Mille splendidi soli (Hosseini): riassunto

Uno dei romanzi di spicco dello scrittore statunitense di origine afghana Khaled Hosseini è “Mille splendidi soli”. Pubblicato nell’anno 2007, il titolo originale dell’opera è “A Thousand Splendis Suns”. Di seguito approfondiamo i temi trattati e ne forniamo un breve riassunto.

Mille splendidi soli - Khaled Hosseini - 2007
Mille splendidi soli” (2007) è uno dei romanzi più importanti dello scrittore Khaled Hosseini, già autore del celebre romanzo “Il cacciatore di aquiloni” (2003)

Temi trattati

Il libro narra le vicende di due donne, Mariam e Laila, ed è ambientato nello stato dell’Afghanistan, proprio nel periodo dei vari conflitti che si sono susseguiti negli ultimi anni. L’autore Khaled Hosseini mette in luce soprattutto la situazione femminile in quel Paese, prima e dopo la venuta dei talebani; infatti, l’opera è fortemente dedicata a tutte le donne afghane. I principali temi trattati sono: la guerra, l’amicizia e la situazione sociale femminile nel territorio.

Mille splendidi soli: riassunto della storia

L’opera narra le vicende di Mariam, una ragazza di 15 anni che vive alla “kolba”, vicino alla cittadina di Herat insieme a sua mamma, di nome Nana. Mariam è considerata un’harami, ovvero una figlia avuta illegittimamente ed è per questo motivo che non viene presa in considerazione dal padre, il ricco e potente Jalil, anche se la protagonista nutre un profondo affetto verso di lui. Mariam riesce a vedere il padre solo un giorno alla settimana, nella giornata di giovedì, dato che per l’uomo sarebbe un disonore fare alloggiare una figlia illegittima nella sua dimora.

Per Mariam la vita nel paese è dura e non può nemmeno frequentare la scuola a causa della madre che le impedisce di approcciarsi al mondo della cultura. Mariam, nel giorno del suo quindicesimo compleanno, compie una pazzia e decide di andare a trovare il padre Jalil, che però si rifiuta di riceverla.

La ragazza fa ritorno a casa dalla madre ma scopre che la donna si è impiccata. A quel punto, si vede costretta a vivere con il perfido padre Jalil. Fra l’altro, le mogli del padre cercano in ogni modo di sbarazzarsi di lei, che considerano una vergogna, fino a che non viene data in sposa a Rashid, un uomo di Kabul sulla quarantina. La sua vita con l’uomo diventa ben presto un incubo e la ragazza, dopo il primo aborto spontaneo, vive in un clima di disprezzo e di assoluta sofferenza.

Nella casa accanto abitano Fariba e Hakim, che invece vogliono una vita migliore per la propria figlia Laila. La ragazza è una donna tagika bella e coraggiosa, educata in una famiglia benestante. La sua particolarità, in un paese mediorientale quale l’Afghanistan, è quella di possedere capelli biondi e occhi verdi. La giovane Laila passa la sua infanzia con un suo amico, Tariq, di cui si innamora perdutamente. Ma dopo qualche anno, il suo amato Tariq è costretto a partire per la guerra che arriva subito dopo la salita al potere dei talebani.

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A quel punto, anche la famiglia di Laila vorrebbe andarsene dal paese, continuamente sotto i bombardamenti ma, proprio alla vigilia della partenza, una bomba cade sulla loro dimora. Muiono la madre, il padre di Laila e la ragazza viene ferita in modo grave. Pertanto, ad occuparsi della giovane donna saranno proprio la vicina Mariam e suo marito Rashid. Costui usa Laila come seconda moglie. La ragazza, dopo aver appreso falsamente la notizia della morte di Tariq, sposa Rashid, cosciente però del fatto di essere incinta di Tariq, partorendo una bambina dal nome Aziza. Più avanti, sempre Laila darà alla luce un bel maschietto, chiamato Zalmai. Tra Mariam e Laila ben presto si stringerà un vero e proprio rapporto di amicizia, tanto che escogiteranno, ma senza riuscirci, di scappare via da quella vita atroce che a loro offre Rashid.

L’uomo decide di mandare la piccola figlia Aziza in orfanotrofio e così Laila accompagna la bambina verso quel luogo tanto tetro e triste ma, sulla strada del ritorno, Laila incontra sul cammino Tariq. La donna è felice di rivedere il suo vecchio amore ancora vivo ma tutta la vicenda viene riportata dal piccolo Zalmai al padre Rashid che, a quel punto, si avventa su Laila picchiandola in modo violento e tentando così di ucciderla. A questo punto, è l’amica Mariam che interviene nel disperato tentativo di difendere Laila, uccidendo Rashid con il colpo di una pala.

Mariam decide di sacrificarsi per Laila, per Tariq e per i bambini e va a confessare l’accaduto e l’omicidio alla polizia, venendo poi imprigionata e, successivamente, dichiarata colpevole e condannata a morte. Laila, rimasta sola, fugge con Tariq e i propri figli alla volta di Murri, mentre Mariam attende a Kabul il suo destino. Più tardi la donna sarà fucilata dai talebani. In seguito, Laila si reca ad Herat, alla volta della dimora di Jalil (padre di Mariam). La donna scopre che l’uomo è morto da tempo e che ha lasciato una lettera dove si pente e chiede scusa per il suo comportamento nei confronti di sua figlia Mariam.

Khaled Hosseini
Khaled Hosseini

Finale

La storia comunque ha un lieto fine: Laila e Tariq con i bambini, ritornati a Murri, cominciano una nuova vita insieme. Poco dopo, la donna scopre di essere rimasta nuovamente incinta e decide che, se sarà una femmina, porterà il nome della sua cara amica Mariam che si è sacrificata per lei e per i suoi bambini, cambiandone completamente l’esistenza.

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Stefano Moraschini

Stefano Moraschini lavora sul web dal 1999. Ha fondato Biografieonline.it nel 2003. Legge e scrive su, per, in, tra e fra molti siti, soprattutto i suoi, tra cui questo. Quando non legge e non scrive, nuota, pedala e corre. È degustatore professionale e giudice internazionale di birre. Copywriter e storyteller, aiuta le persone a posizionarsi sul web raccontando la loro storia. Puoi metterti in contatto con lui su Instagram, LinkedIn, Twitter, Facebook.

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