Rimedi naturali Archivi - Cultura https://cultura.biografieonline.it/argomento/salute/rimedi-naturali/ Canale del sito Biografieonline.it Mon, 20 Jun 2022 14:00:59 +0000 it-IT hourly 1 Come leggere l’etichetta dei rimedi omeopatici https://cultura.biografieonline.it/leggere-etichetta-rimedi-omeopatici/ https://cultura.biografieonline.it/leggere-etichetta-rimedi-omeopatici/#respond Thu, 02 Aug 2018 08:27:30 +0000 https://cultura.biografieonline.it/?p=25089 E’ una disciplina sicuramente efficace l’omeopatia, ma i benefici sono strettamente correlati all’utilizzo corretto che si fa dei rimedi omeopatici prescritti dal medico. Per questo è utile conoscere a fondo il “linguaggio” dell’omeopatia, partendo dalla comprensione delle lettere e dei numeri riportati sull’etichetta dei prodotti omeopatici.

rimedi omeopatici

Rimedi omeopatici: lettere e diluizione

La diluizione consiste nel ridurre in dosi infinitesimali il ceppo omeopatico da cui trae origine il rimedio, e diluirlo per rendere possibile l’azione terapeutica. Il solvente che si utilizza per le diluizioni è una soluzione idroalcolica composta da etanolo e acqua distillata, o anche la sola acqua distillata. Esistono diverse tipologie di diluizione. In base al singolo tipo il preparato omeopatico potrà riportare sull’etichetta le seguenti sigle o lettere:

  • DH: sta per “diluizioni decimali Hahnemanniane” (dal cognome del fondatore dell’omeopatia); significa che il ceppo omeopatico viene diluito nel rapporto 1:10 (ovvero una parte di rimedio omeopatico puro sciolto in 9 parti di acqua o soluzione idroalcolica).
  • CH: sta per “diluizioni centesimali Hahnemanniane”; significa che il ceppo omeopatico viene diluito nel rapporto 1:100 (ovvero una parte di rimedio omeopatico puro disciolto in 99 parti di acqua o soluzione idroalcolica).
  • K: questa lettera sta per “diluizioni Korsacoviane” (dal cognome di Simeon Nicolaievitch Korsakov, che fu allievo di Hahnemann); è sempre una diluizione 1:100, ma utilizzando solo quanto rimane attaccato alle pareti del recipiente dopo averlo completamente svuotato.
  • LM: questa sigla sta per “diluizioni cinquantemillesimali”; significa che il ceppo omeopatico viene diluito nel rapporto 1: 50.000

Numeri= Dinamizzazione

Ognuna delle scale (CH, DH, ecc.) è preceduta da un numero (5,7,9, ecc.) che indica il potere energetico contenuto nel rimedio omeopatico. Questo numero deriva dalla dinamizzazione, altra fase cruciale nella realizzazione dei rimedi omeopatici, che consiste in un’azione di forte scuotimento del flacone in cui è contenuta la diluizione omeopatica, responsabile del conferimento del potere curativo del preparato. Un sinonimo di “dinamizzazione” molto utilizzato è “potenziamento”, proprio per sottolineare il potere energetico contenuto nel rimedio omeopatico. Per fare un esempio pratico, la sigla 7DH significa che la sostanza madre ha subito 7 serie di scuotimenti (da 100 l’una), e che la diluizione è stata di tipo decimale.

Dosi basse e alte

Sebbene in campo omeopatico non esista una regola precisa, poiché l’efficacia della cura dipende in gran parte dalla risposta da parte del singolo organismo. I rimedi a basse diluizioni (5-7 CH) hanno effetto rapido; essi vengono consigliati per i sintomi locali, mentre le alte diluizioni (9-200 CH) necessitano di più tempo per agire; queste di solito vengono prescritte per problematiche sistemiche (digestive, circolatorie, ecc.).

Come si ottengono i rimedi

Se si utilizza la scala centesimale: si prende un grammo del rimedio omeopatico puro e lo si diluisce in 99 grammi di acqua o di soluzione idroalcolica, agitando con energia per 100 volte in senso verticale (dinamizzazione); quello che si ottiene è la “prima diluizione centesimale”, che si indica con 1 CH. Poi si prende 1 centimetro cubico della diluizione 1 CH e lo si scioglie in 99 cc di acqua o soluzione idroalcolica, si dinamizza e si ottiene così la seconda diluizione centesimale, che si indica con 2 CH, e così via: il preparato con la sigla 5 CH significa che la sostanza ha subito 5 serie di scuotimenti (da 100 agitazioni) e che la diluizione è centesimale.

Rimedi omeopatici: tipologie

In commercio è possibile trovare i rimedi omeopatici nella forma di: granuli, globuli, compresse, gocce e sciroppi. I Granuli sono venduti in confezioni multidose. Il numero da assumere per ciascuna dose varia in base alla prescrizione del medico omeopata. Vanno fatti sciogliere lentamente in bocca, preferibilmente sotto la lingua.

I Globuli sono confezionati in contenitori monodose. Si prendono versando direttamente in bocca l’intero contenuto e lasciandolo sciogliere, preferibilmente sotto la lingua. Le Compresse, sempre in base alla prescrizione del medico omeopata, si fanno sciogliere lentamente in bocca. Gocce e sciroppi vanno assunti, sempre in quantità definite dall’esperto, aiutandosi con un cucchiaio o cucchiaino. Anche in questo caso, far assorbire parte del principio sotto la lingua prima di ingerirlo è la modalità di assunzione più efficace.

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Sofrologia: cos’è, a cosa serve https://cultura.biografieonline.it/sofrologia/ https://cultura.biografieonline.it/sofrologia/#respond Tue, 14 Nov 2017 11:25:04 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=23580 Una disciplina poco conosciuta ma molto efficace. E’ la Sofrologia, che consente di raggiungere un benessere psico-fisico attraverso la pratica regolare.

E’ una disciplina poco conosciuta, creata nell’arco di 30 anni dal medico psichiatra Alfonso Caycedo (per questo la denominazione completa è “sofrologia caycediana”). Il termine Sofrologia deriva da tre parole greche: Sos (armonia), Fren (mente, coscienza), Logos (discorso). L’obiettivo principale della sofrologia caycediana è di aiutare gli individui a vivere meglio, con entusiasmo, serenità e ottimismo, raggiungendo una piena armonia tra mente e corpo.

Un momento tratto da una lezione di sofrologia di gruppo
Un momento tratto da una lezione di sofrologia di gruppo

La sofrologia raggruppa tecniche di rilassamento che derivano più meno esplicitamente dal training autogeno e dall’ipnosi.

Sofrologia e Consapevolezza

La disciplina messa a punto dal dottor Caycedo è formata da 12 gradi di Rilassamento dinamico e da molte “tecniche froniche specifiche”, ciascuna diretta a risolvere situazioni specifiche (il termine “fronico” significa “ancorato alla corporalità”). Praticando regolarmente i 12 gradi del Rilassamento dinamico si diventa consapevoli di se stessi al 100%

  1. del proprio corpo – iniziando a volergli bene e ad ascoltarlo;
  2. della propria mente – imparando ad osservare i propri pensieri senza esserne vittima;
  3. delle proprie emozioni in generale – non si è più travolti dalla rabbia, paure, sconforto e tristezza;
  4. del proprio valore;
  5. dei principi che si vogliono condividere con gli altri.

