I geroglifici e la loro decifrazione

Con il termine geroglifici si intende il sistema di scrittura utilizzato dagli antichi Egizi. Essa è composta da segni grafici, incisi o dipinti, che ritraggono innumerevoli figure reali, uomini, animali, vegetali, oggetti, più o meno stilizzati, e le loro azioni.

geroglifici

Etimologia

Il termine geroglifico deriva dal latino hieroglyphicus, derivato a sua volta dal greco hieroglyphikós, ovvero “segni sacri incisi”, composto dall’aggettivo hieròs, che significa “sacro” e dal verbo glýphō, che significa “incidere”.

Champollion e la Stele di Rosetta

La chiave esatta che permise di decodificare i geroglifici venne scoperta dall’archeologo ed egittologo francese Jean François Champollion (1790-1832). La sua geniale intuizione fu esposta per la prima volta all’Académie des Inscriptions et Belles Lettres di Parigi, il 27 settembre 1822.

Fondamentale era stata la scoperta della Stele di Rosetta, una lastra di granodiorite (una roccia simile al granito) recante un decreto del sovrano egizio Tolomeo V Epifane, scritto in 3 lingue differenti: geroglifico, demotico e greco. Grazie alle sue conoscenze della lingua copta, Champollion trovò la corrispondenza tra il testo scritto in demotico (simile al copto) e quello in greco e, successivamente, da questo decifrò il geroglifico.

Champollion
Jean François Champollion, detto Champollion il Giovane (1790-1832)

Le scoperte di Champollion

La tavola di corrispondenza tra i segni delle tre scritture della Stele di Rosetta, elaborata da Champollion, smentì le vecchie ipotesi che ritenevano il geroglifico un tipo di scrittura soltanto figurativa. Essendo infatti le sole figure inadeguate ad esprimere la complessità del linguaggio (per esempio i concetti astratti e la collocazione di un evento nel tempo), Champollion rivelò che i geroglifici rappresentavano anche caratteri fonetici e nel 1824 presentò il suo “Resoconto del sistema geroglifico degli antichi Egizi” che conteneva inoltre la prima lista di faraoni con i rispettivi anni di regno.

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Champollion espose il sistema della scrittura egizia, composta da segni fonetici e ideografici: i segni fonetici sono i segni che indicano una consonante, a cui si aggiungono i segni che indicano due o tre consonanti; i segni ideografici invece indicano direttamente la figura rappresentata.

Dettaglio del sarcofago di Ankhnesneferibra
Dettaglio del sarcofago di Ankhnesneferibra

In onore di Champollion è stato inaugurato a Figeac, sua città natale, il Museo Champollion, nel quale è possibile ripercorrere le tappe della sua vita e del suo lavoro, oltre che la storia della scrittura nel mondo, dalla sua nascita, all’invenzione dell’alfabeto e del libro, dalla pergamena all’informatica. È stato inoltre assegnato il suo nome ad un cratere sulla superficie della Luna.

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