Rennes le Château tra storia e leggenda

Il comune di Rennes le Château era un tempo conosciuto con il nome di Rhedae, termine derivante dalla lettera runica “Raida” e indicante il “carro”. Secondo le teorie più affascinanti la parola Rhedae deriverebbe da “Aer Red“, la divinità celtica rappresentata dal “serpente corridore” (Sède).

Rennes le Château
Una foto recente di Rennes-le-Château

I Celti

I Celti furono la prima popolazione ad occupare stabilmente il territorio di Rennes le Château quando nel 700 a.C. abbandonarono la Gallia per spostarsi tra Monze e Pepiex. Nelle molte emigrazioni sul territorio francese giunsero anche a Rhedae, città scelta per la posizione strategica verso la Spagna e per la conformazione geologica che la rendeva inattaccabile.

I Romani

Il predominio dei Galli, diretti discendenti dei Celti, sul territorio francese terminò con l’arrivo dei Romani a Narbonne nel 120 a.C. .
Le testimonianze lasciate dai romani nel Razès sono copiose: parte della strada pavimenta che congiungeva Carcassonne alla Spagna, percorso che comprendeva Rennes le Château e Bezù e che divenne ben presto parte integrante del cammino per Santiago di Compostela; tra i manufatti archeologici non mancano resti di statue e monete con effige oltre alle notissime terme di Rennes les Bains, la località che, situata nelle vicinanze di Rennes le Château, deve il suo nome al termine celtico “Regnes”, ovvero acque rosse, ferruginose.

I Visigoti

I Visigoti si stanziarono stabilmente in Francia dopo il sacco di Roma del 410. Con Tolosa capitale Rhedae, l’antica Rennes le Château, divenne molto importante “grazie alla posizione che permetteva di controllare la penisola iberica” (Bordes).

Con il sacco di Roma i Visigoti trafugarono dalla “città eterna” il presunto “Tesoro del tempio”, ovvero quell’immensa ricchezza accumulata da Tito dopo la guerra palestinese del 70 d.C. .
L’incalcolabile capitale che, secondo alcuni storici venne utilizzato per la costruzione del tempio di re Salomone, giunse in Occidente, a Tolosa.
Quando la minaccia dei Franchi sulla capitale divenne più pressante, i regnanti spostarono il bottino proprio nelle vicinanze di Rennes le Château, sulla montagna di Blanchefort.

I Merovingi

I Merovingi capeggiati da Clodoveo sconfissero i Visigoti a Vouillè nel 507, sconfitta che indusse i vinti a superare i Pirenei e a fondare il nuovo regno in Spagna.
Dopo aver incendiato Tolosa ed aver riportato alla luce una piccola parte del tesoro di Narbonne, conquistarono Rhedae. Con la salita al potere del saggio Dagoberto II, Rhedae crebbe esponenzialmente, da paese fortificato divenne una cittadina popolosa di tremila abitanti.
Dagoberto II convogliò a nozze con la nobile Giselle del Razès proprio a Rhedae, rafforzando il “legame con la zona e con i Visigoti dai quali discendeva la contessa” (Bordes).

L’epoca carolingia

Con la vittoria dei Franchi sui Visigoti e gli arabi, Carlo Magno conferì a Rhedae il rango di “città reale“, avvenimento suggellato dal matrimonio tra Almarico, figlio di un re visigoto, con la principessa Clothilde. Sono questi i decenni dei fasti della corte di Rhedae che, grazie al piccolo ruolo riconosciuto nel Sacro Romano impero, divenne il punto di incontro tra provenzali e catalani.

Il declino di Rhedae

Il lento declino della supremazia di Rhedae prese avvio con la presa di potere di Limoux nell’undicesimo secolo. La situazione si aggravò ulteriormente con l’annessione di Rhedae alla contea di Carcassonne e alla donazione del castello nel 1002.
Nel 1170 il re d’Aragona Alfonso II, rivendicando il possesso di parte del territorio, attaccò Rhedae distruggendola, assalto che risparmiò solo la cittadella posta in cima alla collina, l’odierna Rennes le Chateau.