Insegna ad essere più felici

Per la sofrologia l’essere umano possiede una dignità innata, in quanto è una “persona” unica. La sua forza risiede nella possibilità di riuscire a mantenere una profonda armonia interiore davanti alle difficoltà, guardando la realtà con lucidità, trovando le soluzioni migliori, accettando le situazioni che non si possono cambiare, anzi cogliendone il lato positivo. Non sempre, infatti, si riesce a farlo: l’attitudine ad essere sereni, e magari felici, è una consapevolezza da acquisire.

Sofrologia - posizione
Sofrologia: una posizione

Valorizza il potenziale positivo

La pratica della sofrologia insegna ad apprezzare anche il passato, senza però che possa condizionare il presente o il futuro. Si percepisce che la nostra dignità si trova nell’essere, e non nell’avere o nel fare. Ciò passa attraverso la capacità di sviluppare il potenziale positivo, ascoltando la propria voce interiore, valorizzando e sviluppando il più possibile intuizione, creatività, resilienza, audacia, coraggio. Con le tecniche sofrologiche l’individuo comincia a “vedere” e “sentire” se stessa, scopre chi è davvero e la propria grandezza di essere umano.

A chi è utile

La sofrologia serve praticamente a tutti. Può servire per prepararsi ad un intervento chirurgico, recuperare dopo un’operazione, cambiare vita dopo aver avuto un infarto, prepararsi al momento del parto. E’ un supporto importante anche nelle cure per i disturbi del comportamento alimentare, come bulimia o anoressia.

Sofrologia
Sofrologia

Chiunque può avvicinarsi a questa disciplina: bambini, giovani, adulti e anziani. Non occorrono condizioni fisiche particolari. Per la pratica basta ritagliarsi un momento tutto per sé in una stanza tranquilla, indossare abiti comodi, procurarsi una luce non troppo forte che si irradia nella stanza, ed una sedia.

Come si svolge un incontro

In sofrologia gli incontri-sessioni avvengono ogni settimana. La prima volta funziona così: nella prima ora e mezza avviene il colloquio conoscitivo, ovvero la persona si racconta. Il sofrologo ascolta e interviene per capire come accompagnarla nel cammino verso il raggiungimento del benessere. L’ultima mezz’ora è dedicata alla pratica della tecnica della settimana. Il giorno stesso viene inviato il file audio in modo da poter praticare a casa la tecnica per tutta la settimana.

Occorre allenarsi ogni giorno, per 15-20 minuti. E ogni giorno l’assistito invia al sofrologo una breve e-mail o un messaggio vocale, per ricevere un aiuto costante. Nelle settimane successive alla prima, durante l’incontro si cambia la tecnica, fino a raggiungere l’obiettivo finale. Le tecniche sofrologiche si possono applicare con successo in ambito sportivo, aziendale ed educativo.

A chi rivolgersi

Migliaia di professionisti si sono formati in questa disciplina, dal 1960 ad oggi. Conviene rivolgersi a personale esperto per raggiungere risultati concreti o per imparare la Sofrologia autentica elaborata dal Dr. Alfonso Caycedo.

Alfonso Caycedo
Alfonso Caycedo

A Milano c’è la Scuola di Sofrologia Caycediana, che organizza corsi di formazione e Master di vario livello per chi vuole praticare questa interessante disciplina olistica. Il sito ufficiale della Scuola milanese cui fare riferimento per informazioni ed iscrizioni è www.sofrologiaonline.com. Presso la Scuola si possono frequentare sia i corsi che le sessioni individuali per chi ha esigenze particolari.

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Fiori di Bach https://cultura.biografieonline.it/fiori-di-bach/ https://cultura.biografieonline.it/fiori-di-bach/#comments Sat, 13 Feb 2016 18:15:19 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=16647 La mente ed il corpo non sono entità distinte e separate: come appunto dimostra la medicina psicosomatica, ciò che si manifesta a livello mentale ha ripercussioni anche sul corpo. Le emozioni e gli stati d’animo sono in grado di influenzare anche il fisico: oggi più che mai tutti noi abbiamo a che fare con numerosi disturbi psicosomatici, che partono dalla mente e coinvolgono il corpo. L’ambito sul quale agiscono i fiori di Bach è quello dell’emotività: si tratta di rimedi naturali appartenenti alla floriterapia, una disciplina che non cura la malattia, ma interviene sugli stati d’animo e sulle reazioni dei soggetti dinanzi a determinati eventi della vita.

Fiori di Bach
Fiori di Bach

I sintomi che il corpo manifesta ci forniscono l’indicazione di quali sono i rimedi floreali più adatti per ogni caso specifico.

Un po’ di storia

La scoperta dei fiori di Bach si deve al dottor Edward Bach, originario del Galles. Laureatosi in Medicina all’Università di Birmingham, Bach si avvicina alla medicina omeopatica, non essendo soddisfatto dei risultati di quella sintomatica. Dopo il 1917, quando gli viene diagnosticata una grave malattia, decide di dedicarsi al suo lavoro senza risparmiarsi e rifiuta qualsiasi cura tradizionale. Girando per le campagne del Galles scopre che alcune piante possiedono virtù terapeutiche che incidono sullo stato d’animo delle persone e viene a conoscenza delle qualità dei fiori a cui in seguito attribuisce il suo nome.

Edward Bach
Il medico gallese Edward Bach

Inizia quindi a proporre ai suoi pazienti il metodo basato sui dodici fiori guaritori, cercando di diffondere questa  conoscenza. Più volte Edward Bach è stato accusato dalla classe medica proprio per il suo impegno a diffondere il metodo basato sulle proprietà terapeutiche dei fiori.

Prima di morire Bach ha chiesto la cancellazione dall’Albo dei medici. Per lui bastava essere considerato un bravo erborista.

La salute è la completa e armonica unione di anima, mente e corpo; non è un ideale così difficile da raggiungere, ma qualcosa di facile e naturale che molti di noi hanno trascurato.

(Edward Bach)

Le caratteristiche della floriterapia di Bach

La floriterapia si basa sul presupposto che i fiori siano in grado di curare e guarire malattie e stati di malessere dell’individuo. Secondo tale disciplina ciò che conta non è il sintomo, ma la modalità con il quale si reagisce ad esso. Il rimedio formulato dal dottor Bach presenta alcune peculiarità:

  • l’innocuità (tutti i fiori derivano da arbusti ed alberi innocui e non tossici);
  • la semplicità (l’utilizzo dei fiori e le modalità di assunzione sono semplici  e per questo il metodo è accessibile a chiunque);
  • l’efficacia (è data dal fatto che i fiori intervengono sullo stato d’animo della persona ammalata, per cui la aiutano a sviluppare la capacità di auto guarigione).

Ognuno di noi è in grado di combattere la malattia, è solo importante trovare gli strumenti adatti per farlo. La floriterapia di Bach è appunto uno di questi.

Per diventare floriterapeuti bisogna frequentare una scuola di naturopatia accreditata ed un corso di durata triennale con esame finale per poi essere inclusi nel Registro italiano Floriterapeuti, così come stabiliscono le direttive del Ministero della Pubblica istruzione. Comunque nel nostro Paese, al contrario di ciò che accade in Spagna e Francia, il titolo di floriterepeuta non è ancora riconosciuto.

