Salute Archivi - Cultura https://cultura.biografieonline.it/argomento/salute/ Canale del sito Biografieonline.it Sun, 17 Mar 2024 15:10:09 +0000 it-IT hourly 1 Art-Therapy (o arte terapia): che cos’è e quali sono i benefici https://cultura.biografieonline.it/art-therapy/ https://cultura.biografieonline.it/art-therapy/#comments Sun, 17 Mar 2024 14:03:06 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=15924 In questo articolo parleremo di arte terapia, in inglese Art-Therapy. Ma prima facciamo una breve premessa. Disegnare e colorare sono attività semplici, elementari, che sperimentiamo fin da piccoli e di cui quasi non ci accorgiamo una volta diventati adulti.

Antiche culture hanno invece fatto del disegno una vera e propria forma di contemplazione ed erano consapevoli degli effetti benefici che questa attività aveva sulla mente.

Basti pensare ai Mandala, disegni elaborati della pratica buddista, costruiti su forme elementari come triangolo, cerchio e quadrato. Il primo studioso che sperimentò l’arte di colorare come una tecnica di rilassamento è stato Carl Jung. Colorare un Mandala è da considerarsi una forma di meditazione a tutti gli effetti.

Art-Therapy, arte terapia
Art-Therapy (arte terapia)

La coordinazione necessaria tra la testa e le mani permette infatti di dare sfogo agli istinti più reconditi, liberando l’inconscio e visualizzando le emozioni più vere.

Colorare forme predefinite consente inoltre di mettere in pratica un antico (e sempre attuale) insegnamento: quello di sviluppare la creatività imparando però a rispettare le forme e le linee, con dedizione e pazienza.

Tale pratica rientra nella teoria della Mindfullness (consapevolezza).

Si tratta di una modalità di prestare attenzione, momento per momento, a ciò che succede “qui ed ora”, in modo consapevole, intenzionale e non giudicante. L’obiettivo è quello di raggiungere un’accettazione di sé attraverso una maggiore consapevolezza della propria esperienza.

Un po’ di storia

Anticamente alcune civiltà come gli Egizi e i Greci utilizzavano l’arte come mezzo per sperimentare la “catarsi”, ossia liberare le emozioni represse e sentirsi in equilibrio con il mondo circostante.

L’art-therapy come la intendiamo noi oggi si è sviluppata principalmente in Usa e in Gran Bretagna a cavallo tra gli anni ’40 e gli anni ’50, come modalità per curare i traumi di guerra dei reduci.

Art Therapy - arte terapia

I primi ad occuparsi di tale disciplina applicata alla psicanalisi sono stati Freud e Jung. Con il passare del tempo l’arte terapia ha ampliato il campo di applicazione strutturandosi come una disciplina del tutto autonoma, utile per prevenire e intervenire nella guarigione di disturbi di tipo psicologico e sociale.

L’arte terapia affonda le sue radici negli studi sull’arte e la creatività, ma anche in quelli psicodinamici. In America è considerata la fondatrice dell’Arte terapia una psicanalista seguace di Sigmund Freud, il suo nome è Margaret Naumburg.

I benefici dell’Art-Therapy

L’arte terapia arreca numerosi benefici psico-fisici.

Non ci sono limiti di età per praticarla. Disegnare e colorare sono attività che mantengono la mene in forma poiché vanno a stimolare sia la parte razionale che emotiva del cervello.

Trattandosi di azioni che implicano una certa precisione e attenzione, viene particolarmente attivata la corteccia cerebrale legata al senso di visione e alle abilità motorie raffinate.

Ciascuno di noi può iniziare, anche da domani: basta procurarsi un album da colorare e il gioco è fatto. Molti studiosi paragonano l’arte del colorare al fare la maglia: entrambi sono gesti ripetitivi, quasi ipnotici che però procurano un grande senso di rilassamento psico-fisico. Quando tiriamo fuori le matite è come se la nostra mente faccia un salto nel passato, a quando eravamo bambini.

Pastelli colorati
Matite colorate

Il semplice gesto di temperare una matita e annusare il profumo del legno ci fa sentire improvvisamente a casa, in un ambiente protetto e familiare. Osservare come un disegno in bianco e nero prende vita attraverso i colori è un’esperienza che induce un senso di pace totalizzante. L’unico suono che si percepisce mentre si colora è quello della matita che sfrega delicatamente sulla carta: in questo modo la mente si rilassa e dimentica i pensieri negativi e le tensioni.

Gli psicologi sono tutti concordi nel sostenere che l’Art-Therapy è una tecnica che serve a combattere lo stress.

Non a caso, infatti, i libri da colorare per adulti stanno diventando dei veri e propri best seller. Il successo editoriale di questi volumi è partito da Gran Bretagna e Francia, dove i quaderni da colorare sono più venduti di quelli di cucina.

Quello realizzato da Johanna Basford, ad esempio, ha venduto fino ad ora oltre 350mila copie. Si tratta di una collezione di disegni in bianco e nero da riempire a piacimento. Di solito i motivi sono floreali, geometrici, oppure rappresentano volti di personaggi famosi.

Johanna Basford - libro - La foresta incantata - Enchanted Forest - book
Il best-seller di Johanna Basford “La foresta incantata” (Enchanted Forest, 2015) è un libro da colorare perfetto per l’Art-Therapy.

Bastano venti minuti al giorno di matite e pastelli per rilassarsi, accendere la fantasia e diventare più consapevoli dell’ambiente circostante. Ogni volta che ci dedichiamo a questo tipo di attività abbassiamo l’azione dell’amigdala, una parte fondamentale del cervello che controlla le emozioni che così fluiscono, mentre lo stress diminuisce.

Disegni e album da colorare
Disegni e album da colorare

Ambiti di applicazione dell’arte terapia

L’arte-terapia interviene efficacemente nei programmi riabilitativi intrapresi nei confronti di soggetti portatori di handicap e disturbi psichici come l’autismo e la schizofrenia. Può essere inoltre utilizzata con bambini, adolescenti e anziani come esperienza ludica a tutti gli effetti, affinché i destinatari vengano guidati in un percorso di maggiore consapevolezza di se stessi e delle proprie capacità relazionali.

