sono due piatti famosi in tutto il mondo occidentale. Entrambe sono a base di uova. Si possono consumare dolci o salati, e accompagnati in moltissimi modi creativi. In questo articolo cerchiamo di evidenziare le principali differenze e i modi tradizionali con cui queste pietanze vengono preparate.

crepes - pancake - differenze
Crêpes e pancake

La crêpe

La crêpe è un piatto tipico francese. Il termine deriva dalla parola latina crispus (arricciato, ondulato), oppure dal termine greco κρίσπος (krìspos “avvolto”‘, “arrotolato”). La crêpe consiste in una cialda morbida, sottile e non croccante, che viene cotta su di una superficie rovente dalla forma tonda.

Il suo impasto è caratterizzato da questi ingredienti:

  • uova;
  • farina;
  • burro.

E’ usanza in Francia, consumare questo tipo di alimento nella giornata del 2 febbraio, in occasione della Candelora. La leggenda racconta che quando si gira per la prima volta la crêpe sulla padella, bisogna esprimere un desiderio. Ma perché si realizzi vale solo nella giornata del 2 febbraio. Le crêpes sono considerate un simbolo di alleanza e di amicizia ed usate molto spesso nella cucina nazionale ed internazionale.

Crepes alla nutella
Le crêpes alla Nutella sono tra le più amate e diffuse

Crêpes dolci e salate

Possiamo gustare crêpes dolci oppure salate a seconda dei gusti personali o della voglia del momento. Le crêpes dolci contengono al loro interno, marmellate o confetture, zucchero semplice o zucchero a velo, miele, creme al cioccolato, ecc. Vengono servite come dessert. Molto richiesta è la famosa crêpe alla Nutella e la crêpe suzette, che si prepara con salsa all’arancia e viene poi infiammata con il liquore Grand Marnier.

Le crêpes salate, invece, vengono farcite al loro interno usando salumi e formaggi di vario tipo seguendo i gusti molteplici e creativi di chi le prepara. Le crêpes salate vengono servite come uno spuntino, un antipasto o in alternativa ad un secondo piatto.

Pancake

I pancake, a differenza delle crêpes, sono un piatto tipicamente anglossasone. Sono principalmente dolci e preparati per la prima colazione. A differenza delle crêpes, questo tipo di frittelle presenta delle dimensioni più piccole ma uno spessore maggiore. I pancake sono un prodotto alimentare caratterizzato da una certa consistenza. Il loro spessore è di circa 3,0-5,00 mm.

L’impasto è composto da:

A volte si prevede anche l’aggiunta di cannella, miele oppure l’uso dello yogurt.

I pancake sono conditi principalmente nella versione dolce con burro d’arachidi, sciroppo d’acero e confetture varie. Nella loro versione salata, contengono all’interno bacon, uova e burro fuso a completare l’opera. I pancake sono molto usati nella cucina di tutto il mondo. Negli Stati Uniti, sono il piatto tipico durante il carnevalesco Mardì Gras, festa che ogni anno si tiene a New Orleans nello stato della Louisiana. Il loro nome per l’occasione diventa Pancake Tuesday.

Sul sito Cucinare.meglio.it trovate una ricetta per preparare pancake facili

In tutto il territorio anglosassone, come le isole britanniche, l’Australia, la Nuova Zelanda e i Paesi Bassi, i pancake vengono consumati quotidianamente durante il primo pasto della giornata, il breakfast. Si consumano anche in altre nazioni come: Argentina, Cile ed Uruguay dove sono molto diffusi e farciti con dolce di latte o manjar.