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Preparazione e utilizzo dei fiori di Bach

E’ possibile trovare in erboristeria i fiori di Bach, già pronti e confezionati per la somministrazione. Nel caso si volesse prepararli da sé occorrono: acqua, brandy, una boccetta da 30 ml dotata di pipetta, boccette dei singoli fiori scelti. La boccetta da 30 ml va riempita con un terzo di brandy e due terzi di acqua. Dalla stock bottle vanno prese due gocce di ogni rimedio floreale scelto. In ogni boccetta si possono mescolare massimo sette fiori. Per quanto concerne le dosi, il consiglio è di assumere direttamente in bocca quattro gocce per quattro volte al giorno.

Fiori di Bach - Bach flower
Boccette di Fiori di Bach

Il prezzo della stock bottle si aggira sui 9/12 euro, mentre la boccetta da 30 ml costa circa 6/9 euro. I fiori di Bach consistono in un auto-trattamento, non c’è bisogno di alcuna guida per assumerli e non hanno controindicazioni. Tuttavia, se all’inizio non ci si sente sicuri nella scelta dei rimedi più adatti, è consigliabile farsi aiutare da un esperto o da una persona che li abbia già utilizzati. Non esiste un tempo preciso di assunzione, i rimedi vanno presi fino a quando non si ottengono i benefici.

I 38 rimedi di Edward Bach

Per scegliere i rimedi floreali è necessario valutare gli stati emotivi che il soggetto sta provando in quel determinato momento e che tipologia di persona è.
Di seguito forniamo un elenco dei 38 fiori di Bach con i relativi stati d’animo sui quali intervengono.

  • Centaury: per quei soggetti che hanno difficoltà a dire “no”
  • Chicory: a chi è vittima di un amore possessivo ed egoista
  • Beech: per chi è intollerante
  • Elm: aiuta quelle persone che avvertono un eccesso di responsabilità
  • Crab Apple: è il rimedio utile per chi prova disgusto per se stesso ed il proprio corpo
  • Cerato: per chi sente una mancanza di fiducia nelle decisioni che prende
  • Agrimony: è il fiore indicato per quei soggetti che mascherano una forte tristezza dietro una falsa espressione allegra
  • Cherry Plum: per coloro che hanno il timore di perdere il controllo della mente e di diventare pazzi
  • Chestnud Bud: per tutti quelli che non riescono ad imparare dagli errori che compiono
  • Aspen: per chi è vittima di una paura che non ha un oggetto preciso
  • Clematis: aiuta tutte le persone che sognano ad occhi aperti e perdono il contatto con la realtà
  • Holly: per coloro che provano forti sentimenti di invidia, gelosia e odio
  • Gentian: aiuta a riprendersi dallo scoraggiamento dovuto ad un fallimento
  • Gorse: aiuta in caso di disperazione e perdita della speranza
  • Hornbeam: è di aiuto per tutti coloro che si sentono stanchi al solo pensiero di intraprendere qualsiasi cosa e che tendono a rimandare gli impegni presi
  • Honeysuckle: è il rimedio indicato per i nostalgici, per coloro che si rifugiano nei ricordi del passato
  • Heather: il fiore che aiuta a ridimensionare l’egocentrismo, utile a chi tende a parlare troppo di se stesso
  • Larch: il rimedio utile per chi non ha fiducia in stesso
  • Impatiens: aiuta chi è sempre impaziente
  • Mimulus: per chi ha sempre paura e il timore ha un oggetto preciso
  • Pine: per coloro che vivono schiacciati da un continuo senso di colpa
  • Oak: per tutti gli studenti che tendono ad andare oltre le proprie forze
  • Olive: adatto a superare uno stato di forte stress mentale e fisico
  • Rock Rose: rimedio utile in caso di spavento e terrore
  • Mustard: per chi soffre di tristezza senza una causa apparente e di forte malinconia
  • Wild Rose: per chi soffre di apatia, rassegnazione e indifferenza verso la vita in generale
  • Wild Oat: utile per coloro che sono indecisi sulla strada da intraprendere nella vita
  • Willow: per chi è vittima di risentimento e autocommiserazione
  • Rock Water: il rimedio per combattere auto-repressione, rigidità e negazione di sé
  • Star of Bethlehem: per superare  gli stati di shock e i traumi
  • Vervain: utile a moderare gli stati di entusiasmo eccessivo
  • White Chestnut: per liberare da continuo lavorio mentali, pensieri indesiderati e discussioni tra se e sé
  • Water Violet: adatto a persone troppo dignitose e riservate
  • Vine: per tutti i soggetti che tendono a dominare sugli altri e sono inflessibili
  • Red Chestnut: per tutti coloro che si preoccupano in maniera eccessiva della sorte dei propri cari
  • Scleranthus: aiuta chi è indeciso tra due alternative
  • Sweet Chestnut: adatto per chi vive una condizione di estrema angoscia e non vede vie d’uscita
  • Walnut: protegge dalle influenze indesiderate e dal disagio provocato dal cambiamento

Oltre queste formulazioni, vi è anche una combinazione che prende il nome di “rimedio di soccorso” (Rescue Remedy), da assumere in momenti di particolare disagio o paura (ad esempio il timore di volare in aereo).

Curiosità sui Fiori di Bach

I fiori di Bach vengono anche definiti “farmaci vibrazionali”, richiamando il concetto della “memoria dell’acqua”. Poiché sono diluiti in acqua, molti erroneamente li considerano medicinali omeopatici, ma in realtà non hanno alcunché in comune con questi, neppure il principio di “similitudine”.

I fiori di Bach, comunque, non possono essere utili a risolvere situazioni psicologiche che si trascinano da tempo e sono diventate croniche, oppure stati di dipendenza da psicofarmaci o sostanze stupefacenti. Anche le malattie organiche gravi non ricevono alcun beneficio dall’assunzione dei rimedi floreali di Bach (ad esempio, malattie allo stato terminale).

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I 7 Chakra https://cultura.biografieonline.it/sette-chakra/ https://cultura.biografieonline.it/sette-chakra/#respond Thu, 02 Oct 2014 12:16:58 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=12101 Il termine chakra deriva dal sanscrito e significa “ruota, vortice”. Essi rappresentano i centri, o vortici, di energia che si trovano nell’aura, ovvero l’alone luminoso, invisibile alla normale percezione, che avvolge il corpo umano in corrispondenza di determinati punti del corpo. Esistono sette Chakra principali, il cui compito consiste nel ricevere, elaborare ed emanare energia.

Posizione dei chakra
La posizione dei sette Chakra nel corpo umano

Funzione dei Chakra

A seconda della rispettiva posizione, ognuno dei 7 Chakra si irradia in diverse zone del corpo, influenzando le funzioni organiche, la circolazione, l’attività ormonale, le emozioni ed i pensieri, e trasformando l’energia cosmica vitale (Prana) che scorre all’interno del corpo umano.

Questa energia viene raccolta nei punti protagonisti del nostro articolo e messa a disposizione per i processi che coinvolgono il corpo, l’anima e lo spirito. Il buon funzionamento di questo sistema energetico apporta benefici all’intero organismo. Ogni Chakra governa determinati organi ed ha particolari funzioni a livello fisico, psichico e spirituale. Una anomalia nel flusso di energia che attraversa un determinato Chakra provoca scompensi alle parti connesse ad esso.

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Dove si trovano i Chakra

Ad ogni Chakra corrisponde un determinato colore dell’arcobaleno ed ognuno di essi è rappresentato come un fiore di loto con i petali aperti: il numero dei petali ed il loro colore varia a seconda del Chakra. Su ogni petalo è riportato un segno dell’alfabeto sanscrito. Ad ogni Chakra corrisponde anche uno dei quattro elementi da cui trae origine ogni sostanza di cui è composta la materia, secondo la teoria dei 4 elementi: fuoco, aria, acqua, terra.