Le tecniche espressive dell’arte-terapia si rivelano utili anche in un’ottica preventiva ed educativa, attraverso la realizzazione, ad esempio, di laboratori artistici.

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Perché la milza fa male? https://cultura.biografieonline.it/perche-la-milza-fa-male/ https://cultura.biografieonline.it/perche-la-milza-fa-male/#respond Fri, 29 Sep 2023 12:54:48 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=7314 Avete fatto un corsetta ma vi siete fermati a causa di un dolore alla milza che vi impedisce di proseguire? Vi è capitato di spostare un peso in casa e avete avvertito una fitta localizzata nei pressi della milza, nella parte sinistra dell’addome? In entrambi i casi fermatevi, riprendete fiato ma non preoccupatevi assolutamente.

Durante il jogging è possibile avvertire dolore alla milza
La milza può far male durante una corsa

Quando e perché fa male la milza

Escludendo i casi in cui il dolore alla milza è il sintomo di una patologia in atto (malattie epatiche, mononucleosi, anemia)  in genere le cause sono “benigne” e non devono destare preoccupazioni. Il più delle volte le fitte alla milza sono  provocate da uno sforzo prolungato, soprattutto quando non si è abbastanza allenati.

Sul perché si prova dolore in questa zona del corpo non esiste una spiegazione scientifica che sia univoca. Un motivo è da ricercarsi nella respirazione non corretta che, essendo affannosa per lo sforzo compiuto, determina un affaticamento del diaframma. In secondo luogo, quando il fisico non è allenato si ha bisogno di una maggiore quantità di ossigeno da immettere nell’organismo.

Per questo la contrazione nervosa della milza, che provoca il doloretto che noi tutti conosciamo, serve proprio ad immettere nuovi globuli rossi nei vasi sanguigni e facilitare l’ossigenazione dei tessuti. In poche parole, il dolore o fitta è una contrazione che l’organo mette in atto solo in stato di necessità, e che può interessare anche la zona dei polmoni ed il fegato, che sono gli organi più vicini.

Dolore alla milza
Perché fa male la milza

Se il dolore è piuttosto persistente anche in assenza di uno sforzo fisico, conviene interpellare il medico per capirne la natura.

Qualora dalla visita medica non emerga la presenza di una patologia può essere utile mettere in atto qualche accorgimento durante la pratica sportiva:

  1. Fare un pre-riscaldamento muscolare prima di cominciare qualsiasi attività sportiva;
  2. Programmare un allenamento graduale e costante eliminando carichi di lavoro troppo elevati.

Se ci si trova in gravidanza, il dolore alla milza può essere abbastanza frequente e la causa può essere uno stato di anemia che però di solito non desta preoccupazione. Tecnicamente il dolore o fitta alla milza si chiama “splenalgia”.

A cosa serve la milza

La milza si trova a sinistra
La milza si trova sul lato sinistro del corpo, nella parte posteriore dello stomaco

La milza è un organo situato nella parte posteriore dello stomaco che ha la funzione di distruggere i globuli rossi che non servono più, produrre nuovi linfociti e filtrare i batteri dannosi. In pratica, questo organo in condizioni di normalità mantiene un equilibrio nella circolazione sanguigna (sia nella quantità che nella composizione del sangue).

Non è esatto, come qualcuno azzarda, dire che la milza può essere asportata senza alcun problema in quanto “non serve a nulla”.

Ogni organo del nostro corpo svolge funzioni più o meno importanti, e quando non sono vitali contribuiscono comunque a mantenere un equilibrio nel corpo svolgendo specifiche funzioni.

La milza si trova a metà tra lo stomaco ed il rene sinistro, ed è importante perché attiva la risposta immunitaria dell’organismo. Essendo un organo morbido, è anche abbastanza delicato e soggetto facilmente a traumi, lesioni o ingrossamento.

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Mal di testa: differenze tra emicrania, cefalea, grappolo e cerchio https://cultura.biografieonline.it/mal-di-testa-differenze/ https://cultura.biografieonline.it/mal-di-testa-differenze/#comments Tue, 04 Apr 2023 13:26:15 +0000 https://cultura.biografieonline.it/?p=27363 Il termine mal di testa è usato frequentemente in modo generico. Quando si parla di patologie i termini più ricorrenti sono invece emicrania e cefalea. Queste non sono due patologie differenti. Tuttavia non sono nemmeno sinonimi. Cerchiamo qui di fare chiarezza sui termini.

Mal di testa: differenze tra emicrania e cefalea
Quali sono le differenze tra i termini emicrania e cefalea ?

Attenzione: questo non è un articolo medico e non vuole affrontare l’argomento del mal di testa – di cefalea ed emicrania – dal punta di vista medico. Il chiarimento che andiamo ad approfondire è sull’uso corretto dei due sostantivi.

Cefalea

Quando si parla di cefalee (plurale) oppure di cefalea (singolare) si fa riferimento a qualsiasi tipo di mal di testa. Possiamo pertanto utilizzare i termini “mal di testa” e “cefalea” come sinonimi.

In particolare si definisce cefalea un dolore che si avverte nella zona della testa – solitamente di una certa intensità – che collega la zona occipitale dell’occhio con quella dell’orecchio.

Cefalee primarie e cefalee secondarie

In medicina esistono oltre 100 tipologie di cefalea. Esse sono divise generalmente in due categorie:

  • cefalee primarie
  • cefalee secondarie

Si parla di cefalea primaria quando il mal di testa non è connesso a nessuna altra patologia.

Si chiama cefalea secondaria quando il dolore alla testa compare come conseguenza di qualche altro problema; sono esempi: la sinusite, oppure la comparsa dei denti del giudizio.

Emicrania

L’emicrania è un caso specifico di cefalea. L’emicrania è la più importante tra le cefalee; un attacco di cefalea può rendere invalidante chi lo subisce.

L’emicrania è una patologia del sistema nervoso centrale; a essere colpiti sono soprattutto i neurotrasmettitori del cervello e i circuiti del dolore.

Visita anche: elenco di frasi sul dolore.