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Baccalà e stoccafisso, differenze https://cultura.biografieonline.it/baccala-stoccafisso-differenze/ https://cultura.biografieonline.it/baccala-stoccafisso-differenze/#comments Fri, 29 Dec 2017 10:50:26 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=23827 Quando si parla di baccalà e di stoccafisso, può capitare di fare confusione tra i due termini. Si tratta di due alimenti, due pietanze, due prodotti, che vengono ricavati ambedue dal pesce merluzzo. Le differenze tra baccalà e stoccafisso dipendono dalle tecniche di lavorazione, dal loro periodo di produzione e dall’uso differente nelle ricette in cucina. Proviamo di seguito a fare chiarezza.

baccalà e stoccafisso - differenze
Merluzzo (in inglese: cod) – La principale differenza tra baccalà e stoccafisso: il primo viene sottoposto a salatura, il secondo essiccato.

Baccalà

Il baccalà è costituito da due specie di merluzzo nordico Gadus macrocephalus e Gadus morhua salato e stagionato. Il baccalà è quindi il merluzzo sottoposto al processo di salatura. In questo caso il contenuto di sale che deve assorbire il merluzzo supera il 18%. Il termine baccalà deriva dalla parola basso tedesca bakkel-jau che significa appunto “pesce salato”. Essa è una trasposizione di bakel-jau ovvero “duro come una corda”.

Il processo di salatura di questo tipo di prodotto è stato attribuito ai pescatori che adottarono per questo pesce il procedimento di conservazione già da essi usato per la carne di balena.

Il baccalà viene prodotto tutto l’anno perché il procedimento di salatura che permette la conservazione del prodotto non è legato a particolari condizioni climatiche. I paesi principali di produzione del baccalà sono: Danimarca, Isole Fær Øer, Norvegia, Islanda e Canada. Si tratta di un prodotto che viene usato di sovente anche nelle ricette tradizionali regionali italiane. In particolare: Veneto, Lombardia, Emilia Romagna, Toscana, Marche, Abruzzo e Sicilia.

Stoccafisso

Lo stoccafisso (o stocco in alcune zone dell’Italia centrale e Italia meridionale) è costituito dal merluzzo nordico (Gadus morhua) ed è un prodotto conservato per essiccazione. Il termine stoccafisso deriva dal norvegese stokkfisk e dall’olandese antico stocvisch. La parola significa “pesce a bastone”. Secondo altre fonti la parola deriva dall’inglese stockfish, ovvero “pesce da stoccaggio” (scorta, approvvigionamento).

Per lo stoccafisso, a differenza del baccalà, la produzione e l’essiccazione avvengono nel periodo che va da febbraio a giugno, quando il clima è maggiormente favorevole. Anche lo stoccafisso è un prodotto spesso utilizzato nella cucina italiana. Soprattutto in Veneto, Lombardia, Emilia Romagna, Toscana, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Campania e Sicilia.

Lo stoccafisso lo si trova comunemente in commercio ed è possibile acquistarlo ammollato oppure anche secco. A differenza di questo, il baccalà va dissalato sempre, prima di essere cucinato.

Baccalà in ammollo
Stoccafisso e baccalà devono essere messi in ammollo prima dell’utilizzo in cucina

Proprietà nutrizionali e consigli prima del l’utilizzo in cucina

Tutte e due i prodotti, stoccafisso e baccalà, per essere utilizzati in cucina, devono essere a lungo immersi in acqua fredda. Nel caso del baccalà, questo serve per eliminare il sale in eccesso; nel caso dello stoccafisso invece serve a restituire ai tessuti l’originale consistenza del prodotto.

Per ciò che concerne l’apporto calorico e le caratteristiche nutrizionali del baccalà e dello stoccafisso, troviamo in 100 grammi di stoccafisso, 92 calorie contro le 95 calorie del baccalà. Consideriamo il fatto, che il merluzzo è un pesce usato di sovente anche nelle diete – soprattutto quella mediterranea – perché considerato un alimento magro. In 100 grammi di merluzzo troviamo: 17 grammi di proteine, 0,3 grammi di lipidi e 50 mg di colesterolo, per un totale di sole 83 calorie. Sono moltissime le ricette a base di merluzzo che si possono preparare. Per un elenco di ricette con filetti di merluzzo vi consigliamo di visitare il sito Cucinare Meglio.