Ad ogni Chakra corrisponde un determinato colore dell’arcobaleno ed ognuno di essi è rappresentato come un fiore di loto con i petali aperti
Ad ogni Chakra corrisponde un determinato colore dell’arcobaleno ed ognuno di essi è rappresentato come un fiore di loto con i petali aperti

I sette Chakra

  1. Il primo Chakra, Muladhara, detto anche della radice, si trova nel plesso coccigeo, nella zona del perineo, alla base della spina dorsale, ed è rappresentato da un loto color rosso con quattro petali; le parti del corpo ad esso associate sono le estremità inferiori (gambe, caviglie, piedi), il sistema scheletrico, la vescica, i reni, l’intestino crasso; è collegato con l’istinto di sopravvivenza, il senso di realtà e l’energia terrena, materiale. L’elemento corrispondente è la Terra.
  2. Il secondo Chakra, Svadhistana, è situato alla base dell’organo genitale, nel plesso sacrale, ed è rappresentato da un loto di color arancione con sei petali; associati ad esso sono il sistema riproduttivo, le ovaie, l’utero, i testicoli, il sistema urinario; è collegato alla vitalità, alla creatività, all’istinto, alle emozioni e alla sessualità. L’elemento corrispondente è l’Acqua.
  3. Il terzo Chakra, Manipura, si trova nel plesso epigastrico (plesso solare) all’altezza dell’ombelico, ha dieci petali di colore giallo; sono associati ad esso lo stomaco, l’intestino tenue, il fegato, il pancreas, la cistifellea, la bile, il sistema nervoso simpatico, gli occhi; è collegato al desiderio e alla volontà. L’elemento corrispondente è il Fuoco.
  4. Il quarto Chakra, Anahata, è situato nel plesso cardiaco e ha dodici petali di colore verde; le parti del corpo associate ad esso sono il cuore, i polmoni, il sistema immunitario, il sistema circolatorio, il torace, il seno; è collegato all’amore, alla compassione e alla pace. L’elemento corrispondente è l’Aria.
  5. Il quinto Chakra, Vishuddha, è posto nel plesso laringeo, è di colore azzurro con sedici petali; sono associati ad esso il collo, la gola, la bocca, la mandibola, i bronchi, le spalle, le braccia; è collegato alla comunicazione e all’auto-espressione. L’elemento corrispondente è l’Etere.
  6. Il sesto Chakra, Ajna, è collocato nel plesso cavernoso, tra le due sopracciglia (“terzo occhio”) ed è di colore indaco con due petali; le parti del corpo ad esso associate sono la fronte, le tempie, gli occhi, le orecchie, il naso, la parte bassa della testa, il cervelletto, il sistema nervoso; è collegato alla sensibilità, alla consapevolezza e alla comprensione.
  7. Il settimo Chakra, Sahasrara, si trova sulla sommità del capo ed è rappresentato come un loto a mille petali di colore violetto o bianco; associati ad esso troviamo il cervello, il sistema nervoso centrale, i capelli; è collegato alla spiritualità, alla trascendenza ed all’autocoscienza.

Chakra
Per risvegliare e riequilibrare i Chakra ci si può affidare a varie tecniche di meditazione yoga o ad esercizi fisici con posizioni specifiche. Alcune medicine alternative utilizzano i 7 Chakra per riequilibrare l’energia che stimola i processi di cura naturali, come per esempio la cromoterapia e la cristalloterapia.

In quest’ultima, i cristalli e le pietre vengono posti in corrispondenza dei 7 Chakra. Anche la musica riveste un ruolo importante nelle tecniche per armonizzare i Chakra, poiché vengono sfruttate le risonanze tra le loro frequenze vibrazionali e le note musicali.

Chakra cromoterapia
Alcune medicine alternative, come per esempio la cromoterapia e la cristalloterapia, li utilizzano per riequilibrare l’energia che stimola i processi di cura naturali

Kundalini

La Kundalini è un’energia spirituale che si trova sopita in ogni essere umano, localizzata alla base della spina dorsale, nell’osso sacro. Essa è rappresentata da un serpente addormentato, avvolto intorno alla base della spina dorsale in tre giri e mezzo.

kundalini serpente
La Kundalini è un’energia spirituale rappresentata da un serpente addormentato, avvolto intorno alla base della spina dorsale

Il termine Kundalini deriva dalla parola sanscrita kundala che significa appunto “avvolto su se stesso, attorcigliato”. Quando questa energia si risveglia, attraversa i primi sei Chakra, posti lungo la colonna vertebrale, per poi uscire dalla sommità del capo. In quest’ultimo passaggio risiede il risveglio della Kundalini.

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Omeopatia: curarsi con le erbe https://cultura.biografieonline.it/rimedi-naturali-omeopatia/ https://cultura.biografieonline.it/rimedi-naturali-omeopatia/#comments Fri, 04 Jul 2014 16:45:45 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=11437 L’omeopatia è un metodo terapeutico basato sul principio di similitudine, che consiste nel curare una determinata malattia tramite agenti (sostanze) capaci di indurre, in una persona sana, sintomi simili a quelli della malattia che si vuole combattere. È una pratica che fa parte della cosiddetta “medicina alternativa”, insieme alla fitoterapia, alla cromoterapia e alla cristalloterapia; è anche utilizzata come “medicina complementare” alla medicina convenzionale.

Omeopatia
L’omeopatia è un metodo terapeutico basato sul principio di similitudine ed è una pratica che fa parte della cosiddetta “medicina alternativa”

Come agisce il rimedio omeopatico

Somministrando sostanze simili all’agente che produce una determinata malattia, si stimola la reazione immunitaria che fortifica le difese dell’organismo, favorendo così la guarigione. Le sostanze sono utilizzate a dosi infinitesimali, ovvero estremamente diluite. I rimedi omeopatici vengono solitamente venduti in “tubi granuli” e “dose globuli”. I granuli si assumono lasciando disciogliere, sotto la lingua, il numero di granuli prescritti dal medico omeopata. I globuli, analogamente ai granuli, vanno lasciati disciogliere sotto la lingua, ma il contenuto della confezione deve essere utilizzato come una dose unica ed assunto tutto in una volta.

Origine dell’omeopatia

L’omeopatia è nata dai principi formulati agli inizi del XIX secolo dal medico tedesco Samuel Hahnemann, che gettò le basi del principio della Legge di Similitudine, ovvero “il simile cura il simile”. Durante gli anni dei suoi studi, condusse esperimenti, anche su se stesso, lesse testi antichi e del Medioevo, raccolse informazioni utili che confermarono le sue ipotesi. Coniò così il termine omeopatia, dal greco “omoios”, simile, e “pathos”, sofferenza: un metodo terapeutico fondato sul presupposto che per poter rimuovere disturbi e malesseri bisogna ricercare quei rimedi che normalmente provocano la stessa malattia.

Anche il medico gallese Edward Bach, noto in tutto il mondo per la terapia di sua invenzione denominata “Fiori di Bach“, venne a conoscenza del pensiero di Samuel Hahnemann. Unendo le sue scoperte con quelle di Hahnemann, Bach trovò dei vaccini omeopatici chiamati in seguito “I sette nosodi di Bach”.