Dal sito amico: aforismi.meglio.it

Mal di testa: caratteristiche dell’emicrania

Quando è presente un’emicrania si ha un dolore prolungato per un tempo che può variare da 4 ore fino a 3 giorni. Solitamente si riscontrano almeno 2 tra queste 4 caratteristiche:

  • il dolore è di tipo pulsante;
  • l’intensità del dolore è media oppure forte;
  • l’attività motoria (esempi: camminare, salire le scale) fa acuire il dolore;
  • il dolore è localizzato in un unico lato della testa.
Mal di testa - headache
Mal di testa: in inglese si dice headache

Altri termini: cefalea a grappolo e cerchio alla testa

Abbiamo pertanto fatto chiarezza sull’uso dei termini cefalea ed emicrania. Riassumiamo brevemente: cefalea è il termine che indica il mal di testa in modo generale; emicrania è il caso medico più importante di cefalea.

Ci sono altri due termini che vengono sovente citati quando si parla di mal di testa: cefalea a grappolo e cerchio alla testa. Indicano entrambe casi di cefalee primarie.

Cefalea a grappolo

La caratteristica del nome deriva dal fatto che si presenta sotto forma di attacchi ripetuti, ognuno della durata relativamente breve (tra 30 e 60 minuti).

Nelle cefalee a grappolo il dolore è piuttosto violento. Esso viene percepito concentrato su un lato solo della testa, solitamente tra l’occhio e lo zigomo.

Cerchio alla testa

La sensazione del “cerchio alla testa” è piuttosto diffusa ed è collegata a una tensione dei muscoli di collo e spalle. In ambito medico si definiscono cefalee muscolo-tensive.

Il cerchio è causato dalla contrazione dei muscoli di collo o spalle (o entrambe). In questi casi il dolore parte generalmente dalla nuca e si sviluppa nella testa nella sua interezza.

La cefalea muscolo-tensiva può essere episodica (meno di 15 giorni al mese), oppure cronica quando si presenta in modo abbastanza costante, nell’arco di sei mesi. Per ogni ulteriore approfondimento è bene rivolgersi al proprio medico di fiducia.

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Giramenti di testa. Perché gira la testa? https://cultura.biografieonline.it/perche-gira-la-testa/ https://cultura.biografieonline.it/perche-gira-la-testa/#comments Fri, 07 Jan 2022 15:00:49 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=8851 Da cosa dipendono i giramenti di testa?

Sono diversi i fattori da cui dipendono i giramenti di testa: essi sono legati a diverse condizioni del nostro organismo. Tra le cause più frequenti in primo luogo troviamo le alterazioni pressorie. In particolar modo, la pressione bassa provoca la sensazione di capogiri, insieme a sudorazione fredda, tachicardia, perdita dell’equilibrio ed in alcuni casi vampate di calore.

capogiro - ragazza a cui gira la testa
Quali sono le cause dei giramenti di testa?

Capogiri e glicemia

I giramenti di testa possono essere dovuti anche ad un’alterazione della glicemia. I capogiri avvengono se si è affetti da diabete, se si segue una dieta molto rigida o se non si è mangiato per un lungo lasso di tempo.

I capogiri spesso sono dovuti anche a problemi di tipo cervicale. L’artrosi cervicale è uno dei sintomi più frequenti che arrecano capogiri; tra gli altri fattori che influiscono, troviamo: la carenza di ferro, un periodo più o meno lungo di convalescenza, lo stress, l’ansia, gli attacchi di panico e gli sbalzi ormonali.

L’orecchio

I giramenti di testa, possono anche dipendere da patologie correlate all’orecchio, dato che all’interno dello stesso, è presente un labirinto responsabile dell’equilibrio.

Nell’orecchio interno, insieme all’apparato cocleare troviamo gli organi del senso dell’equilibrio, detti sistema vestibolare o apparato vestibolare che invia al nostro cervello, le varie informazioni riguardanti rotazione, accelerazione e posizione del corpo e della testa.

Tutti coloro che soffrono di gastrite o di riflusso esofageo, oltre ai normali sintomi di bruciore allo stomaco che la patologia comporta, possono soffrire anche di capogiri. L’emicrania e la cefalea, le eventuali sinusiti ed i raffreddori sono i sintomi che in modo meno frequente possono causare giramenti di testa. Insomma, sono svariati i motivi per cui la testa gira ma l’importante è non sottovalutare il sintomo cercando di prevenirlo ed eventualmente poi curarlo.

Nota bene

Le informazioni qui contenute sono da intendersi di carattere puramente divulgativo. Per una corretta analisi della propria situazione e della propria salute è sempre opportuno rivolgersi a un medico professionista di fiducia.

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Che cos’è la Meditazione https://cultura.biografieonline.it/meditazione/ https://cultura.biografieonline.it/meditazione/#comments Wed, 08 Dec 2021 12:09:58 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=15518 Diventare padroni della propria mente e governare i pensieri che si affollano continuamente nella testa è il desiderio di molti, soprattutto oggi, che la maggior parte di noi conduce una vita movimentata e frenetica. Con il termine “meditazione” che discende dal verbo latino “mederi” (misurare, pensare, meditare), si intende una pratica che consente di diventare consapevoli del “qui” ed “ora” attraverso l’utilizzo di tecniche di concentrazione mentale.

Meditazione

La meditazione è una pratica molto antica, che già gli antichi conoscevano e applicavano, che consente di mettersi in contatto con la parte più intima di se stessi, con il Sé più profondo, quello che tendiamo a trascurare perché troppo presi dagli impegni e le incombenze di ogni giorno. Meditare è un atto di consapevolezza, e se si è alle prime armi non è necessario seguire rituali o assumere posizioni specifiche. Piuttosto è importante ritirarsi in un luogo isolato e silenzioso per concentrarsi meglio su quello che si sta facendo.

La meditazione si pone un unico obiettivo: essere nell’istante presente. Agli inizi della pratica si può avvertire l’esigenza di essere seguiti da qualcuno per avere qualche schema da seguire, quindi potrebbe essere utile frequentare un corso che insegni i principi di base del meditare.