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Latte scremato e latte intero: differenze https://cultura.biografieonline.it/latte-scremato-intero/ https://cultura.biografieonline.it/latte-scremato-intero/#comments Wed, 30 Aug 2017 05:50:41 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=23230 Il latte è visto come elemento fondamentale nella nostra alimentazione. Anche se a detta di alcuni esperti di alimentazione, questo tipo di bevanda può risultare quasi “dannosa” per la salute, se si considera che la maggioranza della gente risulta essere, da adulta, intollerante a questo alimento. In questo articolo facciamo chiarezza su quali sono le principali differenze tra latte intero e latte scremato.

Indianapolis: per tradizione il vincitore alla fine della gara beve del latte
Per tradizione il vincitore della 500 miglia di Indianapolis beve del latte

Latte intero

Il latte intero è una bevanda ricca di grassi ed è sostanzialmente più nutriente rispetto al latte scremato. Il latte intero presenta un contenuto di grassi che non risulta mai inferiore al 3,5%. Ciò perché non viene sottoposto al procedimento della centrifugazione che permette di eliminare i grassi.

E’ una bevanda meno digeribile rispetto al latte scremato tuttavia risulta più gustoso al palato. Il latte intero è caratterizzato da proteine, provitamina A, B1, B12 e fosforo, che sono un toccasana per l’organismo. In generale è ricco di proteine e vitamine, oltre che sali minerali. Si tratta di una bevanda consigliata ai bambini, agli adolescenti e alle donne fra i 24 e i 45 anni, nonché a tutti i soggetti che praticano regolarmente attività sportive.

Dalle tabelle dei valori nutrizionali che troviamo sulle confezioni, possiamo leggere che 100 g di latte intero contengono 3,1 g di proteine. Tra queste vi sono la caseina e la lattoalbumina.Latte intero o latte scremato

Latte scremato

Il latte scremato è privo di grassi. Viene reso tale grazie a un processo che viene chiamato centrifugazione. Questo procedimento permette di eliminare le particelle più pesanti (materiale grossolano e parte delle cellule somatiche) che sedimentano sul fondo, e vengono allontanate. Le parti più leggere vengono separate (scrematura). Il latte scremato è quasi privo di grassi: si parla di un livello medio inferiore allo 0,3%.

La scrematura viene effettuata ad  una temperatura di circa 55 °C. Questa condizione termica permette la completa separazione della parte grassa, ovvero la panna. Più lungo è il processo di centrifugazione, migliore è la separazione della porzione grassa del latte.

Si tratta di un alimento considerato dietetico e indicato per i soggetti che vogliono introdurre poche calorie dalla somministrazione della bevanda. Il latte scremato è anche indicato per soggetti che possiedono problemi di ipercolesterolemia. Contiene poche vitamine liposolubili A e D.

Latte parzialmente scremato

Il latte può essere anche parzialmente scremato. Si indica così quando la percentuale di grasso è compreso è tra 1,5 e 1,8%.

I dati e i valori si riferiscono al normale latte di mucca (o latte vaccino). Esiste poi la possibilità di bere bevande alternative come il latte di capra. Oppure vegetali, come il latte di riso o di soia (solitamente scelto da vegani e vegetariani). Non si beve invece il latte di maiale: sai perché?

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Alimenti diuretici e drenanti, differenze https://cultura.biografieonline.it/diuretico-e-drenante-differenze/ https://cultura.biografieonline.it/diuretico-e-drenante-differenze/#comments Tue, 02 May 2017 22:34:24 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=22450 In questo articolo parliamo di alcune sostanze che possono essere utili all’organismo. In particolare evidenzieremo la differenza che esiste tra due termini: drenante e diuretico. I drenanti sono delle sostanze che permettono di depurare l’organismo. Parlando di depurazione si intende l’eliminazione delle tossine. Con le sostanze drenanti si permette ai liquidi che normalmente vengono accumulati nei tessuti muscolari, di rientrare nella circolazione sanguigna. Tali liquidi vengono poi eliminati tramite la sudorazione o tramite le vie urinarie.