Globuli omeopatia
I rimedi omeopatici vengono solitamente venduti in “tubi granuli” e “dose globuli”

Definizione di omeopatia

L’omeopatia si definisce quindi come un metodo di pratica medica che mira a migliorare il livello di salute di un organismo attraverso la somministrazione di medicinali sperimentati, potentizzati e selezionati individualmente secondo la Legge di Similitudine. Le sostanze utilizzate per l’omeopatia sono sperimentate, poiché farmacologicamente testate su soggetti umani sani per far insorgere i sintomi che, raccolti su un gran numero di soggetti, costituiscono il “quadro del rimedio”. Le sostanze sono inoltre potentizzate, ovvero diluite progressivamente, in fasi successive; contemporaneamente alla diluizione, le sostanze vengono sottoposte a energici scuotimenti (succussioni) o triturate. Questa procedura permette di aumentare il potere terapeutico di una sostanza medicinale.

La Legge di Similitudine (Similia similibus curentur) sulla quale è basata l’omeopatia sostiene che una sostanza capace di provocare determinati sintomi in una persona sana, è dotata di un agente curativo in grado di guarire un soggetto malato che presenta gli stessi sintomi.

Sostanze usate in omeopatia

Per la preparazione dei medicinali omeopatici, si attinge da ciò che la natura ci offre: le sostanze utilizzate provengono infatti sia dal regno vegetale, che da quello animale e minerale. Non solo erbe, quindi, vengono usate per la preparazione di rimedi omeopatici.

Esempio di rimedio omeopatico

La puntura d’ape provoca dolore, gonfiore, bruciore, arrossamento e calore nel punto leso. Per attenuare tutti questi sintomi, l’omeopatia suggerisce l’assunzione per via orale, o l’applicazione sulla zona della puntura, di una preparazione a base di veleno d’ape estremamente diluita.

Puntura d'ape
Per attenuare i sintomi della puntura d’ape, l’omeopatia suggerisce l’utilizzo di una preparazione a base di veleno d’ape estremamente diluita

L’omeopatia, facendo parte dei cosiddetti rimedi naturali, può essere abbinata alla medicina convenzionale, ma è buona norma attenersi sempre ai consigli del proprio medico.

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La cromoterapia: curarsi con i colori https://cultura.biografieonline.it/rimedi-naturali-cromoterapia/ https://cultura.biografieonline.it/rimedi-naturali-cromoterapia/#comments Tue, 20 May 2014 10:56:31 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=10966 La cromoterapia è una pratica che consiste nell’utilizzo dei colori a fini terapeutici, per il mantenimento del benessere psico-fisico e la cura di disturbi e malesseri; fa parte della cosiddetta “medicina alternativa”, insieme alla fitoterapia, alla cristalloterapia e all’omeopatia.

Cromoterapia
La cromoterapia è una pratica che consiste nell’utilizzo dei colori a fini terapeutici

Luce e colori

Le differenti lunghezze d’onda della luce vengono interpretate dal nostro cervello come colori, che vanno dal rosso (lunghezze d’onda più ampie, di minor frequenza) al viola (lunghezze d’onda più brevi, di maggior frequenza). Lo spettro visibile comprende tutti i colori che l’occhio umano è in grado di percepire e il cioè il rosso, l’arancio, il giallo, il verde, il blu, il viola, e le loro sfumature. Un familiare fenomeno meteorologico che ci permette di vedere tutti i colori prodotti da un raggio di luce visibile di una precisa lunghezza d’onda è l’arcobaleno, al quale si aggiunge l’indaco, che altro non è che una sfumatura tra il blu ed il viola.

Spettro visibile
Lo spettro visibile comprende tutti i colori che l’occhio umano è in grado di percepire: il rosso, l’arancio, il giallo, il verde, il blu, il viola, e le loro sfumature

Lo studio della luce e dei colori ha portato alla consapevolezza dell’effetto che essi hanno sull’essere umano; i colori sono infatti in grado di apportare un’influenza positiva a livello emotivo, fisico e mentale. Il colore, inoltre, ci può fornire informazioni importanti sulla nostra salute: il colorito della pelle, per esempio, ci può segnalare la presenza di qualche disturbo. I colori dell’ambiente in cui viviamo o lavoriamo, possono influire sul nostro umore e sul nostro benessere. Sarebbe quindi importante scegliere i colori che ci circondano nei luoghi in cui siamo presenti per la maggior parte del nostro tempo.

Metodi della cromoterapia moderna

L’utilizzo terapeutico dei colori in cromoterapia si sviluppa attraverso vari metodi di applicazione, per consentire all’organismo di assorbirli: tramite l’irradiazione luminosa, nella quale il colore viene trasmesso all’organismo per via epidermica, attraverso la luce di lampade colorate; tramite il pensiero, evocando mentalmente il colore durante esercizi di rilassamento e respirazione; con l’abbigliamento, indossando un indumento di un particolare colore; attraverso massaggi effettuati con oli e pigmenti colorati; attraverso bagni in acque colorate con essenze apposite; con la cromopuntura, basata sulle conoscenze dell’agopuntura cinese, nella quale il colore viene irradiato attraverso la luce colorata di uno strumento sui punti energetici detti Chakra; con la cromodieta, assumendo alimenti di determinati colori, legati alla stagionalità.

cromodieta
La cromodieta è un metodo di applicazione della cromoterapia

Significato dei colori in cromoterapia

Ogni colore è associato a proprietà specifiche in grado di influenzare positivamente la nostra mente, anche con il solo pensiero, cioè evocando mentalmente un determinato colore. Si elencano di seguito le proprietà dei principali colori:

  • il rosso accresce il coraggio, la forza, la vitalità e la passione; conferisce energia all’azione;
  • l’arancione induce entusiasmo, allegria, ottimismo e positività; sviluppa la saggezza;
  • il giallo intensifica la gioia e la stima; favorisce la concentrazione, il dialogo, l’immaginazione; stimola l’attività celebrale, favorendo l’apprendimento;
  • il verde infonde armonia, equilibrio e speranza; rafforza l’attenzione, la vigilanza e la fiducia in sé stessi;
  • il blu trasmette calma e tranquillità; favorisce l’addormentamento; raffigura la tenerezza e l’affetto;
  • il viola agevola la meditazione, predispone alla spiritualità e stimola l’ispirazione artistica.

La cromoterapia, facendo parte dei cosiddetti rimedi naturali, può essere abbinata alla medicina convenzionale, ma è buona norma attenersi sempre ai consigli del proprio medico.

Cromoterapia

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Lo zenzero: proprietà e benefici https://cultura.biografieonline.it/zenzero-proprieta-benefiche/ https://cultura.biografieonline.it/zenzero-proprieta-benefiche/#respond Mon, 28 Apr 2014 14:13:15 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=10670 Lo zenzero, pianta erbacea perenne della famiglia delle Zingiberacee originaria dell’Estremo Oriente, viene coltivato nelle aree tropicali di Africa, Asia e America. Il termine zenzero è il nome italiano dello Zingiber officinale. Anticamente utilizzato in Oriente e oggetto di numerosi commerci è detto anche ginger, ed è attualmente molto utilizzato in fitoterapia.

Zenzero
Lo zenzero è una pianta erbacea perenne della famiglia delle Zingiberacee originaria dell’Estremo Oriente

Caratteristiche della pianta

Lo zenzero è una pianta dal portamento eretto che può raggiungere un’altezza di un metro e mezzo. Presenta fusti con foglie lunghe lanceolate e fiori di color giallo-verde, con macchie violacee, raggruppati in infiorescenze collocate sulle sommità dei fusti più corti e sprovvisti di foglie. Il frutto dello zenzero è formato da una capsula che contiene numerosi semi. La pianta è provvista di un rizoma carnoso di forma irregolare dal quale si dipartono i fusti. Il termine rizoma deriva dal greco rizo-, cioè radice, con suffisso –oma, ovvero rigonfiamento; costituisce la radice dello zenzero ed è la parte maggiormente utilizzata, fresca o essiccata.

