Alessandro Robecchi Archivi - Cultura Canale del sito Biografieonline.it Wed, 05 Dec 2018 04:58:42 +0000 it-IT hourly 1 Di rabbia e di vento (Alessandro Robecchi) https://cultura.biografieonline.it/rabbia-vento-robecchi/ https://cultura.biografieonline.it/rabbia-vento-robecchi/#respond Tue, 31 May 2016 18:50:31 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=18716 previsioni meteo: ventilato con giramento di palle

a milano quando c’è il vento la gente impazzisce. forse non solo a milano. forse il vento fa un po’ impazzire davvero. a me il vento fa venire mal di testa e poi mi si seccano tantissimo le labbra ma le giornate col vento, dio, che giornate. spazza via tutto.

Di rabbia e di vento - Libro - Alessandro Robecchi
Di rabbia e di vento (2016 – La copertina del libro di Alessandro Robecchi)

il vento è un po’ protagonista dell’ultimo romanzo di alessandrorobecchi, di rabbia e di vento – sellerio, 2016. forse no, ma il vento è ovunque nel libro e lo senti mentre leggi. che poi a milano non c’è mica troppo spesso il vento.

dunque, torna monterossi dopo un anno dall’ultima volta, un anno che a me sono parsi 2 mesi ma forse è perché l’ho letto un po’ dopo l’uscita, lo scorso. monterossi torna stanco della tivvù che crea, come sempre, ma oh, tutti dobbiamo campare di qualcosa (e carle’, io t’oo dico, la fabbrica è peggio). torna la governante, l’amico, l’agente, il poliziotto buono, la di lui consorte, tutti quei personaggi che ora conosciamo e ci danno sicurezza. alessandro robecchi si conferma una delle pareti della mia comfort zone, che, sappiatelo, è una zone con tantissime pareti.

però monterossi è un po’ diverso. forse perché marìa ha detto che torna ma ancora non è tornata, forse perché c’è vento, forse perché passa una sera con una e poi questa l’ammazzano e lui si sente in colpa, e quel suono della serratura non se ne va mica via. allora monterossi è arrabbiato. la rabbia è una brutta bestia perché non se ne va.
e da qui robecchi racconta il “caso”, tra brera e la brianza dei mobilifici, descrivendo milano sempre bellissima. e passa via veloce il libro e si legge bene come sempre e la rabbia di monterossi è lì che quasi la tocchi eh.

Alessandro Robecchi
Alessandro Robecchi

però io sono rimasta molto affezionata al secondo, forse per i temi toccati forse per boh, il secondo è rimasto qui [indica la fronte con il dito].

poi forse marìa torna. perché se è vero che i personaggi arrabbiati sono quelli che rendono meglio le emozioni, la rabbia non è un bel sentimento.
e comunque la distanza tra monterossi e la fletcher si sta riducendo sempre di più.

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Dove sei stanotte (Alessandro Robecchi) https://cultura.biografieonline.it/tra-giallo-e-nero/ https://cultura.biografieonline.it/tra-giallo-e-nero/#respond Tue, 30 Jun 2015 08:27:59 +0000 http://girolepagine.com/?p=79 tra giallo e noir

di alessandro robecchi è uscito il secondo libro. no, il quarto in realtà – e aggiungiamo pure che robecchi scrive da sempre comunque. dico è uscito il secondo libro parlando di narrativa. dove sei stanotte – sellerio 2015, è il seguito di questa non è una canzone d’amore, che ho letto ma di cui, come di molti libri, ricordo pochissimo. ricordo però che l’avevo letto volentieri e avevo apprezzato.
quanto mi piacciono i libri ambientati a milano. perché vedo, mentre leggo. perché adoro milano e tra 5 giorni saranno 15 anni che sono qui. 15. stamminchia.

Dove sei stanotte - libro
Dove sei stanotte (di Alessandro Robecchi • 2015, Sellerio editore Palermo)

la metro gialla si fermava a zara, in agosto in centro non trovavi nemmeno un posto dove mangiare, andavamo a ballare all’idroscalo o in un pub sui navigli che ora è chiuso, beneomale si trovava parcheggio o ce lo si inventava, non c’erano hamburgerie a venderti un panino per venti euriz, ci si portava in auto un bottiglione di gintonic per non spendere troppo, la birra artigianaCOSA? si faceva l’alba mangiando pizza al taglio in piazza gobetti o si limonava pesante in fondo a valvassori peroni.

e io avevo nemmeno vent’anni, un’università che odiavo, un lavoro, un fidanzato bello-da-morire che però ecco magari se la prossima volta me lo dici prima che hai un’altra, è meglio, mettevo dei vestiti improbabili (ve lo ricordate quello lungo leopardato? no? meglio), abitavo col mio migliore amico che is not in the picture anymore manco lui e avevo per la prima volta una compagnia. chissà dove siete finiti tutti. chissà se state bene.
e robecchi che c’entra? niente, infatti.

Alessandro Robecchi
Alessandro Robecchi

alessandro robecchi scrive della milano di oggi, che impazzisce durante il salone del mobile, che l’expo e i contratti precarissimi, i bar di corvetto e quelle cose lì. scrive anche di chi vuol provare a fare la differenza, anche se piccola. poi va bene c’è la storia, il morto, ma quello che ho apprezzato di più è il contorno.

faccio fatica a definire questo romanzo un noir. non trovo la parte nera. un giallo? un giallo ci sta, c’è il morto, la polizia, uno che non è la polizia ma scopre cose. per il noir me manca un po’ di quella cosa marcia nel cuore, si capisce?

questo libro, e anche il precedente, di questo sono sicura, parlano di cose serie ma ti fanno sorridere. no, a volte ridere proprio. perché robecchi alla fine è robecchi e lo sa che a volte, se ridi, il sottotesto ti entra meglio. qui di sottotesti ce ne sono diversi, a volte non stanno nemmeno troppo sotto, in effetti.

poi c’è anche un momento in cui ho frignato ma è solo perché sono invidiosa di cose che a me non succederanno. aspe’ che c’ho di nuovo i lacrimoni.

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