“Una volta una donna anziana chiese al Buddha come potesse meditare. Lui le rispose di stare attenta a ogni movimento che faceva con le mani mentre prendeva l’acqua dal pozzo, sapendo che se l’avesse fatto, presto si sarebbe trovata in quello stato di calma attenta e spaziosa che è la meditazione”.

Le tecniche di meditazione

I modi per raggiungere lo stato di quiete e calma sono tanti e diversi. Le principali religioni del mondo, tra cui il Buddismo, utilizzano tecniche per accrescere consapevolezza e spiritualità. Nel Buddismo la meditazione è lo strumento che aiuta gli uomini a liberarsi dalla sofferenza e a raggiungere l’Illuminazione. Oggi, riprendendo gli antichi insegnamenti buddisti, in ambito psicologico si parla di “Mindfulness”, che essenzialmente vuol dire “consapevolezza dei pensieri, delle motivazioni e delle azioni”.

Le tecniche di Mindfulness, che si rifanno alla tradizione orientale, sono state riconosciute dalla Società italiana di terapia comportamentale e cognitiva.

Meditazione all'alba

Le tecniche meditative si dividono in tre categorie:

  1. prima tecnica: meditazione visiva
    è basata sulle visualizzazioni;
  2. seconda tecnica: meditazione mantrica
    è basata sulla ripetizione di frasi, canti, parole, invocazioni, preghiere o lodi;
  3. terza tecnica: meditazione che attua la fusione tra cuore e mente
    da questa tipologia discende la capacità di veggenza.

Una meditazione originaria dell’India e parecchio diffusa anche in Occidente è quella “trascendentale”, che si basa sull’antica tradizione vedica religiosa. In India questo tipo di azione meditativa veniva praticata soprattutto dagli Illuminati.

La meditazione è l’unico tempio in cui, quando entri, sei davvero all’interno di un tempio.

[Osho, da “L’immortalità dell’anima“]

I benefici psico-fisici della meditazione

Orami è scientificamente provato: meditare fa bene alla salute del corpo e alla psiche. Chi pratica questa disciplina in modo regolare e costante può verificarne fin da subito gli effetti positivi. Ecco quali sono.

  • E’ un rimedio per l’influenza e i malanni stagionali: la pratica regolare, unita ad una costante attività fisica, è in grado di prevenire l’influenza, evitando quindi il ricorso al vaccino antinfluenzale;
  • E’ un rimedio che permette di combattere ansia e depressione. Gli scienziati ritengono che basterebbero 30 minuti al giorno per ottenere ottimi risultati nella cura per stati ansiosi e depressione, sostituendo i farmaci antidepressivi;
  • E’ un ottimo strumento per migliorare la concentrazione e la memoria. Praticando le tecniche di meditazione per 8 settimane provoca positivi effetti sull’empatia e la memoria. Come tutte le tecniche di rilassamento, anche la meditazione donano una lucidità maggiore alle funzioni cerebrali;
  • E’ un modo per ridurre il dolore fisico. Le pratiche di concentrazione sul respiro, in particolare, permettono di diminuire la percezione del dolore aiutando a ritrovare il benessere;
  • Meditare allevia lo stress, riducendo la concentrazione del cortisolo (l’ormone dello stress) e aumentando la resistenza dei praticanti alle pressioni provenienti dall’esterno, ossia dall’ambiente lavorativo;
  • E’ un ottimo modo per aumentare la produttività sul lavoro, poiché gli effetti della meditazione si ripercuotono sulle onde cerebrali, che passano da uno stato di tipologia beta ad una tipologia delta e theta.

meditazione all'aperto
E’ possibile meditare anche all’aperto

Frasi sulla meditazione

Puoi continuare la lettura sul nostro sito amico Aforismi.meglio.it, dove trovi un elenco interessante: le frasi sulla meditazione.

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Asparagi e pipì: da dove deriva l’odore strano? https://cultura.biografieonline.it/asparagi-pipi-odore-urina/ https://cultura.biografieonline.it/asparagi-pipi-odore-urina/#respond Wed, 21 Apr 2021 16:22:31 +0000 https://cultura.biografieonline.it/?p=30717 Asparagi: origine e caratteristiche

Conosciuti dagli antichi Romani e in Egitto, gli asparagi appartengono alla famiglia delle Liliaceae: se ne trova traccia già nel trattato “Naturalis Historia” redatto da Plinio il Vecchio.

Questi ortaggi sono assai salutari: contengono infatti un’alta percentuale di ferro, zinco, fibre, vitamina A, vitamina E, vitamina C e folati. Tali sostanze nutritive sono molto utili nella prevenzione di vari tipi di cancro, patologie cardiovascolari e deficit cognitivi.

Asparagi verdi
Asparagi verdi

Gli asparagi e la pipì

Mangiare asparagi significa, però, sottostare ad un fastidioso inconveniente, che si verifica dopo circa un’ora dall’assunzione.

L’urina emette uno strano odore, diverso da quello solito. Ciò succede, usualmente, anche dopo il consumo di altri alimenti come i cavolini di Bruxelles, il cumino e il grano soffiato.

Che relazione c’è tra asparagi e pipì?

Gli scienziati hanno indagato sulle ragioni di questo cambiamento nell’odore della pipì, e i risultati ottenuti sono parecchio interessanti.

Innanzitutto, l’odore strano dell’urina è provocato dalla circostanza che il nostro organismo può metabolizzare l’acido asparagusico, contenuto negli asparagi, solo in composti derivati che contengono zolfo. Infatti, a pensarci bene, l’odore della pipì dopo aver mangiato asparagi ricorda proprio quello dello zolfo.

Manneken Pis, celebre statua in bronzo simbolo di Bruxelles
Manneken Pis. Dal dialetto fiammingo: ragazzetto che fa pipì – celebre statua in bronzo simbolo di Bruxelles

L’odore strano non è colpa degli asparagi

Tra i composti ritenuti responsabili c’è il metantiolo. Lo strano odore è quindi causato da una sostanza rilasciata durante il metabolismo, e non è quindi imputabile all’asparago.