Proprietà dello zenzero

Lo zenzero agisce efficacemente sull’apparato digerente: viene infatti utilizzato contro la dispepsia (un disturbo che provoca pesantezza, bruciore, dolore allo stomaco e cattiva digestione), poiché allevia i sintomi dell’infiammazione della mucosa gastrica. È utile contro l’inappetenza, la digestione lenta e il gonfiore intestinale, attenua il mal di testa e la nausea provocata dal mal d’auto, di mare, d’aria. Dotato di attività antinfiammatoria, può essere utilizzato anche per la preparazione di cataplasmi (composti costituiti da un impasto che si applica sulla pelle) contro i reumatismi e i dolori muscolari. Accelera la guarigione dal raffreddore e dall’influenza. La sua azione è anche antiossidante: riduce le ossidazioni all’interno delle cellule, responsabili della formazione di radicali liberi che danneggiano le cellule. È considerato anche un potente afrodisiaco, un efficace tonico che ridona energia e vitalità.

Tavola botanica dello zenzero
Tavola botanica

Controindicazioni

L’assunzione di questa spezia è da evitare in gravidanza, allattamento e in concomitanza con l’assunzione di farmaci anticoagulanti orali, di antinfiammatori e di antiaggreganti piastrinici. Si consiglia di usarlo con cautela nel caso di patologie gastriche (ulcera, reflusso gastroesofageo). È buona norma attenersi sempre ai consigli del proprio medico.

Forme in commercio

Lo zenzero si può acquistare fresco, al naturale, rivestito dalla corteccia sugherosa che gli conferisce un aspetto rugoso grigiastro, commercializzato come zenzero grigio, oppure decorticato, chiamato zenzero bianco, dal colore bianco avorio. Disponibili anche comode capsule vegetali, da ingerire all’occorrenza.

Lo zenzero in cucina

Lo zenzero ha un aroma particolarmente pungente, aromatico e dal profumo canforato, con sentore di limone e citronella. Il rizoma dello zenzero è generalmente proposto, essiccato e macinato, in polvere. È utilizzato come spezia in cucina per insaporire primi e secondi piatti, zuppe, carne, pesce, frutta, verdure e dolci ed è uno degli ingredienti per la preparazione del curry. Si utilizza nelle preparazioni di birre e altre bevande fermentate, di liquori, sciroppi e biscotti, oppure grattugiato fresco sulle pietanze. Lo zenzero può essere gustato anche candito o sciroppato e preparato anche in forma di tisana o decotto.

Zenzero
Lo zenzero ha un aroma particolarmente pungente, aromatico e dal profumo canforato, con sentore di limone e citronella – Photo credit: Anna Musio, food blog C’è di mezzo il mare

Curiosità

Nel 2004 il gruppo italiano Elio e le Storie Tese ha dedicato una canzone allo zenzero e alle sue numerose virtù: “Natale allo Zenzero”.

YouTube video

Lo zenzero è chiamato ginger in inglese, gingembre in francese, jengibre in spagnolo e ingwer in tedesco.

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La cristalloterapia: come curarsi con le pietre https://cultura.biografieonline.it/rimedi-naturali-cristalloterapia/ https://cultura.biografieonline.it/rimedi-naturali-cristalloterapia/#comments Fri, 04 Apr 2014 09:09:26 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=10297 La cristalloterapia è un antico metodo terapeutico che mira a rimuovere disturbi e malesseri e a mantenere il benessere fisico, mentale e spirituale attraverso l’impiego di minerali, cristalli e pietre. È una pratica che fa parte della cosiddetta “medicina alternativa”, insieme alla fitoterapia, alla cromoterapia e all’omeopatia, e si basa sul presupposto che pietre, cristalli e minerali sarebbero dotati di un campo energetico in grado di riequilibrare ed armonizzare ogni essere vivente. La cristalloterapia è quindi utilizzata per raggiungere un ottimale equilibrio energetico che favorisce una buona salute.

Cristalloterapia: curarsi con le pietre
La cristalloterapia è utilizzata per raggiungere un ottimale equilibrio energetico che favorisce una buona salute

Origini della cristalloterapia

Già in epoca antica, le pietre erano considerate terapeutiche: Romani, Egizi ed Ebrei erano soliti portarle addosso per curare svariati disturbi. Plinio il Vecchio nella sua “Naturalis historia” esalta le virtù terapeutiche delle gemme. Per i medici del Medioevo e del Rinascimento, questo metodo rientrava nella normale pratica terapeutica. Il medico, filosofo e alchimista Paracelso (1493-154), preparava rimedi basandosi sulle proprietà curative delle pietre, che venivano portate al collo incastonate su collane, o al dito incastonate in anelli, posate o strofinate sulle parti del corpo doloranti o malate, ridotte in polvere e poste sulle ferite, sciolte nel vino, nel miele o messe a bagnomaria per alcuni giorni per poi ottenere l’acqua impregnata dell’energia del minerale. Va ricordato che alcune metodiche potevano esporre a rischi di intossicazione, poiché all’epoca venivano messe in pratica senza essere a conoscenza della tossicità delle pietre disciolte nel liquido.

Era inoltre opinione diffusa che le pietre fossero in stretto rapporto con i pianeti e per questo si usava farle cuocere per poi farle riposare ai raggi del Sole o della Luna. Secondo Aristotele, le pietre erano generate dalle radiazioni dei corpi celesti e perciò dotate di proprietà terapeutiche.

Occhio di tigre
L’occhio di tigre è una varietà di quarzo utilizzata in cristalloterapia: i suoi riflessi richiamano il colore degli occhi della tigre

Metodi della cristalloterapia moderna

L’utilizzo terapeutico delle pietre si sviluppa attraverso vari metodi di applicazione: il contatto, che consiste nel mettere a contatto la pietra con la parte del corpo da curare o strofinandola sulla parte; l’amuleto, ovvero portare con sé la pietra, in tasca, come ciondolo o braccialetto; la meditazione, che consiste nel concentrarsi sul disturbo che si vuole curare, con la pietra indosso o in mano; oppure è possibile disporre le pietre nell’ambiente in cui si vive. Le pietre ed i cristalli utilizzati per la cristalloterapia sono molteplici, alcuni di essi sono: acquamarina, agata, onice, ambra, ametista, calcedonio, diaspro, ematite, giada, smeraldo, topazio, turchese, zaffiro, quarzo, occhio di tigre, avventurina, rubino, sodalite, malachite, opale, paesina, amazzonite, calcite, corniola, ossidiana, tormalina.

L’energia

Ogni corpo fisico, essendo composto da atomi e molecole, contiene energia che è emanata sotto forma di calore, colore e movimento. L’energia collega il corpo con l’ambiente esterno in uno scambio reciproco ed è proprio grazie all’interazione tra l’energia delle pietre e quella umana è possibile ristabilire l’equilibrio energetico che favorisce la guarigione da disturbi fisici, mentali, emotivi e spirituali.