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La crociata contro i Catari e la presenza dei Templari

Dopo aver nuovamente riacquistato parte del potere originario, Rhedae divenne, secondo quanto narrano le cronache del tempo, nuovamente vittima indiretta della follia sortita da Innocenzo II ai danni dei Catari di Montsegur.

La crociata contro il popolo eretico vide il coinvolgimento non di comuni guerrieri, bensì di cavalieri straordinari e abili uomini di Chiesa: i Templari.
I Templari giunsero nel Razès nel 1118 e negli anni compresi tra il 1132 e il 1137 stanziarono sul posto grazie al supporto delle due famiglie più importanti della regione: i Blanchefort e gli A Niort.

L’attacco di Henri de Trastamare

L’aura di mistero aleggiava intorno a Rennes le Château già nel XIV secolo, quando flotte di soldati, guidati da Henri de Trastamare, giunsero sul luogo attratti dalla ricchezza.
Henri de Trastamare, pretendente al tono di Castiglia, attaccò Rhedae nel 1369. La città venne rese rasa al suolo e pochi anni dopo il paese venne nuovamente messo in ginocchio da un’epidemia di peste che completò la lunga strada verso il declino.

L’abate Saunière e i misteri di Rennes le Chateau

La figura di François Bérenger Saunière è visceralmente legata alla storia di Rennes le Chateau. Con l’arrivo del parroco una serie di fatti inspiegabili furono accolti dalla comunità del tempo con stupore, meraviglia che tuttora colpisce le menti più brillanti.

Abate Sauniere – Bérenger Saunière
L’abate Bérenger Saunière

In relazione alla storia privata dell’abate, la carriera di seminarista appariva raggiante e destinata a culminare in una carriera ecclesiastica di primissimo ordine. Nonostante le premesse, Saunière giunse nel piccolo comune contadino di Razès nel 1885 e su ordine del vescovo di Carcassonne Fèlix Arsène Billard condusse, almeno apparentemente, una vita del tutto umile con uno stipendio di 75 franchi. L’esistenza dimessa del curato di campagna non durò a lungo, i registri contabili riportano un incremento eccezionale di denaro, molto del quale speso per la ristrutturazione della chiesa e del castello della vecchia Rhedae.

Il curato di campagna si impegnò inoltre nella costruzione di una torre, la famosa Torre Magdala, permeando il tutto con misteriosi simbolismi e forti influenze esoteriche.
Secondo le teorie più accreditate la fonte di tali ricchezze fu il ritrovamento di un enorme tesoro nato dall’accumulo di tesori diversi nei secoli, dall’antico tesoro del Tempio di Salomone fino al Tesoro dei Templari.

Altri studiosi supportano un’idea differente: il “tesoro” consisterebbe in una serie di documenti in grado di testimoniare l’arrivo in Francia di Maria Maddalena dopo la crocifissione di Cristo. Temi, questi ultimi ripresi in epoca recente da Dan Brown per il suo best seller “Il codice da Vinci” (2003), da cui poi è stato tratto l’altrettanto celebre film (2006) di Ron Howard con Tom Hanks.

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Note Bibliografiche
G. Baietti, L’enigma di Rennes le Chateau, I Rosacroce e il tesoro perduto del Graal, Edizioni Mediterranee, Roma, 2003
I.Bellini, D. Grossi, Atlante dei misteri, Giunti Editore, Milano, 2006

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Simona Corciulo

Simona Corciulo nasce a Gallipoli il 5 maggio del 1992. Appassionata di arte e antiquariato, ha conseguito la laurea in ''Tecnologie per conservazione e il restauro'' nel 2014. Fervida lettrice, ama scovare e collezionare libri di arte, storia, narrativa - italiani e stranieri - desueti o rari.

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