alberi Archivi - Cultura Canale del sito Biografieonline.it Tue, 05 Nov 2019 11:26:37 +0000 it-IT hourly 1 Faggeto I (Beech Forest I), quadro di Gustav Klimt https://cultura.biografieonline.it/faggeto-i-klimt/ https://cultura.biografieonline.it/faggeto-i-klimt/#comments Fri, 07 Sep 2018 13:27:53 +0000 https://cultura.biografieonline.it/?p=25234 Gustav Klimt, secessionista viennese, nell’opera Faggeto I, olio su tela di centimetri 100 x 100, realizzata nel 1902, offre allo spettatore uno scenario naturale, rappresentando un invito al silenzio e alla contemplazione. L’artista dà vita alla composizione attraverso il contrasto tra linee verticali e orizzontali, dedicandosi al paesaggio.

Faggeto I (Beech Forest I), quadro di Gustav Klimt datato 1902
Faggeto I (Beech Forest I), quadro di Gustav Klimt datato 1902

Faggeto I, descrizione del quadro

Il pittore dipinge tronchi di faggio che danno l’impressione di ondeggiare. Ogni fusto è diverso dall’altro per spessore, colore e andamento. Si ha l’impressione che non ci siano punti di riferimento, nonostante l’orizzonte sia segnato sul margine superiore della tela. Il terreno è uno straordinario puzzle di foglie autunnali. Klimt non è solo un pittore simbolista di soggetti femminili ed erotici (ricordiamo: Giuditta I, Nuda Veritas), e non è solo un ritrattista (ricordiamo: Sonja Knips, Emilie Flöge), ma è anche dedito al paesaggio.

Le sue tele, come questa o come La fattoria della betulle (descritta in un precedente articolo), sono di formato quadrato. Un formato che riduce l’ampiezza degli spazi: si assiste all’assenza dell’umanità, ma al contempo rivela una molteplicità di stati d’animo.

Klimt e i paesaggi

Klimt non dipinge in studio ma si dedica alle sue opere lavorando en plein air, proprio come gli impressionisti. Gira con una piccola cornice di avorio in tasca: è attraverso questa che ammira il paesaggio allo scopo di provare e riprovare le inquadrature. Una caratteristica di queste sue opere è che hanno come risultato quella sensazione di “tutto a fuoco”. Così l’immagine è più statica.

È dal 1900 al 1916 che Gustav Klimt trascorre le vacanze estive sul lago Attersee, a est di Salisburgo, in compagnia della sua compagna Emilie Flöge. È un ambiente lacustre congeniale al pittore che gli permette spesso di riprendere appunto il tema dell’acqua che appare nei suoi quadri di figura. Proprio nel corso dei suoi soggiorni, l’artista dipinge cinquanta paesaggi: gli occhi dell’artista puntano sugli specchi d’acqua o sulle fitte boscaglie.

Qui la figura umana è assente e la sua bellezza è sostituita dagli elementi armoniosi del creato. A differenza tuttavia degli impressionisti degli anni Settanta dell’Ottocento, i paesaggi di Klimt non rappresentano trascrizioni spontanee di ciò che vede l’occhio del pittore; esiste invece prepotente nei suoi paesaggi un forte elemento astratto.

Insomma in “Faggeto I” l’artista austriaco dipinge una sorta di schermo di tronchi tagliati in alto e in basso rispetto la tela. Forse si ispira in questo dipinto alla serie di Pioppi di Claude Monet. Lo stile di Klimt è un’audace fusione di elementi naturalistici dall’estrema eleganza decorativa che raggiunge il limite dell’astrazione. Cattura l’osservatore rendendolo parte della sua opera, aldilà del tempo e dello spazio.

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La fattoria delle betulle (opera di Klimt) https://cultura.biografieonline.it/klimt-fattoria-betulle/ https://cultura.biografieonline.it/klimt-fattoria-betulle/#comments Mon, 25 Jan 2016 12:57:20 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=16218 Gustav Klimt, a partire dagli anni Novanta del XIX secolo, si dedicò alla pittura di paesaggio, lavorando dal vero en plein air, senza realizzare nessun disegno. Ciò dipese dal suo modo di lavorare, in quanto amava realizzare le sue opere appunto all’aria aperta, e poi capitava che le completasse nel suo atelier a Vienna, aiutandosi con delle fotografie. Quiete e silenzio sono i protagonisti dei suoi quadri, dove manca la presenza umana ad animare le scene naturali. Tra le opere realizzate nel 1900, vi è “La fattoria delle betulle”, un olio su tela di centimetri 80 x 80, conservato a Vienna presso l’Osterreichische Galerie Belvedere.

La fattoria delle betulle
La fattoria delle betulle (1900, Gustav Klimt)

La fattoria delle betulle: analisi del quadro

È probabile che lo stile di quest’opera, tra i primi dipinti del genere, sia stato influenzato dalle opere dell’artista belga Theo van Rysselberghe; seppure tendenzialmente naturalistico, lo stile del quadro “La fattoria delle betulle” ha già alcune caratteristiche decorative  poi sviluppate negli anni successivi da Klimt, come – ad esempio – la ripetizione di alcuni elementi e la composizione quasi priva di orizzonte.

In fondo, nella tela, si vede la fattoria, proprio ai margini. La scena viene rappresentata senza un protagonista e senza un centro, dove predomina il prato, con i tronchi di betulla, esili e fragili. Non vengono rappresentate le chiome, gli alberi sono infatti tagliati, una scelta questa che deriva dalle stampe giapponesi.

Klimt e i paesaggi

In quanto al formato dei paesaggi di Klimt, si nota che questi erano caratterizzati dalla forma quadrata (un altro esempio è Faggeto I), proprio per la mancanza di direzione e per ispirare pace e tranquillità; si evince infatti la mancanza di movimento per non disturbare la pace, accentuata dalla distribuzione della luce, anche se i primi dipinti hanno un’atmosfera cupa con alberi che si snodano dritti e sottili, che stanno a rappresentare l’aristocratica solitudine dell’uomo.

Questo interesse dell’artista per i paesaggi si deve ai lunghi soggiorni estivi trascorsi sull’Attersee con la famiglia Ploge, dal 1900 in poi. Un terzo motivo, probabilmente, va ricercato nel fatto che la rappresentazione del paesaggio era libera da ideologie, rispecchiava infatti “interiorità”. Klimt riesce a rappresentare il paesaggio come fosse un mondo magico, conferendo alle sue opere serenità. Per cogliere il particolare, spesso Klimt utilizzava un binocolo da teatro o un cartone con un buco al centro.

In una lettera di Klimt alla sua amica Marie Zimmermann, Klimt menziona La fattoria delle betulle. I giovani alberi di betulla erano un soggetto popolare per i pittori, perché simboleggiavano la stagione della primavera e la rapida crescita degli adolescenti. Klimt era un osservatore molto attento della natura e in quest’opera mostra i prati in tre diverse fasi:

  1. Il prato di fronte con le margherite;
  2. i fili lunghi e sottili nella striscia sulla sinistra;
  3. il prato falciato con i tipici alberi da frutto nella parte posteriore.
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