L’assimilazione dell’energia dei cristalli avviene attraverso i maggiori centri energetici dell’uomo, chiamati i Sette Chakra. I Chakra sono centri energetici ed ognuno di essi governa un aspetto specifico del nostro essere. I cristalli e le pietre, posti su uno dei 7 Chakra, agiscono riequilibrando l’energia che stimola i processi di cura naturali.

7 Chakra
La posizione dei sette Chakra nel corpo umano

La cristalloterapia, facendo parte dei cosiddetti rimedi naturali, può essere abbinata alla medicina convenzionale, ma è buona norma attenersi sempre ai consigli del proprio medico.

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La fitoterapia: curarsi con le piante https://cultura.biografieonline.it/rimedi-naturali-fitoterapia/ https://cultura.biografieonline.it/rimedi-naturali-fitoterapia/#comments Tue, 25 Feb 2014 23:22:27 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=9874 Il termine fitoterapia deriva dal greco phytón, pianta, e therapéia, cura. Alla parola phytón è attribuito anche il significato di creatura e essere, poiché la radice deriva dal verbo phyto, ovvero generare e anche essere generati. Quindi la parola pianta viene legata al processo della fertilità, della creazione e della generazione, i cui frutti portano alla nascita di nuove creature, nuovi esseri.

Questa premessa ci fa comprendere come la fitoterapia oggi sia a volte intesa soltanto come pratica basata sull’utilizzo farmacologico delle piante medicinali, senza invece considerare il profondo concetto che racchiude in sé. La fitoterapia studia le proprietà curative delle piante, le indicazioni terapeutiche, le eventuali controindicazioni, la posologia e le vie di somministrazione. Il termine fitoterapia compare per la prima volta nel 1927, in un trattato del medico francese Henri Leclerc (1870-1955).

Fitoterapia
La fitoterapia è la scienza che tratta la prevenzione e la cura delle malattie attraverso l’uso delle piante medicinali e dei loro estratti 

Medicina convenzionale e medicina alternativa

La fitoterapia è la scienza che tratta la prevenzione e la cura delle malattie attraverso l’uso delle piante medicinali e dei loro estratti. E’ inoltre indicata per il mantenimento del benessere psico-fisico e, come l’omeopatia, la cristalloterapia e la cromoterapia, riveste il ruolo di “medicina alternativa”, oppure “medicina complementare” alla medicina convenzionale di natura allopatica. Quest’ultima, a differenza della medicina alternativa, si basa sul principio contraria contrariis curantur, risalente a Ippocrate di Coo (460-377 a.C.), che il creatore dell’omeopatia Samuel Hahnemann attribuì quale fondamento della medicina convenzionale, nella quale la malattia deve essere curata con un’azione terapeutica ad essa contraria, che miri a contrastarne i sintomi.

Origini della fitoterapia

Le piante hanno rappresentato nel corso dei millenni la prima fonte di cura per svariati disturbi e malattie. E’ quindi una pratica che affonda le radici in un passato molto remoto: si pensi che la Mummia del Similaun, conosciuta anche come Ötzi, vissuta di più di 5.000 anni fa, portava con sé alcuni polipori di betulla, cioè funghi con proprietà emostatiche ed antibiotiche. Le prime testimonianze scritte che riguardano le piante medicinali risalgono al 2800 a.C. in Cina, dove il primo erbario cinese dell’imperatore Shen Nung, il Pen Tsao, citava circa 300 piante con le relative preparazioni. Utilizzavano molte erbe medicinali anche Sumeri ed Egizi: questi ultimi, nel Papiro di Ebers, redatto nel 1550 a.C., riportavano l’utilizzo di 700 tipi di piante, classificate in base alla loro azione.

Papiro di Ebers
Il Papiro di Ebers, redatto nel 1550 a.C

Dall’Egitto, lo studio e l’utilizzo delle piante medicinali giunse in Grecia, dove Ippocrate di Coo (460-377 a.C.) ne classificò per la prima volta 300 specie, contenute nel Corpus Hippocraticum (una raccolta di opere che trattano vari temi tra cui la medicina). La medicina greca si diffuse successivamente in tutto il bacino del Mediterraneo, giungendo così alla medicina romana. Nel I secolo d.C. Pedano Dioscoride, medico, botanico e farmacista greco, a Roma, nel suo De materia medica, catalogò oltre 600 piante medicinali. Nel II secolo d.C. il medico Galeno, approfondì e sviluppò le conoscenze ippocratiche. Nel Medioevo, erano i monaci che, dediti alla coltivazione delle piante medicinali, custodivano e tramandavano gli insegnamenti di questa scienza per perpetuare le loro conoscenze.

Teoria della segnatura

Intorno al 1500 si sviluppò la teoria della segnatura che si basava sul simbolismo delle diverse erbe medicinali. Secondo tale teoria, le azioni terapeutiche delle erbe possono essere individuate per analogia morfologica tra la pianta e la malattia da curare; ogni pianta esprime le sue proprietà terapeutiche attraverso la sua somiglianza con la parte malata, per forma, colore o aspetto. Per esempio, la celidonia era usata per la cura delle malattie del fegato e delle vie biliari poiché il suo succo giallo è simile alla bile; la sanguinaria era utilizzata per curare le affezioni ematiche perché il suo succo rosso ricordava il sangue.

Il vero teorico della segnatura fu il medico, filosofo e alchimista Paracelso (1493-1541), che formulò la teoria delle segnature sul presupposto dell’esistenza di una “Legge di Simpatia”, cioè di attrazione delle cose affini, non soltanto nella sostanza, ma anche nella forma poiché, come lui sosteneva: “Il simile appartiene al simile”.

Sanguinaria canadensis L.
La sanguinaria era utilizzata per curare le affezioni ematiche perché il suo succo rosso ricordava il sangue

Con Linneo (1707-1778), medico e botanico svedese, la classificazione delle piante fece grandi progressi, poiché classificò le specie esistenti indicando regole precise per la coltivazione e la raccolta delle erbe medicinali.

Il Conte di Cagliostro (1743-1795), taumaturgo ed alchimista, “amico dell’Umanità”, si avvalse delle proprietà benefiche delle piante, elaborate dalla tradizione degli antichi Egizi, Sumeri e altri popoli orientali, per alleviare le sofferenze degli ammalati e compiere prodigiose guarigioni, poiché, come da lui affermato, la sua conoscenza risiedeva “in verbis, herbis et lapìdibus”, cioè nella parola, nelle erbe e nei minerali.

in verbis, herbis et lapìdibus
“in verbis, herbis et lapìdibus”: la conoscenza di Cagliostro risiedeva nella parola, nelle erbe e nei minerali

Preparazioni fitoterapiche

Esistono varie preparazioni fitoterapiche, tutte ottenute da parti vegetali, sia fresche che essiccate, attraverso l’estrazione del principio attivo della pianta o delle sue parti (foglie, fiori, radici, corteccia, frutto, semi). Il fitocomplesso della pianta medicinale è l’insieme di tutte le sostanze dotate di attività terapeutica e medicamentosa, ovvero i principi attivi estratti dalla pianta.

Tra le preparazioni fitoterapiche più comuni troviamo: la tintura madre (T.M.), o estratto idroalcolico, è una preparazione liquida ottenuta mediante l’estrazione del principio attivo della pianta fresca, o parti di essa, attraverso l’alcol; le tisane invece, sono preparazioni in cui l’acqua è il veicolo utilizzato per l’estrazione dei principi attivi dalla pianta essiccata; gli oleoliti sono preparazioni nelle quali è l’olio il solvente necessario per estrarre i principi attivi delle piante, fresche o essiccate; le polveri sono ottenute a partire da piante essiccate e sottoposte ad un processo di polverizzazione; gli oli essenziali, o essenze, sono ottenuti tramite distillazione in corrente di vapore, oppure per spremitura della pianta fresca o essiccata; gli sciroppi si ottengono facendo bollire un infuso o un macerato con lo zucchero.