Non tutti avvertono lo stesso odore

Ma c’è un altro punto che ha suscitato l’interesse e la curiosità degli scienziati: e cioè che, a quanto pare, non tutti avvertono la puzza della pipì derivante dall’asparago. Ovviamente gli studiosi si sono concentrati a capire il perché di tale differenza tra un individuo e l’altro, e ultimamente sono arrivati ad alcune conclusioni.

Coloro che riescono a percepire nitidamente lo strano odore della pipì lo fanno perché “la colpa” è nei loro geni. I ricercatori hanno trovato un gruppo di geni coinvolti nel nostro olfatto, insieme ad altre centinaia di varianti nella sequenza del DNA, associate alla capacità di percepire l’odore.

Un recente studio, guidato da Sarah Markt e Lorelei Mucci all’Harvard TH Chan School of Publich Health, si è quindi soffermato sui fattori genetici che determinano la capacità di riconoscere gli odori. La ricerca ha coinvolto più di 6 mila persone, tra donne e uomini.

  • Di questi il 60% non è riuscito ad individuare l’odore dell’urina da asparago, rientrando quindi nella categoria degli “anosmici degli asparagi”.
  • L’altro 40%, dei partecipanti ha individuato nitidamente lo strano odore della pipì dopo aver consumato gli ortaggi “incriminati”.

Si è inoltre scoperto che un maggior numero di donne rispetto agli uomini ha dichiarato di non riuscire a percepire l’odore, nonostante sia risaputo che queste distinguono gli odori in modo più nitido e accurato.

Uno studio utile

Sentire o meno l’odore strano dell’urina per gli asparagi a prima vista può sembrare un argomento futile da trattare dal punto di vista scientifico. Eppure è servito agli scienziati per comprendere e valutare cause genetiche che potrebbero essere alla base di alcune patologie, come l’Alzheimer o alcuni tumori, e muoversi in tempo con la diagnosi tempestiva e la prevenzione.

Nella nostra epoca caratterizzata dai big data, le ricerche scientifiche hanno la possibilità di partire da alcuni dati preesistenti per arrivare a risultati importanti anche in altri ambiti. E questo studio ne è la prova.

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Anoressia e Bulimia: differenze, caratteristiche e conseguenze https://cultura.biografieonline.it/anoressia-bulimia-differenze/ https://cultura.biografieonline.it/anoressia-bulimia-differenze/#comments Thu, 30 Apr 2020 08:06:30 +0000 https://cultura.biografieonline.it/?p=28621 Pur classificati entrambi come disturbi del comportamento alimentare (DCA), anoressia e bulimia presentano caratteristiche peculiari e diverse. Questi due termini si sentono nominare, anche in riferimento alle passerelle di moda, in cui molte volte sfilano modelle dalla magrezza impressionante.

Anoressia e Bulimia, differenze - DCA (Disturbi del Comportamento Alimentare)
Anoressia e Bulimia sono classificate come DCA: Disturbi del Comportamento Alimentare

Secondo stime recenti, in Italia soffrono di anoressia e bulimia circa tre milioni di persone [fonte: agi.it, aprile 2018], la maggior parte di queste ha un’età piuttosto giovane. Le due patologie spesso sono facce di una stessa medaglia: i soggetti predisposti, infatti, tendono ad oscillare tra anoressia e bulimia, in un’altalena che – se non fermata e curata in tempo – può portare a conseguenze gravi oppure estreme.

Le principali differenze

A determinare la differenza tra una condizione di anoressia e di bulimia è il peso.

Anoressia

Chi soffre di anoressia tende a non mangiare, a privarsi del cibo e quindi a perdere peso oltre i limiti del normale. Gli anoressici hanno il terrore di ingrassare, e questo è indice di una scarsa autostima.

Tenendo sotto controllo l’alimentazione e di conseguenza il peso, il soggetto anoressico crede (erroneamente) di acquisire una maggiore fiducia in sé stesso.

Bulimia

La bulimia, invece, comporta una modalità di ingerimento del cibo compulsiva, vorace, come se si volesse trattenere maggiore quantità di cibo per compensare alcune mancanze nella propria vita.

I comportamenti

In entrambi i disturbi è presente una richiesta di aiuto. La persona che soffre di bulimia percepisce i sintomi legati al suo disturbo come particolarmente fastidiosi e in genere chiede aiuto per potersene liberare.

Chi soffre di anoressia, invece, si rallegra della sua continua e progressiva perdita di peso, e quindi non crede di dover essere aiutata in questa spirale auto-distruttiva.

La persona bulimica, spesso in sovrappeso, si cimenta in lunghe ed estenuanti sedute di palestra oppure esercizi fisici prolungati; fa anche uso di lassativi perché crede, in questo modo, di alleggerirsi dai chili di troppo accumulati con le abbuffate di cibo.

Per eliminare ciò che ha ingerito, il bulimico ricorre al vomito auto-indotto – cosa che invece è più rara nella persona anoressica.

Conseguenze

Chi soffre di anoressia e/o bulimia va incontro a conseguenze pesanti legate alla malnutrizione. Succede spesso ad anoressici e bulimici di avere problemi a livello cardio-circolatorio (ad esempio frequenti aritmie), di avere problemi nella concentrazione e nella resistenza fisica.

Il vomito autoindotto, a lungo andare, crea problemi alla cavità orale e alla salute dei denti.

Dinanzi ad un soggetto che mostri sintomi dell’uno, dell’altro disturbo o di entrambi, è necessario chiedere l’intervento integrato di più professionisti esperti: un medico, uno psicologo ed un nutrizionista.

Anoressia e Bulimia: serve essere seguiti da esperti: medici, psicologi e nutrizionisti
Serve essere seguiti da esperti: medici, psicologi e nutrizionisti

Corpo e mente…

Non è possibile trattare questi disturbi come puramente medici o comportamentali: corpo e mente sono strettamente legati, quindi occorre un approccio che consideri tali parti come costituenti un unicuum.

Nella maggior parte dei casi bisogna intervenire a modificare l’idea che il soggetto ha del corpo e che lo conduce a voler essere diverso da ciò che è.

Le donne anoressiche sono quasi sempre vittime di un ideale di perfezione e di bellezza che si sforzano di perseguire nonostante tutto.