Alimenti diuretici e drenanti, differenze: una tisana
Una tisana drenante

Drenanti

Le sostanze drenanti posso essere erbe, piante o farmaci. Esse ci permettono di mantenere un buon stato di salute, proprio eliminando le sostanze dannose per l’organismo. Le sostanze drenanti permettono, inoltre, di combattere numerose problematiche. Tra queste si annoverano: le smagliature, le gambe gonfie, la cattiva circolazione, la ritenzione idrica. Un altro aiuto è quello di combattere gli inestetismi della cellulite, favorendo la naturale espulsione dei liquidi in eccesso.

Per combattere la ritenzione idrica è consigliato bere molta acqua
Per combattere la ritenzione idrica è consigliato bere molta acqua, meglio se oligominerale o minimamente mineralizzata.

Questo processo aiuta anche ad eliminare scorie e tossine dall’organismo. Tra queste vi sono: azoto, cloruri, acidi urici, fosfati e ossalati.

Chiari esempi di sostanze e alimenti drenanti sono:

  • le tisane
  • bevande come il tè verde, che ha ottime proprietà benefiche per la nostra salute grazie alla presenza di acido cloro genico;
  • l’ananas, utile per combattere anche gli inestetismi della cellulite;
  • i finocchi, che migliorano l’eliminazione dei liquidi in eccesso)
  • l’aloe vera, che favorisce l’eliminazione delle tossine.

Finocchi crudi
Finocchi crudi

Questo elenco è solamente esemplificativo e non esaustivo. Questi sono solo alcuni esempi di drenanti, ai quali non dobbiamo dimenticare di aggiungere tutti i farmaci e le erbe officinali in commercio.

Inoltre, se vogliamo drenare il nostro organismo, è importante considerare anche alcuni semplici ma necessari accorgimenti. Serve praticare una costante attività fisica quotidiana, bere molta acqua ogni giorno e consumare alimenti freschi.

Diuretici

Sono invece considerate diuretiche le sostanze naturali – o i farmaci – che permettono di depurare l’organismo permettendo l’eliminazione dei liquidi attraverso l’urina. Il processo di eliminazione dell’urina si chiama proprio diuresi.

I diuretici sono utilizzati principalmente in due ambiti: per curare l’ipertensione e per la cura dell’insufficienza cardiaca.

Le sostanze diuretiche sono utili perché permettono di ridurre il volume del sangue e la pressione che questo esercita sulle pareti vascolari. Esistono diversi diuretici quali per esempio:

  • la radice di finocchio;
  • il ciliegio;
  • l’olmaria;
  • la radice di asparago;
  • il tarassaco;
  • la betulla;
  • l’equiseto

Tali sostanze aumentano la necessità di urinare favorendo l’aumento di concentrazione di sodio e di altri sali nelle urine.

In ogni caso, i diuretici, anche quelli naturali, devono essere usati con moderazione. E’ importante chiedere sempre il parere e seguire le indicazioni del medico di fiducia. Soprattutto serve seguire le informazioni dei medici riguardanti la modalità di assunzione e di somministrazione della sostanza diuretica, per non rendere vano il trattamento che si vuole seguire. Evitando così di  incorrere in ripercussioni sul bilancio idrico dell’organismo.