Il termine erboristeria indica l’antica arte che permette di identificare, coltivare, raccogliere e conservare le piante medicinali a scopi terapeutici, ma anche cosmetici e nutritivi.

Fitoterapia
La fitoterapia appartiene ad una sapienza antica e sperimentata nei secoli

L’utilizzo terapeutico delle piante ha rappresentato nel corso dei millenni la prima fonte di cura per svariati disturbi. E’ infatti una pratica presente sia nelle antiche metodiche basate sull’empirismo, l’indirizzo filosofico che pone nell’esperienza la fonte della conoscenza, sia nella moderna biomedicina. La fitoterapia può essere abbinata alla medicina convenzionale, ma è buona norma attenersi sempre ai consigli del proprio medico poiché sono possibili interferenze con l’assorbimento dei farmaci assunti. La fitoterapia quindi, oltre che dell’erborista, è anche competenza del medico.

La fitoterapia appartiene ad una sapienza antica e sperimentata nei secoli: le piante e le erbe sono rimedi naturali creati ancor prima della nascita dell’uomo. Come disse Paracelso: “Nella natura tutto il mondo è una farmacia che non possiede neppure un tetto”.

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Differenza tra tisana, infuso e decotto https://cultura.biografieonline.it/tisane-infusi-decotti-differenze/ https://cultura.biografieonline.it/tisane-infusi-decotti-differenze/#comments Wed, 05 Feb 2014 20:35:46 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=9598 La tisana viene definita come una preparazione liquida di erbe con proprietà medicamentose, destinate ad essere somministrate per via orale. Si può preparare con una o più piante medicinali, ovvero vegetali che contengono, in uno o più dei loro organi, sostanze che possono essere utilizzate a fini terapeutici o preventivi. Il fitocomplesso della pianta medicinale è l’insieme di tutte le sostanze dotate di attività terapeutica e medicamentosa, ovvero i principi attivi estratti dalla pianta. Solitamente si usano al massimo 5 tipi di erbe per ogni tisana.

Tisana
La tisana è una preparazione liquida di erbe con proprietà medicamentose

Caratteristiche della tisana

Il termine tisana deriva dal greco ptisane, ovvero “orzo macinato”, da ptisso, con il significato di pesto, trito, macino; era un decotto di orzo macinato che i Greci somministravano alle persone malate. La tisana può avere proprietà diuretiche, digestive, depurative, ipotensive, sedative, afrodisiache e molte altre, grazie alle caratteristiche delle diverse piante che vengono utilizzate e dall’interazione tra i loro diversi componenti.

Nella tisana distinguiamo il remedium cardinale, ovvero il rimedio di base, l’erba dominante con principi attivi efficaci per il disturbo che si vuole curare; l’adiuvans, ovvero l’adiuvante, che si combina con l’erba principale, favorendone l’assorbimento; il costituens, o complemento, che migliora l’aspetto della tisana e il corrigens, o correttore, che ne migliora le caratteristiche organolettiche, ovvero le qualità percepibili attraverso uno o più organi di senso (sapore, consistenza, fluidità, ecc.)

Metodi di estrazione dei principi attivi

A seconda del metodo di estrazione dei principi attivi contenuti nei vari elementi che compongono la pianta (radice, fiore, frutto, foglie, corteccia, semi) si possono distinguere diversi tipi di tisane: infuso, decotto e macerato. Tutte queste preparazioni rientrano nella categoria degli idroliti, ovvero le preparazioni in cui l’acqua è il veicolo utilizzato per l’estrazione dei principi attivi. La scelta del più idoneo metodo estrattivo dei principi attivi dipende dalle caratteristiche dei componenti della pianta e dei principi attivi che si desiderano estrarre.

Tisane
Si possono distinguere diversi tipi di tisane: infuso, decotto e macerato

La differenza tra infuso, decotto e macerato consiste quindi nella scelta degli elementi che compongono la pianta e nel metodo con cui vengono preparati. Per preparare una tisana si utilizzano sia le parti tenere, come fiori e foglie, che quelle legnose, resistenti e dure, come radici, cortecce e semi.

Per prima cosa è necessario tritare e sminuzzare le erbe essiccate scelte per la preparazione della tisana, in “taglio tisana” appunto, usando un mortaio preferibilmente in pietra o in marmo, evitando che le erbe vengano in contatto con parti metalliche o lame che possono alterarne i componenti. Importante è altresì non ridurre le erbe in polvere, poiché risulterebbe difficile colarle. Le erbe sminuzzate dovranno essere poi conservate in barattoli di vetro chiusi ermeticamente e al riparo dalla luce.

Infuso

L’infuso è la preparazione ideale per le parti tenere della pianta, fiori e foglie, le più delicate, che vengono poste in un recipiente e sulle quali viene versata acqua bollente; dopo averle lasciate in infusione per un lasso di tempo che varia dai 5 ai 20 minuti in un recipiente con coperchio, si filtra l’infuso e si beve.

Decotto

Per il decotto si utilizzano solitamente le parti legnose, più dure, poiché la bollitura prolungata non ne deteriora i principi attivi. Si inizia mettendo le parti scelte in acqua fredda, portandole poi ad ebollizione in un recipiente con coperchio; dopo la bollitura, che varia dai 5 ai 30 minuti, si lascia riposare per 10-15 minuti ed infine si procede al filtraggio per ottenere la bevanda pronta per essere consumata.

Macerato

Nel macerato, l’estrazione del principio attivo è fatta a freddo per un periodo che varia da alcune ore a diverse settimane. Le parti della pianta vengono poste in acqua fredda, in un recipiente con coperchio, lasciando riposare per diverse ore o settimane. Prima di essere consumata, la bevanda deve essere filtrata per eliminare i residui.

Tisane
Per tritare e sminuzzare le erbe essiccate scelte per la preparazione della tisana si utilizza un mortaio preferibilmente in pietra o in marmo, senza però ridurle in polvere

È quindi fondamentale scegliere il tipo di preparazione adeguata: un decotto danneggerebbe le parti più delicate della pianta, mentre un infuso non estrarrebbe i principi attivi delle parti più dure. La preparazione di una buona tisana dipende dall’essere ben informati sulle proprietà di ciascuna pianta e sulla possibilità di usarne le varie parti. I tempi di infusione e bollitura sono molto variabili, poiché ogni pianta e ogni parte di essa necessita di tempi differenti per non alterare l’efficacia medicinale. Fondamentale è assumere la tisana subito dopo la preparazione, per evitare che i principi attivi si volatilizzino. Per questo motivo le tazze o i recipienti di preparazione sono spesso dotati di coperchio.

Fitoterapia

La preparazione di tisane fa parte dell’antica pratica chiamata fitoterapia, che propone rimedi naturali utilizzando piante o estratti di esse per la cura o la prevenzione di svariate malattie o per il mantenimento del benessere. La fitoterapia applica le stesse regole della medicina, analizzando i vari componenti chimici delle piante e le relative proprietà terapeutiche.

Nel mondo c’è un ordine naturale di farmacie, poiché tutti i prati e i pascoli, tutte le montagne e colline sono farmacie (Paracelso)

Rimedi naturali
Rimedi naturali
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