Le donne soffrono anche di anoressia nervosa, una particolare forma del disturbo alimentare che di solito segue ad una delusione d’amore.

Alcune recenti scoperte scientifiche hanno rilevato che la cura più efficace per questo tipo di anoressia (la cui frequenza è più alta tra gli adolescenti) è l’ossitocina, l’ormone dell’amore. Pare che la somministrazione di tale sostanza riesca a distrarre il soggetto dal cibo e dall’accumulo del grasso nelle varie parti del corpo.

Tra corpo e anima vige un rapporto materia-forma, come se l’anima fosse la vera forma del corpo. Chiedersi se corpo e anima siano la stessa cosa è una domanda priva di senso: è come domandarsi se sono la stessa cosa la cera e la forma della candela.

ARISTOTELE. Tratta da: Frasi sull’anima

…E l’anima

Anoressia e bulimia sono problemi dell’anima, e come tali vanno curati. Rispettando al massimo la sensibilità delle persone che ne soffrono e assecondando il loro desiderio di essere ascoltate e comprese.

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3 canali YouTube italiani per l’allenamento a casa https://cultura.biografieonline.it/allenarsi-a-casa-con-youtube/ https://cultura.biografieonline.it/allenarsi-a-casa-con-youtube/#respond Tue, 17 Mar 2020 16:09:08 +0000 https://cultura.biografieonline.it/?p=28161 Pratico, veloce ed economico! Il fitness a casa negli ultimi anni è sempre più utilizzato per restare in forma

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Katia Alessandrelli di Fixfit ha risposto ad alcune nostre domande: in fondo all’articolo c’è la sua testimonianza

Fixfit Fitness Lifestyle

Adatto per tutti i livelli di preparazione il canale Fixfit ha più di 700 video allenamenti completi per il fitness a casa.
Gli allenamenti sono divisi per livello di difficoltà, zona e caratteristiche.
A video è molto comoda l’indicazione dell’esercizio successivo ed è sempre presente un timer che indica la durata dell’esercizio in corso.

Benessere 360

Con quasi 400.000 iscritti è uno dei canali YouTube più visitati in Italia. Ogni allenamento si svolge con un trainer virtuale e una voce guida che ti accompagna per tutto l’allenamento.

Sul canale è possibile trovare una grande varietà di video da adattare al proprio programma in base al proprio obiettivo.

Impactotraining

Allenamenti brevi e intensi, su Impactotraining di Fabio Inka troverai serie complete di allenamenti da 20 minuti per restare in forma e risparmiare tempo prezioso.

Inoltre troverai anche brevi tutorial con esercizi mirati per migliorare la tonicità di singole zone del corpo.

Abbiamo chiesto a Katia Alessandrelli, fondatrice di Fixfit, perché ha creato questo progetto:

Da piccola non ero una sportiva, il mio percorso è iniziato all’età di 20 anni con la palestra ma più per necessità che per passione, poi è successa la magia. Quando il fitness è diventato una delle parti più importanti della mia vita mi sono resa conto che molte persone non praticano attività fisica per timidezza, senso di inadeguatezza o semplicemente mancanza di stimolo (io in primis), con Fixfit ho voluto creare un accesso più immediato e riservato al Fitness che dia tranquillità ed elimini quel senso di “dovere”.

Fixfit è il primo passo, il passo per trasformarsi da sedentari ad attivi, e da quel punto è molto più facile iniziare ad andare in palestra, praticare uno sport e appassionarsi all’attività fisica.

Spesso i nostri allievi sono titubanti a dirci di essere passati ad un’altra attività pensando di farci un torto, invece io sono felicissima quando qualcuno “spicca il volo”, il senso di Fixfit è proprio questo

Iniziare ad allenarsi è facile e divertente, l’allenamento a casa può essere anche un punto di partenza, per alcune persone il passaggio dalla sedentarietà alla palestra o allo sport non è immediato, il fitness a casa è un ottimo anello di congiunzione!

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Coronavirus: dove nasce il nome? Curiosità su questo e altri 4 termini https://cultura.biografieonline.it/coronavirus-nome/ https://cultura.biografieonline.it/coronavirus-nome/#comments Mon, 02 Mar 2020 23:07:18 +0000 https://cultura.biografieonline.it/?p=27968 Iniziamo dicendo che il termine coronavirus si scrive tutto attaccato (non si scrive corona e poi virus); si può scrivere con l’iniziale minuscola – come fa Wikipedia – oppure con l’iniziale maiuscola, come fa il sito del Ministero della Salute. Questo termine si riferisce a una vasta famiglia di virus e non a un singolo virus.

coronavirus: SARS-CoV-2 al microscopio. Il virus responsabile della malattia COVID-19

Coronavirus e le malattie

Le malattie che la famiglia di coronavirus può causare spaziano dal quasi innocuo e comune raffreddore alle più gravi crisi respiratorie infettive, come la MERS (detta anche come Sindrome respiratoria medio-orientale) oppure la SARS (acronimo che significa Severe acute respiratory syndrome: in italiano è conosciuta come Sindrome respiratoria acuta grave).

Quest’ultima balzò in cima alle cronache mondiali nel 2002 a causa del suo potenziale mortale e della sua diffusione che spaventò il mondo.

L’aspetto del virus: da qui il nome

L’etimologia del nome coronavirus deriva proprio dall’aspetto al microscopio di questa famiglia: esteticamente il virus si presenta simile a una corona (in latino: coronam).

Nuovo coronavirus

Con il diffondersi in Europa della malattia all’inizio del 2020, si è iniziato a parlare di nuovo coronavirus, indicato con la sigla nCoV. Cos’è?

Si tratta di un nuovo ceppo appartenente alla famiglia di coronavirus: esso non era mai stato identificato nell’uomo.

Il virus che è arrivato all’uomo e si è diffuso rapidamente è denominato SARS-CoV-2 (precedentemente chiamato 2019-nCoV); dopo la prima segnalazione, avvenuta a Wuhan in Cina, è stato identificato. E’ proprio da lì che la diffusione dell’epidemia partì nel dicembre 2019.