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Differenze tra pasta integrale e comune https://cultura.biografieonline.it/pasta-integrale-differenze/ https://cultura.biografieonline.it/pasta-integrale-differenze/#comments Mon, 03 Apr 2017 08:41:16 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=22085 Parlando di alimenti e di cucina, non può passare inosservata la differenza che esiste tra pasta integrale e pasta comune (o pasta normale, bianca). Il termine pasta deriva dal latino (păstam). Esso indica una tipologia di alimento costituito principalmente da semola oppure da farina di vario tipo. La pasta lavorata viene prontamente divisa in piccole forme regolari per essere cotta in acqua bollente e salata, scolata e poi a proprio piacimento variamente condita.

Pasta integrale: fettuccine preparate con farina di grano integrale
Pasta integrale: fettuccine preparate con farina di grano integrale

La pasta è usata come primo piatto, di solito, in contrapposizione con altri primi piatti come ad esempio le classiche minestre.

La pasta e l’Italia

La pasta è considerata uno tra gli alimenti più noti al mondo, attribuita a livello di immagine all’Italia e agli italiani.

Ritenuta una parte fondamentale della dieta mediterranea, non è fondamentale solo come alimento, ma è anche un simbolo della cultura popolare italiana. In ogni caso è comunque un piatto a cui è quasi impossibile rinunciare.

La pasta comune

La pasta comune (non integrale) è costituita da farina di grano. Essa è caratterizzata dalla parte più interna del cereale che viene setacciata e macinata più volte, rispetto alla pasta definita integrale, e di cui parleremo a breve. Per questo motivo la pasta comune risulta più povera di vitamine, minerali e proteine. Esistono diverse tipologie di pasta comune, a seconda della forma, del tipo di farina adottata, della presenza di uova nell’impasto, della presenza o meno di ripieno. Esistono anche tipi di pasta di colori differenti.

pasta bianca, pasta normale, pasta comune

La pasta integrale

La pasta integrale è un tipo di alimento che viene anch’esso adottato in cucina ma è caratterizzato da una farina di tipo integrale. Questa viene setacciata e macinata una sola volta rispetto agli altri tipi di farina. Per questo motivo a differenza della pasta normale, la pasta definita integrale , risulta essere molto ricca di fibre. Il contenuto di fibre arriva a essere fino a cinque volte di più, rispetto alla pasta bianca.

La pasta integrale è più ricca di sali minerali e contiene pochi grassi. Contiene vitamina E, utile e necessaria contro l’invecchiamento. Per chi è attento alla glicemia dei cibi, è inoltre utile sapere che presenta un indice glicemico basso.

La pasta integrale viene spesso usata da coloro che decidono di sottoporsi a diete. E’ consigliata per combattere la stitichezza e permette di ridurre in modo sensibile l’assorbimento di grassi e di colesterolo.

Inoltre la pasta integrale è ricca di fitoestrogeni, utili per garantire la salute delle ossa e quella del cuore. Dal punto di vista calorico, non si riscontrano delle significative differenze se mangiamo la pasta comune oppure quella integrale. La scelta a favore della pasta integrale fa risparmiare solamente 30-40 kcal in meno.

Frasi sulla pasta

Riportiamo di seguito una breve selezione di alcune celebri citazioni e frasi sulla pasta.

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Che cos’è l’Ayurveda https://cultura.biografieonline.it/ayurveda/ https://cultura.biografieonline.it/ayurveda/#comments Wed, 07 Oct 2015 09:06:41 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=15300 In Occidente l’Ayurveda è stata per molto tempo considerata come una scienza esoterica. Eppure si tratta di una “Scienza della vita”, pratica e soprattutto semplice da applicare nella vita di tutti i giorni. I suoi principi sono universalmente applicabili a tutti gli ambiti del quotidiano: la disciplina ayurvedica si occupa di ogni elemento e aspetto della vita umana, offrendo una visione approfondita affinata nell’arco di molti secoli.

Ayurveda

L’Ayurveda rappresenta un “sistema integrato” che comprende diverse branche di specializzazione, dall’erboristeria alla chirurgia, alla psicologia. Dal termine stesso “Ayurveda”, formato da due parole: “ayus” e “veda” si deduce il profondo significato della disciplina ayurvedica. In sanscrito “ayus” sta per “vita” e la parola “veda” significa invece “conoscenza”.

