25 aprile Archivi - Cultura Canale del sito Biografieonline.it Wed, 26 Apr 2023 18:48:14 +0000 it-IT hourly 1 Boccolo (o bòcolo) di San Marco. Il bocciolo di rosa e la tradizione di Venezia https://cultura.biografieonline.it/boccolo-san-marco/ https://cultura.biografieonline.it/boccolo-san-marco/#respond Sat, 24 Apr 2021 15:58:20 +0000 https://cultura.biografieonline.it/?p=27579 Il “bocolo” di San Marco: storia e leggenda per il 25 aprile veneziano

Quella del boccolo di San Marco – “bocolo” (traduzione dialettale veneziana di “bocciolo”) – è una tradizione centenaria legata alla città di Venezia. Questa pratica vuole che ogni uomo doni alla propria “novizza” ovvero donna amata (fidanzata o sposa), in segno di amore, un bocciolo di rosa rossa nel giorno di San Marco, il 25 aprile. Un atto semplice e molto romantico che affonda le sue origini in un’antica leggenda.

Boccolo di San Marco: una rosa rossa
Boccolo di San Marco: una rosa rossa

La leggenda da cui viene la tradizione: l’amore di Vulcana e Tancredi

La protagonista della leggenda è Maria, figlia del doge Angelo Partecipazio, una giovane bella che per il suo ardore e la sua passione viene ribattezzata con il nome di Vulcana.

Vulcana si innamora di Tancredi, un trovatore che non desta la stima di suo padre. Così, per raccogliere la gloria necessaria a guadagnarsi l’approvazione del doge, Tancredi, su suggerimento di Vulcana, parte alla volta della Spagna per unirsi alle file di Carlo Magno in quel momento impegnate a combattere i mori, gli arabi.

L’esperienza bellica di Tancredi è positiva e il trovatore si copre di gloria per le sue gesta al punto che il racconto di queste giunge fino a Venezia. Vulcana inizia a pregustare la possibilità di vedere risolto lo sperato sodalizio.

Nel giorno della veglia di San Marco succede però che a giungere sia una notizia tragica: Tancredi ha trovato la morte in battaglia. A portare questo triste annunzio è Orlando di cui si canterà, fra l’altro, nella celebre Chanson de Roland.

Orlando giunto a Venezia incontra Vulcana a cui racconta di come Tancredi se ne sia andato, colpito dal nemico in un roseto.

Prima di spirare però – racconta Orlando – Tancredi coglie una rosa e prega il compagno di portarla alla sua amata Vulcana.

Vulcana riceve il fiore tinto del sangue del suo amor perduto e, senza versare una lacrima, si chiude nel suo dolore.

La leggenda – legata ad un fatto storico realmente accaduto –, però, è destinata a finire in tragedia: il giorno successivo, quello della festa di San Marco ovvero il 25 aprile, Vulcana viene trovata morta con il fiore di Tancredi sul cuore.

Da qui il nome Boccolo di San Marco (il 25 aprile si celebra proprio San Marco, morto in questo giorno nell’anno 68) .

Rosa essiccata
Un bocolo di San Marco donato alla donna amata, può essere poi fatto essiccare e conservato

La leggenda nella leggenda: il ritorno di Vulcana

La storia del perduto amore di Vulcana è ancora molto viva e molto sentita nella città di Venezia. Soprattutto nel giorno di San Marco quando – si racconta – il fantasma della giovane ragazza si aggira per la laguna.

Un’entità diafana e, certo, senza colore su cui spicca solo il bocciolo di rosa, divenuto rosso per il sangue del suo amato caduto. Lo stesso fiore con cui Tancredi le disse addio per sempre e da cui, lei stessa, non si separò mai più.

Oltre al Boccolo di San Marco: altri segni d’amore di tradizione veneziana

Il bocciolo di rosa rossa nel giorno di San Marco non è la sola indicazione di regalo che la tradizione veneziana porge ai giovani amanti.