La sigla SARS-CoV-2 sta a significare “Sindrome respiratoria acuta grave coronavirus 2”: come si evince da questo nome, il nuovo coronavirus è fratello di quello che ha provocato la SARS nel 2002 (SARS-CoVs), da qui il nome scelto.

COVID-19: cosa significa la sigla?

Il nome COVID-19 indica in modo specifico la malattia causata dal nuovo coronavirus.

  • “CO” sta per corona;
  • “VI” sta per virus;
  • “D” sta per disease (termine inglese che significa malattia);
  • “19” indica l’anno in cui la malattia si è manifestata.

Questo nome ha anche una data di nascita: esso è stato annunciato alla stampa l’11 febbraio 2020 dal Direttore generale dell’OMS, l’etiope Tedros Adhanom Ghebreyesus.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha scelto una sigla neutrale per evitare stigmatizzazioni, come ad esempio avvenne con l’epidemia (o influenza) cosiddetta “spagnola”, che si diffuse nel globo tra il 1918 e il 1920.

Riassumiamo brevemente

COVID-19: è il nome della malattia

SARS-CoV-2: è il nome del virus responsabile della malattia COVID-19

Coronavirus: è la famiglia di virus di cui fa parte il SARS-CoV-2

Paziente zero: la nascita del termine

Nel mese di febbraio 2020, con l’inizio della diffusione in Italia del virus SARS-CoV-2, il pubblico fece la conoscenza del termine “paziente zero”. E’ così che viene indicato il soggetto da cui inizia il focolaio di un’epidemia in una certa zona geografica.

L’origine del termine paziente zero è curiosa.

Innanzitutto non ha basi scientifiche. Questo termine nacque in ambito giornalistico. Il riferimento fu al soggetto che per primo avrebbe portato il virus dell’HIV negli Stati Uniti. I CDC americani (Centers for Disease Control and Prevention – Centri per il controllo e la prevenzione della malattia) identificarono uno dei primi casi di AIDS negli USA con questo nome in codice: paziente O, con la O di Otranto.

La O stava a indicare la parola Out (in italiano: fuori); in modo più specifico il significato era “Fuori dalla California”. Alcuni lettori del rapporto dei CDC confusero la lettera O con lo 0 (zero).

Il malinteso venne ripreso più e più volte da giornali, riviste e pubblicazioni editoriali. In breve la definizione si trasformò letteralmente in “paziente zero”, entrando di fatto nel linguaggio comune, anche a livello internazionale.

Droplet: un termine importato

L’arrivo in Italia del cosiddetto coronavirus – come abbiamo spiegato, il nome indica la famiglia, ma comunemente il virus viene semplificato con questo nome – ha portato la popolazione ad essere educata circa basilari e importanti norme igieniche. L’obiettivo di tali norme è quello di ridurre il rischio di diffusione.

Tra queste ce n’è una che riguarda la distanza da mantenere tra le persone, quantificata in 1-2 metri. Tale distanza tutela le persone dall’essere infettate dalle goccioline altrui che si generano quando si parla, tossisce, starnutisce.

Droplet è il termine inglese che tradotto in italiano indica proprio la parola gocciolina.

Le principali modalità di trasmissione di germi (e quindi di virus) sono 4:

  • il contatto diretto: ad esempio attraverso una stretta di mano;
  • il contatto indiretto: attraverso oggetti;
  • droplet
  • via aerea: germi contenuti in nuclei microscopici evaporati da droplet

Da qui viene la regola di mantenere uno o due metri di distanza dalle persone per evitare il contagio.

Nota

Il presente articolo non ha uno scopo di divulgazione medica o scientifica, bensì unicamente quello di approfondire l’etimologia dei termini. In questo sito sono presenti diversi articoli che rivelano curiosità sull’origine delle parole: anche questo fa parte di questo insieme. Per approfondimenti specifici sulle tematiche mediche e sanitarie consigliamo di visitare fonti scientifiche ufficiali e competenti.

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So Shape, prodotti dietetici https://cultura.biografieonline.it/so-shape/ https://cultura.biografieonline.it/so-shape/#respond Thu, 20 Jun 2019 09:02:19 +0000 https://cultura.biografieonline.it/?p=26566 So Shape è un marchio francese di prodotti alimentari dietetici sostitutivi dei pasti. La sua missione consiste nel rendere la perdita peso più efficace, sana e piacevole. I suoi prodotti sono degli Smart Meal che vanno assunti a colazione e cena, al posto dei consueti alimenti. Con un apporto calorico molto ridotto, assicurano sazietà e tutti i nutrimenti di cui il corpo necessita.

Alcuni prodotti So Shape

E’ prevista anche una linea di “snack” bilanciati nei loro valori nutrizionali che permettono qualche sgarro senza effetti collaterali. La durata della “dieta” varia da pochi giorni (5), a 14 giorni, fino ad un massimo di 28 giorni a seconda degli obiettivi che si vogliono raggiungere. So Shape offre una vasta gamma di gusti, sia dolci che salati, tra cui scegliere. La praticità nel preparare i meal è sicuramente un punto di forza: veloci da fare e comodi da portare ovunque.

Inoltre, è fornita una pratica guida in cui viene illustrato ogni singolo prodotto, i suoi valori nutrizionali, come prepararlo, come servirlo e tutto quello che c’è da sapere per poterlo consumare al meglio. Si leggono anche utili consigli per una sana e bilanciata alimentazioni, quali alimenti sono consentiti e quali poter affiancare al regime alimentare, il tutto in un pratico documento pdf che viene consegnato con l’ordine.

I challenge So Shape

Come già anticipato, sono previsti 3 percorsi dalla durata differente, di conseguenza si possono ottenere risultati diversi: dalla perdita di peso o addirittura qualche taglia, ad un più facile effetto purificante, sgonfiante o grazie al quale si torna alla leggerezza del proprio peso forma.

Partendo dal presupposto che non c’è nulla di meglio del semplice “mangiar bene per stare in forma”, perché affidarsi a dei prodotti dietetici per mantenere la linea?