Questa scienza trae la sua antichissima origine dai Veda, i più antichi libri a noi tramandati dalla millenaria tradizione indiana. Il patrimonio di conoscenza racchiuso in questi volumi è di vitale importanza anche per il mondo moderno, in quanto è in grado di indicare la strada per superare tutte le sofferenze, sia fisiche che mentali, allontanando da noi il temibile stato di “oscurità totale”.

Principi fondamentali dell’Ayurveda

L’Ayurveda, che si basa sull’antica medicina indiana, ha dei principi fondamentali che regolano la natura e quindi anche il corpo umano. Uno di questi è la presenza dei tre “dosha”, rinvenibili sia nel microcosmo che nel macrocosmo.

Nella disciplina ayurvedica il concetto di “dosha” (costituzione fisica) è dunque un punto focale da cui partire per effettuare, ad esempio, una diagnosi clinica da parte del medico ayurvedico. Un trattamento terapeutico prevede il tentativo di riportare queste tre forze in equilibrio. I dosha sono tre: Vata (è il principio del Movimento, della propulsione e della forza di eliminazione), Pitta (principio della combustione e della trasformazione), Kapha (principio del consolidamento, dell’inerzia, dell’assimilazione). Ad ogni dosha corrispondono specifiche caratteristiche, sia fisiche che caratteriali.

Ogni individuo presenta elementi di uno o più dosha, ma più spesso succede che uno di questi sia in squilibrio rispetto agli altri. Per questo l’Ayurveda mira a ripristinare l’equilibrio tra i dosha attraverso una serie di trattamenti, come il massaggio ayurvedico ed il Panchacharma.

Gli elementi e i sapori

Altro principio regolatore del microcosmo e del macrocosmo è quello della presenza dei cinque elementi fondamentali: terra, acqua, fuoco, aria, etere. Attraverso il sapore noi siamo messi in condizione di avvertire la presenza dei cinque elementi e di orientare l’alimentazione secondo la nostra costituzione. Tramite il senso del gusto possiamo essere in grado di individuare i sei principali sapori chiamati “Rasa”, e che sono: il dolce, il salato, l’amaro, l’acido, il piccante e l’astringente.

Vata è caratterizzato dalla presenza di aria e di etere, Pitta fuoco ed acqua, Kapha terra ed acqua. In pratica, ciò significa che ad esempio mangiando cibi dolci aumentiamo l’apporto di acqua e terra nel nostro organismo causando un rafforzamento del principio di assimilazione “Kapha”. Quando mangiamo dolci, pane e pasta, tendiamo ad ingrassare, mentre quando assumiamo alimenti dal gusto amaro stimoliamo la forza “Vata” che tende a renderci più agitati e a perdere peso.

Vediamo nel dettaglio quali sono gli aspetti e gli effetti dei sei sapori:

Il sapore dolce: costruisce i tessuti, provvede a dare forza e vigore al corpo, calma i nervi e dà tanta energia.

Il sapore acido: stimola Agni (il fuoco digestivo) e la salivazione, aiuta ad espellere i gas dall’intestino e dallo stomaco. Si trova nella frutta acida, nei cibi fermentati e nello yogurt.

Il sapore salato: aumenta il sapore nei cibi, promuove il bilanciamento dell’acqua all’interno del corpo.

Il sapore amaro: è un antipiretico, aiuta ad eliminare le tossine nel corpo, è germicida e antibatterico, riduce la sensazione di debolezza, bruciore, prurito, la sete e gli stati infiammatori. Si trova soprattutto nelle verdure.

Il sapore piccante: è ottimo per stimolare la circolazione sanguigna e la digestione, purifica il cibo, aiuta a combattere l’obesità, la pigrizia intestinale e l’eccesso di liquidi nel corpo. Si trova nei peperoncini, verdi, rossi e spezie piccanti.

