Paperino: breve storia

Paolino Paperino (il cui nome originale americano è Donald Duck) è uno dei personaggi dei fumetti più amati al mondo. È un simpatico papero vestito con una blusa dal fiocco rosso e il berretto da marinaio, con le zampe gialle e lo sguardo vispo. È il protagonista di fortunati fumetti, racconti e film della Disney, entrato ormai nell’immaginario collettivo come personaggio simpatico, sfortunato e fannullone ma sempre pronto a lanciarsi in nuove avventure.

Paperino
Paperino

La storia di Paperino narra che sarebbe figlio della sorella di Paperon de’ Paperoni, chiamata Ortensia de’ Paperoni, e di Quackmore Duck, figlio di Nonna Papera. Ha una sorella gemella, Della Duck, che è la madre di Qui, Quo e Qua, i tre nipotini che Paperino cresce e che vivono insieme a lui.

Paperino è un antieroe, incarna il classico uomo moderno, pieno di nevrosi, alla perenne ricerca del lavoro che possa cambiare la sua vita, con molti problemi non solo economici. La differenza con Topolino, sempre in gamba e in linea in tutti in contesti, è proprio questa: essere sempre fuori luogo. È questa la sua caratteristica più evidente che attira maggiormente le simpatie del pubblico.

La nascita di Paperino

Il personaggio di Paperino esordì per la prima volta con Wilfred Jackson, direttore di molti cortometraggi di Topolino, come vicepresidente del Circolo dei Pigri in un corto incentrato proprio sul tema della pigrizia.

L’esordio sulla carta stampata avvenne nel 1934 grazie ad Al Taliaferro che iniziò a disegnare le daily strip americane (strisce a fumetto pubblicate sui quotidiani). Da quel momento il successo fu inarrestabile: Taliaferro continuò a disegnare giornalmente le avventure del papero più famoso del mondo fino al 1969. La prima storia settimanale, con i testi di Ted Osborne, era intitolata I due fannulloni e ottenne moltissimo successo diventando anche un film.

La prima apparizione nei cartoni animati risale al 9 giugno 1934, con “La gallinella saggia” (The wise little hen).

Il Paperino americano ha però alcune caratteristiche differenti da quello nostrano: si tratta sempre di un papero molto sfortunato ma in questo caso è anche un grande scansafatiche e fannullone, in linea con il clima dell’economia di guerra del tempo. Venne anche utilizzato per la propaganda anti nazista.

Nel 1935 debuttò sul giornale dedicato a Topolino, grazie al disegnatore Floyd Gottfredson. Egli li utilizzò prima in coppia, con Paperino in veste di spalla di Topolino, e poi in trio con Pippo. Paperino ottenne però un così grande successo che il disegnatore decise di separare i due personaggi creando storie diverse, che vengono riunite tutt’oggi solo in occasioni di festività, come il Natale.

Le strisce di Taliaferro divennero conosciutissime al punto che la Disney decise di creare delle tavole domenicali apposite, nelle quali fecero la comparsa per la prima volta nel 1937 i nipotini Qui, Quo e Qua, il cugino mangione Ciccio, la fidanzata Paperina, il professor Pico de Paperis e la celebre Nonna Papera.

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Il successo degli anni Sessanta

Il vero successo di Paperino lo dobbiamo ad un altro disegnatore: Carl Barks, detto anche l’uomo dei paperi. Egli si occupò quasi esclusivamente di questo personaggio, diventando il creatore di Paperopoli.

Carl Barks
Carl Barks, “sindaco” di Paperopoli

Realizzò storie sulla vita quotidiana di Paperino ma anche delle trasposizioni in altre epoche storiche (es. Paperino e il mondo degli Incas) immersioni nel vecchio e selvaggio West, avventure e missioni in tutto il mondo.

Zio Paperone
Zio Paperone (Paperon de’ Paperoni) • Il nome originale è: Scrooge McDuck (Uncle Scrooge)

Barks inventò per Paperino i lavori più disparati e soprattutto il personaggio di Zio Paperone, parente taccagno e sfruttatore di Paperino che lo fa lavorare per 30 cent di dollaro l’ora guadagnati lucidando le monete del suo deposito. Lo trascina inoltre alla scoperta di tesori misteriosi o missioni impossibili, quasi tutte terminanti con un fallimento per colpa dello zio o del nipote e che si concludono con la fuga dell’uno e l’ira dell’altro. I siparietti tra i due sono senz’altro i momenti più divertenti della saga.

Paperino in Italia

Le prime storie di Paperino in Italia apparvero tra il 1937 e il 1940 ad opera di Federico Pedrocchi nella rivista chiamata Paperino Giornale. Il Paperino italiano è un uomo che incarna l’italiano medio, cerca lavoro ed è letteralmente perseguitato dalla sfortuna, incappando in problemi assurdi frutto di situazioni complicate. Vive in una villetta a Paperopoli, di proprietà dello zio Paperone, insieme ai suoi nipotini Qui, Quo e Qua.

Trascorre le sue giornate sull’amaca in giardino oppure sul divano a guardare la televisione e ogni volta che prova a trovare un lavoro fallisce nella ricerca o incappa in occupazioni stranissime, come il guaritore di automobili.

È fidanzato con Paperina ma il loro rapporto entra spesso in crisi a causa della pigrizia di lui, così lei preferisce uscire con il cugino fortunatissimo Gastone, che incarna l’esatto opposto di Paperino. Un altro cugino famoso è Paperoga, perseguitato dalla sfortuna ancor di più di Paperino stesso.

Nel 1969 Paperino assunse per la prima volta le vesti di supereroe con la maschera di Paperinik, grazie al disegnatore Guido Martina, che lo inserì in una riuscitissima atmosfera noir. Il supereroe è impegnato a combattere malvagi criminali e a risolvere i problemi della città, nascondendosi di giorno nella sua insospettabile vita da pigro cittadino.

Paperinik
Paperinik

Attualmente in Italia esistono cinque identità diverse di Paperino: Paolino Paperino (sfortunato), Paperinik (supereroe senza paura e quindi alter-ego del classico Paperino), Pikappa (supereroe ipertecnologico), agente segreto della P.I.A. (Paperon Intelligence Agency, servizio segreto ideato da Paperon de’ Paperoni a difesa del proprio patrimonio), e Double Duck (agente segreto).

A Paperino sono stati dedicati videogiochi, film, cartoni e chi più ne ha più ne metta. Forse ciò che più colpisce di lui è proprio il suo essere imperfetto, come un uomo comune con i suoi pregi e difetti, capace di ironizzare della sua sfortuna. Qui il segreto del suo enorme successo, che prosegue ancora oggi in tutto il mondo.

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Anna D'Agostino

Anna D'Agostino, napoletana di nascita portodanzese d'adozione, laureata in Filologia Moderna e appassionata di scrittura. Ha collaborato con varie testate come giornalista pubblicista, attualmente insegna Lettere in una scuola secondaria di primo grado.

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