Modi di dire inglesi Archivi - Cultura https://cultura.biografieonline.it/argomento/modi-di-dire-inglesi/ Canale del sito Biografieonline.it Thu, 17 Mar 2022 19:31:45 +0000 it-IT hourly 1 Un altro paio di maniche: origini del modo di dire (e come si dice in inglese) https://cultura.biografieonline.it/altro-paio-di-maniche-modo-di-dire/ https://cultura.biografieonline.it/altro-paio-di-maniche-modo-di-dire/#respond Thu, 17 Mar 2022 19:17:06 +0000 https://cultura.biografieonline.it/?p=39504 Perché si dice così?

La lingua italiana è disseminata di espressioni o locuzioni idiomatiche che sono sempre calzanti: l’espressione giusta al momento giusto, possiamo dire. Si tratta di espressioni che raccontano perfettamente quello che stiamo vivendo. Così perfette che ignoriamo quell’espressione letteralmente o la sua origine. Questo è il caso, per esempio, del modo di dire un altro paio di maniche.

Qui ne spieghiamo significato e origini.

Pronti?

Via.

Un altro paio di maniche: significato

L’espressione un altro paio di maniche significa “un’altra cosa, tutta un’altra storia“.

Se ci riferiamo a qualcosa che resta molto distante da quello di cui stiamo parlando diremo:

“quello è un altro paio di maniche”.

Due temi nella discussione si mettono in opposizione: questo è “un altro paio di maniche” rispetto all’altro.

Fra i due oggetti non c’è nulla di paragonabile, che l’una cosa rispetto all’altra sia di gran lunga migliore o anche peggiore.

un altro paio di maniche - vestito medievale
Dettaglio da: Trittico dei sette Sacramenti, opera dell’artista fiammingo Rogier van der Weyden (1445-1450) • Museo reale di belle arti, Anversa

Perché le maniche

La locuzione idiomatica “un altro paio di maniche” è in uso nella lingua italiana sin dall’Ottocento.

Ricorre sia nell’italiano colloquiale che in quello letterario.

Tutto deriva da un uso medievale relativo proprio alle maniche.

Era infatti usanza medievale, ma anche poi rinascimentale, soprattutto femminile, portare maniche intercambiabili.

Tra i secoli Quattrocento e Cinquecento, quando si era molto lontani dall’automazione del lavaggio degli indumenti, lavare un vestito era cosa molto complessa. Per questo motivo si ricorreva ad una soluzione più agile, ovvero il cambio di maniche.

Oggetto di lusso, ma anche di amore

Le maniche rappresentavano per questo una parte di vestito molto importante. Ricche e ornatissime, con ricami, nastri, spacchi e sbuffi. Rappresentavano un elemento ricco e ricercato della veste.

Maddalena - Trittico della famiglia Braque - Rogier van der Weyden - 1452
Maria Maddalena: parte destra del Trittico della famiglia Braque, opera di Rogier van der Weyden (1452 circa) • Museo del Louvre, Parigi

Succedeva anche che tali maniche venissero utilizzate come pegni d’amore da parte del fidanzato alla futura sposa.

La presenza o assenza di maniche, fra l’altro, rappresentava la versione invernale ed estiva dello stesso abito.

In inglese: dalle maniche alle pentole

Nella lingua inglese ci sono diversi modi per indicare l’espressione “un altro paio di maniche”.

Ci sono modi di dire più generici come:

  • another story
  • another matter

ovvero, rispettivamente:

  • è un’altra storia
  • è un’altra faccenda

Ci sono formule, però, più dettagliate come:

  • a different kettle of fish

letteralmente:

  • una pentola di pesce diversa.
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Cattedrale nel deserto o elefante bianco: il significato dei modi di dire https://cultura.biografieonline.it/cattedrale-nel-deserto-elefante-bianco-modi-di-dire/ https://cultura.biografieonline.it/cattedrale-nel-deserto-elefante-bianco-modi-di-dire/#respond Mon, 20 Sep 2021 15:57:01 +0000 https://cultura.biografieonline.it/?p=35725 Come definire grandi progetti falliti

Sorgerà come una cattedrale nel deserto. Abbiamo sentito questa locuzione tantissime volte, ma cosa vuole intendere chi fa questa constatazione? E chi la usa sa che sta facendo riferimento alla storia moderna del nostro Paese? Il termine cattedrale nel deserto si riferisce a un’impresa dal grande costo che sorge in una zona considerata inadatta, per poi fallire. Si usa nel linguaggio dell’economia, del lavoro, della politica e nel giornalismo.

Cattedrale nel deserto
Cattedrale nel deserto (illustrazione)

La prima cattedrale nel deserto e don Sturzo

La locuzione si farebbe risalire a don Luigi Sturzo, presbitero e politico italiano. Avrebbe coniato questa metafora nel 1958. Succedeva nel periodo in cui il Governo italiano aveva spinto molto per nuovi incentivi finanziari e, di conseguenza, investimenti. In particolare nel Mezzogiorno italiano.

Succede però che la Cassa del Mezzogiorno non realizza né infrastrutture né investimenti né trasferimenti di imprese. Il Governo interviene e decide di “obbligare” le aziende pubbliche, in seno all’IRI, a investire un proprio 40% nel Sud.

Obiettivo: creare i cosiddetti “poli di sviluppo” ovvero nuovi centri industriali capaci di assorbire la grande disoccupazione in cui versa il Sud Italia in quel momento storico.

Nascono poli di sviluppo diventano cattedrali nel deserto

Nulla di tutto questo avviene. I poli di sviluppo, nella pratica, diventano cattedrali nel deserto. L’IRI di Taranto, le raffinerie ANIC a Gela o l’impianto chimico Montecatini a Brindisi sono esempi di questa esperienza industriale del Paese.

Le aziende partono di fatto, ma deludono ogni aspettativa: non creano occupazione né generano indotto sul territorio.

Per questo, la locuzione cattedrale nel deserto sottende una intenzionalità polemica. C’è una cattedrale che esprime grandezza, ma si colloca in pieno deserto, nel nulla, con tutte le disfunzionalità economiche e sociali derivate.

In inglese è un elefante bianco (white elephant)

Se questa storia sembra tutta italiana, l’espressione cattedrale nel deserto trova dei paralleli anche in altre lingue. In particolare, in inglese la cattedrale nel deserto trova il suo omologo nell’espressione white elephant, elefante bianco.

elefante bianco
Elefante bianco (white elephant)

Gli anglofoni parlano di “white elephant” come gli italiani di “cattedrale nel deserto” quindi per indicare un’impresa impegnativa e improduttiva o, più semplicemente, un bene molto costoso ma obsoleto.

La storia del white elephant affonda in una antica pratica del popolo siamese. I sovrani siamesi offrono in regalo l’elefante bianco ad aristocratici, ma per finalizzare una sorta di scopo punitivo. Questo perché mantenere un elefante bianco richiede un grande dispendio di risorse economiche, e non solo. L’animale in quanto sacro va dotato di ogni sorta di comfort.

Inoltre, l’elefante bianco non contribuisce in nessun modo all’economia del palazzo. Quindi, in sintesi, costa e non produce: l’elefante come la cattedrale.

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