Il sapore astringente: assorbe l’acqua nel corpo e secca il grasso. E’ sedativo, aiuta ad arrestare la diarrea e a cicatrizzare meglio ferite e piaghe. Si trova, ad esempio, nel carciofo e nella curcuma.

Tutti i sapori dovrebbero essere presenti in una buona dieta ayurvedica, ma la quantità deve variare secondo le caratteristiche costituzionali di ogni persona, in modo soggettivo. Attraverso la tipica diagnosi del polso, il medico ayurvedico può stabilire quali alimenti far prevalere nella dieta di ciascun soggetto, secondo gli squilibri che il terapista individua nel battito.

Spezie

A cosa serve l’Ayurveda

L’antica disciplina ayuverdica è finalizzata al miglioramento dello stato psico-fisico dell’individuo e al mantenimento del suo stato di equilibrio. Secondo l’Ayurveda, per mantenersi in buone condizioni di salute è importante osservare una salutare routine giornaliera in armonia con la propria costituzione.

Oltre alla dieta (che riveste un ruolo di primaria importanza), occorre seguire anche altre pratiche come gli asana (posizioni yoga), gli esercizi di respirazione (pranayama), meditazione, rilassamento e concentrazione. Si tratta di pratiche spirituali capaci di creare armonia e felicità.

Meditazione

Ecco alcuni consigli per una sana routine giornaliera:

  • Svegliarsi prima dell’alba;
  • Evacuare l’intestino e la vescica subito dopo il risveglio;
  • Fare il bagno ogni giorno;
  • Lavarsi il naso, i canali interni, e raschiare la lingua;
  • Eseguire alcuni cicli di pranayama;
  • Non fare colazione dopo le otto del mattino;
  • Lavarsi i denti al termine di ogni pasto;
  • Fare una breve passeggiata una quindicina di minuti dopo i pasti;
  • Mangiare in silenzio;
  • Mangiare lentamente;
  • Massaggiare le gengive ogni giorno con olio di sesamo;
  • Digiunare un giorno alla settimana (bevendo solo acqua calda);
  • Andare a dormire prima delle 22 della sera.

Trattamenti e benefici dell’Ayurveda

La diagnosi ayurvedica, particolarmente medica, risulta dall’esame di almeno otto aspetti: l’esame del polso, della lingua, dei suoni del corpo (come la voce), della pelle, degli occhi, della costituzione o apparenza, dell’urina, delle feci, naturalmente tutto in relazione ai dosha (vata, pitta, kapha).

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L’Ayurveda è un’antica disciplina olistica che comprende in sé vari rami e specializzazioni, tra le quali il massaggio, soprattutto in Occidente, gode oggi di grande apprezzamento. Nelle moderne tecniche di massaggio indiano sono diffuse ed efficaci anche quelle di auto massaggio, e sono davvero tanti i benefici che questi metodi possono offrire.

Per i massaggi ayurvedici viene utilizzato preferibilmente l’olio di sesamo, che può essere anche miscelato ad altre sostanze curative.

Ayurveda e l'aiuto per la salute
Nel massaggio ayurvedico viene usato l’olio di sesamo • L’Ayurveda aiuta le persone sane a mantenere la salute, e le persone malate a recuperarla – dal sito www.ChamundaSwamiJi.com

Il massaggio ayurvedico viene effettuato sulla base della costituzione fisica di ciascun soggetto, quindi è un trattamento personalizzato.

Come per altri trattamenti, anche il massaggio tende a riequilibrare eventuali squilibri dei dosha individuali ed ha un generale effetto rilassante. Alcuni altri trattamenti specifici vengono eseguiti invece con l’ausilio di polveri indiane e servono a purificare la pelle ed eliminare le tossine: insomma, veri e propri trattamenti di bellezza degni delle più moderne spa.

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