Ci sono, infatti, sparse su tutto il calendario più occasioni in cui ricorre un preciso scambio di doni fra innamorati. In particolare:

  • a Pasqua si regalano due bottiglie di vino di Cipro e una focaccia;
  • a Natale la mostarda e il mandorlato;
  • per le festività di Ognissanti un sacchetto di fave dolci;
  • a San Martino, infine, le castagne.

Questi suggerimenti, che affondano nelle antiche tradizioni della città lagunare, portano anche una lunga e utile lista di divieti.
Questo piccolo arcaico decalogo vieta che si donino:

  • pettini, perché oggetti adatti da streghe;
  • sacre immagini e libri da messa, perché portano dolori;
  • forbici, perché significano maldicenza;
  • aghi, perché esprimono sofferenza.
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25 aprile: Festa della Liberazione https://cultura.biografieonline.it/festa-della-liberazione-25-aprile/ https://cultura.biografieonline.it/festa-della-liberazione-25-aprile/#comments Wed, 24 Apr 2013 15:17:34 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=6979 Il 25 aprile di ogni anno ricorre in Italia la Festa della Liberazione. Questa è una data fondamentale della storia italiana, poiché coincide con la fine del ventennio fascista e la liberazione dai nazisti, avvenuta appunto il 25 aprile 1945, insieme all’ epilogo della seconda guerra mondiale. E’ proprio in questa giornata che i partigiani liberano Genova, Milano e Torino dall’occupazione nazifascista ponendo fine all’occupazione tedesca in Italia.

Festa della liberazione
Festa della liberazione: Alpini che sfilano

Il giorno del 25 Aprile ha una portata simbolica molto forte, perché rappresenta al tempo stesso la fine della dittatura fascista e l’inizio del percorso che porterà alla nascita della Repubblica. Il 2 Giugno 1946 il popolo italiano, chiamato a votare con un referendum, deve scegliere tra monarchia e forma repubblicana dello Stato. La nascita della Repubblica Italiana conduce alla definitiva stesura della Carta Costituzionale dello Stato italiano, che avviene nel 1948. L’Assemblea Costituente era formata per lo più da esponenti di partiti che avevano partecipato attivamente alla Resistenza.

Nel nostro Paese il 25 aprile è considerata Festa nazionale: in varie parti d’Italia si organizzano manifestazioni, cortei, commemorazioni per ricordare la Resistenza.

La storia

Per opporsi al regime nazifascista che opprimeva l’Italia, i Partigiani si riunirono in gruppi e lottarono con ogni mezzo a disposizione contro la violenza e l’oppressione per ristabilire la libertà e la democrazia. Il 25 Aprile 1945 i Partigiani, con il supporto degli Alleati, irruppero nelle principali città italiane dando inizio al processo storico di liberazione dell’Italia dall’occupazione nazifascista.

Fedeltà alla resistenza: foto da una manifestazione in occasione della Festa della liberazione (25 aprile)
25 aprile: una foto da una manifestazione in occasione della Festa della liberazione

La Resistenza italiana

La Resistenza, che si contraddistingue per l’azione di uomini e donne che combattono insieme per la libertà, è una fase molto delicata nella storia del nostro Paese, e per questo tantissimi studiosi e scrittori dell’epoca hanno voluto documentarla con opere di vario genere ambientate in questo periodo.

Per citarne solo qualcuno:

La Resistenza ha alla base dei suoi principi l’antifascismo, e su questo costruisce la lotta per la liberazione. Nella memoria dei combattenti partigiani è ancora vivo il ricordo del c.d. “Biennio rosso” (dal 1919 al 1922), un momento particolarmente “caldo” in cui vengono assaliti palazzi e roccaforte del potere fascista.

Inizialmente gli antifascisti furono costretti ad agire nel silenzio, in clandestinità. In seguito il movimento si organizzò e nacquero i Comitati di Liberazione nazionale, che aprirono il varco verso la proclamazione della Repubblica Italiana.

La coscienza nazionale si risvegliò e si formò un fronte comune contro gli invasori: anche i titoli dei giornali del periodo inneggiarono alla libertà e alla partecipazione del popolo italiano alla creazione di una nuova forma di Stato.

La Resistenza viene a giusta ragione considerata il fulcro della Repubblica Italiana, il punto di partenza di un nuovo inizio.

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