Pratico da preparare: shakera e via…

Perché evidentemente non è così SEMPLICE come sembra visto che lottare contro i fastidiosi chili di troppo è un problema molto diffuso. E allora scegliere i prodotti So Shape piuttosto che seguire una sana alimentazione bilanciata, potrebbe essere una valida alternativa se si è poco inclini a cucinare, o si ha poco tempo a disposizione da dedicare ai fornelli, o ancora si è poco predisposti a resistere alle tentazioni o a mangiare equilibrato.

Per questi motivi, l’idea di poter consumare i propri pasti, totalmente equilibrati da un punto di vista nutrizionale e proteinico, semplicemente shakerando dell’acqua con della polvere, potrebbe risultare veramente utile e pratico.

I gusti

Che siate golosi o meno, So Shape offre una vasta gamma di gusti tra cui scegliere. Tra quelli salati, serviti rigorosamente caldi, se amate il formaggio, vi segnaliamo la “MACCHERONI & CHEESE”. Tra quelli dolci vi consigliamo di provare “cookies” e “brownie”.

Una vasta gamma di gusti

Per questi gusti è prevista la possibilità di consumarli ghiacciati, freddi o addirittura caldi (una pratica legenda e relativa guida indica quali vanno preparati in che modo). Comunque tutti soddisfano il bisogno di “dolce” anche dei più golosi.

Funziona?

Considerato che non c’è nulla di miracoloso né magico, ma si tratta semplicemente di matematica, la risposta è: sì, funziona!
Ogni pasto offre la possibilità di nutrirsi assumendo un numero molto limitato di calorie (intorno alle 220 kcal per ogni confezione).

Quindi se per 2 pasti quotidiani si assumono un numero di calorie nettamente inferiore rispetto al solito, anche se il terzo pasto è libero (libero che non significa esagerare), come fabbisogno giornaliero complessivo si riesce a stare molto al di sotto della media. Di conseguenza, ogni giorno, si “consuma” più di quello che si “immette”… va da se che in una settimana si cominciano già a vedersi i primi risultati: quindi si perde peso! Ma senza rinunciare al gusto e senza “maltrattare” il proprio corpo né privare i muscoli dei loro importanti nutrimenti. So Shape, con i suoi meal, assicura infatti pasti completi e bilanciati.

Per onor di cronaca va però detto che la forza di volontà è comunque necessaria per rispettare anche questo regime alimentare: l’idea di dover limitare un intero pasto ad una sorta di frullato e basta, potrebbe risultare dura per molti. Di fatto non si accusano i “morsi della fame”, perché i meal sono tutti sazianti… ma se da una parte la pancia non “protesta”, dall’altra testa o occhi potrebbero far sentire la loro rendendo difficile il compito di tenere a bada delle pericolose VOGLIE.

Relativamente a questo punto, la guida che viene fornita, consiglia anche come assecondare eventuali voglie extra senza sgarrare troppo, con alcuni accorgimenti o addirittura alimenti consentiti (chiamati “open food”): se non si hanno particolari conoscenze in materie di nutrimenti / calorie / consumi giornalieri, il consiglio è di seguire la guida abbastanza alla lettera per evitare di vanificare l’intero percorso semplicemente perché si ignorano alcune informazioni relative ai cibi.

Alcuni snack della linea So Shape

Se invece si ha più dimestichezza e consapevolezza, allora c’è la possibilità di gestire la dieta con più autonomia ed elasticità trovando degli escamotage che permettano di assecondare le proprie esigenze mantenendo però controllato il conteggio delle calorie e rimanendo comunque sotto la soglia di fabbisogno giornaliero.

La guida stessa comunque lascia abbastanza liberi nella gestione dei pasti perché la regole sarebbe: 1 smart meal a colazione, pranzo libero e 1 meal a cena. Così facendo è stato calcolato che, come distribuzione nell’arco delle 24h, l’assunzione dei nutrimenti ed energia da parte dei meal è equilibrata, senza appesantirsi alla sera che è un momento un po’ più difficile per il metabolismo.

Poi però in caso ci siano cene fuori casa o tra amici, cosa molto comune, il regime alimentare fornisce la possibilità di invertire il pranzo con la cena e consumare il frullato a metà giornata in modo da non dover rinunciare a piacevoli uscite con gli amici o colleghi. Questo evita disagi e frustrazione e non porta a quel senso di rinuncia tipico di molte diete.

Per gli sportivi

La dieta So Shape è adatta anche per gli sportivi ma, in caso di attività sostenute (endurance), è consigliato dal programma stesso aumentare un po’ le calorie appunto per fornire al fisico, e sopratutto ai muscoli, le energie necessarie per provvedere allo sforzo fisico.

Conclusione

I prodotti So Shape, appunto per tutto quello descritto in questa breve analisi, funzionano nel momento in cui ci si attiene al programma. Programma che comunque, tra tante diete esistenti, permette una certa flessibilità e lascia molto spazio al gusto.

Sono prodotti molto pratici e comodi, moltissime persone che li hanno provati sono profondamente soddisfatte e lo rifarebbero.

Si può seguire la dieta So Shape per un periodo prolungato per perdere peso oppure per depurarsi o ancora come rimedio estremo post Natale (o in generale dopo periodi particolari come appunto gli eccessi delle feste o vacanze all’estero dove si tende a lasciarsi un po’ andare con il cibo perdendo il proprio equilibrio).

Un packaging vincente

Pro

I “pro” di So Shape:

  • Pratico, comodo, veloce da preparare
  • Packaging fantastico, con frasi motivazionali su ogni confezione che fanno venire voglia di provare tutti i gusti… e sicuramente rendono il tutto più divertente, colorato e allegro!
  • Chiaro manuale dove viene spiegato tutto, ma proprio TUTTO relativamente a questo prodotto…. e non solo!
  • Gli “Smart Food”, cioè degli snack e spezza fame che con tutto il gusto di un “dolce” permettono di sgarrare senza vanificare il percorso.

Contro

Un aspetto negativo è il limite nella scelta dei gusti: si deve necessariamente fare gruppi da 5 meal (pagando inoltre un’aggiunta in termini economici)… quindi per intenderci non è possibile fare 1 meal per ogni gusto per assaggiarli tutti. Peccato!

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